CAPITAN MARVEL
#12-17
VARIAZIONI SUL
TEMA
Finito il crossover con Quasar molte delle sottotrame sono
state concluse, tranne ovviamente… chi cavolo è Frost ? La risposta nelle prime
due storie di questa Ultimate Edition, che comprende anche una saga completa
con il misterioso (fino al numero 15) Supervisore, e parecchi ritorni dal
passato di Rick e di Genis.
CAPITAN MARVEL #12
DIVIDE ET IMPERA
All my life I've
wanted to be someone;
I guess I should
have been more specific.
Jane Wagner/Lily Tomlin
Riassunto
I piani
di Frost ed Ego sono stati sventati, grazie soprattutto all’intervento diretto
di Quasar e dei suoi alleati, oltre che a quello indiretto dei Celestiali. Alla
fine della battaglia, però, prima di lasciare la Terra il Celestiale Nero ha creato una sfera di
energia e l’ha lasciata poco fuori Los Angeles. Toccandola, Genis e Rick sono
stati separati e non sono più legati a livello molecolare…
Los
Angeles, California. Le dieci di sera, dietro una banca non molto diversa da
tutte le altre. Non che i presenti possano fare una grande distinzione dalle
altre. Due energumeni stanno spostando una pesante attrezzatura dal loro
furgone al muro posteriore della banca.
-Non
credi che sia una stupidaggine, Jack ?
-Perché
?
-Insomma,
chi rapina più banche in questi giorni ? Perché non siamo andati ad una
gioielleria ?
-Il boss
vuole che rapiniamo questa banca, e quindi facciamo il lavoro.
-Andiamo,
Joe ! “Boss”…l’abbiamo incontrato ieri e ci ha solo detto di portargli qui
questo coso !
-Senti
io non mi metto a discutere con un agente dell’AIM, ok ? Non voglio prendermi
un raggio laser nel sedere !
-Sbrigatevi,
voi due ! – urla un uomo molto più smilzo. Gli scagnozzi si affrettano a
spostare il pesante marchingegno.. Una volta posizionato davanti al muro
rimuovono il telo che lo ricopriva.
-Ora
devo soltanto regolare la conformazione molecolare ed attivarlo, e potremo
passare attraverso il muro.
-Uh,
boss…siamo sicuri che una volta dentro non scattino gli allarmi ?
-In
effetti…non ci avevo pensato…
-Che ha
questa banca ? – la voce proviene dalle loro spalle, si girano per vedere chi
stia parlando ma sono accecati da una luce fortissima – E’ la terza volta che
devo fermarci una rapina !
-Allora
sarà l’ultima ! – il loro capo estrae una pistola estremamente avanzata, ma
prima che possa sparare un raggio laser concentrato la riduce in pezzi – Come
diavolo…deve essere Capitan Marvel ! Prendetelo !
Jack si
rompe il naso prima ancora di vedersi avvicinare il palmo della mano. Joe cerca
di dargli un pugno, ma il suo avversario si scansa di lato e lo fa cadere con
calcio al ginocchio ed un colpo al collo.
Una
dozzina di colpi fotonici colpiscono il terreno intorno all’ex agente AIM, che
smette di muoversi quando vede davanti a sé una mano ribollente di energia, a
stento trattenuta.
-Un
attimo…tu non sei Capitan Marvel !
-Puoi
chiamarmi Jones. Rick Jones.
Un
leggero colpo l’indice (amplificato decine di volte) fa cadere a terra il
tentato genio della rapina.
-Naaah.
Non funziona. Dovrei trovarmi uno slogan a effetto, eh Marv ?
Nessuno
risponde. Jack gli salta addosso alle spalle, ma Rick riesce a farlo cadere
sulla schiena con una mossa di judo.
-E’
passata una settimana dalla separazione e continuo a parlarci. Chissà dov’è,
adesso ?
A
quaranta anni luce di distanza, nel sistema Phlodex. Una vecchia base spaziale,
un tempo importante avamposto Kree. Ora è un semplice punto dove i viaggiatori
dello spazio si fermano per fare rifornimento e rilassarsi.
Nel bar
più economico della stazione c’è un gran vociare, tutti sono riuniti attorno
all’attrazione del momento. Siede ad un grosso tavolo, attorniato da tre
ragazze di tre razze diverse.
-No no,
seriamente ! Hanno questo apparecchio che trasmette immagini bidimensionali, ce
n’è almeno uno in tutte le case…
-Come i
vecchi trasmettitori iperspaziali dell’Impero ? Quelli che usavano per i
bollettini e gli ordini di guerra ?
-A dire
la verità ai terrestri non sembrano interessare molto le notizie. Almeno, non
quelle generali…gli interessa parecchio la vita privata di gente che non ha mai
visto, però.
-E’ un
pianeta assurdo, Genis !
-A chi
lo dici, S’shlzla…
-E’ vero
quello che ho sentito ? Che sono i responsabili della caduta dell’Impero e
tengono prigioniera la Suprema Intelligenza?
Alla
domanda del viaggiatore il bar ammutolisce all’istante. Le ragazze si stringono
un po’ di più a Genis, che ripensa velocemente a quello che aveva sentito dire
da Rick.
-Qualcosa
del genere. In realtà è stata l’Intelligenza stessa a causare la caduta del –
Uno dei clienti
estrae un’arma e si mette a sparare verso l’alto (il che può essere molto
pericoloso in una stazione spaziale), per poi puntarla contro Genis.
-Morte
ai nemici dell’Impero !! Per la Suprema Intelligenzaaaaa !
Le
ragazze si spostano, mentre Genis posiziona semplicemente le Nega-Bande sul
percorso del raggio, assorbendolo. Poi si alza, distruggendo il tavolo e
volando verso il fanatico. Stringe l’arma e la sbriciola, usando le Bande per
aumentare la propria forza; un pugno in faccia fa volare l’assalitore contro il
muro dalla parte opposta del bar.
La
maggior parte dei clienti fugge, altri si nascondono sotto i tavoli o dietro il
bancone. In meno di un minuto, Genis è l’unico rimasto in piedi. Una volta gli
piacevano le risse…una volta era tutto così semplice.
-Forse non
avrei dovuto nominare la Suprema Intelligenza, eh Rick ?
Si ferma
un attimo a pensare, stringe i pugni ed esce dal bar.
L’appartamento
di Rick Jones è ancora più disordinato del solito. Marlo sta mettendo in ordine
come meglio può le cose che ha portato dal suo vecchio appartamento, dopo il
trasloco. Al momeno sta spostando la sua collezione di cassette di Jane Fonda.
-Uufff !
Anche questa è fatta ! Per fortuna mi ci sono abituata al negozio di fumetti…
C’è un
rumore sordo proveniente dalla parete. Uno dei sostegni del telo di plastica
applicato sopra al perenne buco nel muro si è appena staccato. Il vento lo sta
facendo sbattere, coprendo il rumore della porta che si apre.
-Oh,
accidenti ! Questo posto cade a pezzi ! Tra tutti i tipi super-potenti che sono
passati di qui…certo che uno poteva anche disturbarsi a riparare il buco !
-La
prossima volta che Molecola passa di qua, prometto che glielo faccio aggiustare
!
-Rick !
Cominciavo a pensare che qualcosa fosse andato storto…Hai idea di che ore sono
!?
-Mi
spiace, ma non ho ancora imparato ad usare le Nega-Bande per volare. Non hai
idea di che serata ho passato ! Da non credere…ho acciuffato tre rapinatori, li
ho portati alla stazione di polizia e loro si sono messi ad interrogare me !!
Uno gli fa un piacere e…
-Sei
sicuro che sia una buona idea, Rick ? Volevamo lasciar perdere il mondo dei
super-eroi, e proprio adesso che possiamo, tu insisti a rischiare la vita per
niente !
-Marlo,
credevo lo avessimo superato…
-No, ho
accettato il fatto che tu fossi legato con Genis perché non potevamo farci
niente. Ora possiamo lasciare da parte i pianeti viventi, i giganti in armatura
e tutti i pazzi che vanno in giro con le mutande sopra i pantaloni, e tu vai a
giocare al super-eroe !
-Ho
delle responsabilità, Marlo…
-Oh
certo ! Quelle che ti sei preso tu ! Quando Epoch ha contattato te e Genis, il
giorno dopo la separazione…
-Non
ricominciare con quella storia !
-Voleva
fare di te e Genis dei “guardiani della galassia” a riposo…
-“Protettori
dell’Universo” di riserva, casomai.
-Fa lo
stesso. Potevi benissimo rifiutare e non l’hai fatto !
-Ti
prego, Marlo, non è proprio il momento.
-Certo…è
sempre il momento per fare il super-eroe, o per aiutarne uno ! Ora scusa, non
voglio distrarti troppo dalle tue “responsabilità”.
Si
incammina con passo deciso verso la camera da letto ed entra sbattendo la
porta. Rick si lascia cadere sul divano.
-Accidenti.
Scommetto che a Cap non è mai successo.
Nel palazzo
di fronte, un uomo sta guardando l’appartamento di Rick con un binocolo.
-Perfetto…ci
avviciniamo sempre di più al finale…
-Ehi
amico, che stai facendo qui !?
Un uomo
di mezz’età in camicia da notte si avvicina all’uomo in giacca e cravatta, che
non distoglie lo sguardo dall’appartamento.
-Torni a
dormire, signor Hendersson.
-Che ci
fa nel mio palazzo, e come…
-…come
conosco il suo nome ? Non deve interessarle. Sono qui per godermi la caduta di
un mio nemico, ed anche se so alla perfezione cosa succede là dentro anche
senza guardare…trovo molto stimolante questa esperienza visiva.
-Ma lei
chi è ?
L’uomo
abbassa il binocolo e lo guarda negli occhi.
-Si
butti. Ora.
Hendersson
fa un mezzo passo indietro, poi si irrigidisce e si butta dall’attico dell’appartamento
di cui è proprietario. Poco dopo si schianta a terra. Frost sorride.
-E’
bello sapere che non ho perso la mano.
Il giorno dopo. Una stanza dal
clima artificiale, totalmente asettica. Alla pressione di un interruttore una
porta si apre e si accendono le luci. Un uomo alto e molto magro, ricoperto da
una serie di congegni e dall’andatura leggermente traballante si incammina
verso una poltrona imbottita e piena di pulsanti.
Su tutte
le pareti ci sono schermi ultrapiatti, al momento spenti. L’uomo si siede,
contento di essere riuscito a farlo senza usare i comandi antigravitazionali
della poltrona. Che ora, dal modo in cui si posiziona, sembra più un trono.
“Piccoli
passi” pensa “Anche solo per percorrere pochi metri. Figuriamoci per il resto”.
Preme un
pulsante sulla poltrona e gli schermi si accendono. Un altro pulsante accende
il registratore che porta sempre con sé.
-Registrazione
9851. La riabilitazione procede speditamente, e non necessito più di mezzi di
locomozione personali per camminare. Le nuove modifiche apportare al
modificatore del flusso sanguigno sembrano funzionare alla perfezione.In breve,
sto tornando in forma. Ma questo non vi interessa, vero ? Non si registrano
9850 annotazioni personali per descrivere il proprio stato di salute. Se
ascoltate la mia voce, significa che i miei piani sono arrivati a termine con
successo. Ma questo lo saprete già. A proposito, ho già detto che non ho
commesso lo stupido errore di registare i miei piani e di lasciarli accessibili
all’eroe di turno ? Per capire le mie parole occorre un codice espresso sotto
forma di un frattale con più di ottomila variabili indipendenti. Me lo ricordo
a memoria. Giusto perché lo sappiate. Nota personale: ho scoperto un altro
effetto collaterale del mio “ritorno”. Non riesco a smettere di parlare da
solo.
Sistema
Phlodex. Lo spazioporto. Genis ha parlato con metà dei piloti, ma nessuno
andava in una direzione che gli interessasse. Si avvicina ad un Devloniano che
sta fumando…qualcosa…in un angolo.
-Scusa…sei
un pilota ?
-No, ma
viaggio insieme a qualcuno. Vuoi ? Polvere essiccata di scarafaggi a dodici
zampe.
-Uh…ho
smesso. Mi dà la nausea. Dove siete diretti ?
-Non lo
so, dipende da cosa verrà in mente al capitano. Tu dove devi andare ?
-In
realtà non lo so.
-Hmmm.
Dì un po’, tu non sei quel tizio al bar ? Quello che ha steso il Kree ?
-Sì,
sono io. Mi chiamo Genis-Vell.
-Io sono
M’sh’klr’ths. Per me hai fatto bene. Non sopporto proprio i Kree…si credono i
padroni della Spirale, e invece sono tutte mezze tacche.
-E’ questa
l’opinione che hanno di n…dei Kree le altre razze, adesso ?
-Beh, di
sicuro non si va in giro a gridarlo per le strade, ma in effetti…sì. Togligli
le loro belle armi, il loro bell’esercito e sono una delle razze più banali
che esistano.
-Vorrei
andare a visitare i resti dell’Impero.
-Che
speri di trovarci ? Sono solo macerie e pianeti depredati dai pirati spaziali.
-I
Devloniani sono famosi per il valore che attribuiscono alla storia…mi pare
strano sentirti parlare così.
-Mica
siamo tutti uguali. Persino tra i Kree c’è qualcuno sano di mente, del resto !
-Forse.
E’ solo che…recentemente mi sono trovato legato con la forza ad una persona che
non mi piaceva. All’inizio volevo andarmene a tutti i costi, ma dopo…ho
scoperto di trovarmi bene su quel pianeta, con quelle persone.
-E come
mai l’hai lasciato ?
-Forse
volevo restare un po’ da solo. O forse volevo provare a riprendere la mia
vecchia vita, ma…non ha funzionato. Che lo voglia o no, non sono più quello che
ero prima.
-Non mi
sembri portato per il vagabondaggio. Torna su quel pianeta, è meglio.
-Credo
che lo farò. Grazie per avermi ascoltato, Mshrrlg.
-M’sh’klr’ths.
-Salute.
Genis si
allontana verso le paratie, mentre l’alieno accende altra polvere e torna verso
l’astronave. Il portellone si apre e ne esce un umanoide dalla pelle blu e dai
capelli biondi, con una vistosa macchia di sangue verde sul petto.
-Capitano…che
è successo ?
-Quella
sgualdrina di S’shlzla si è messa in testa di resistermi. Mi sono lasciato
prendere la mano.
-Hhmmp.
E’ la terza in questa visita…forse dovrebbe trovarne qualcuna di più robusta.
-Fai
pulire le mie stanze.
-Agli
ordini, Capitano.
-Non
chiamarmi così. Questa è una nave di pirati, non una Corazzata dell’Impero
Kree. Chiamami Predatore.
-A
proposito di Kree, ne ho incontrato uno di particolarmente stupido. Si chiama
Genis-Vell.
-Non me
ne frega niente degli altri Kree. Specialmente ora che abbiamo saccheggiato il
salvabile.
-Capit…ehm…Predatore,
vorrei suggerirle un nuovo pianeta da depredare. E’ poco conosciuto e quasi tutti
gli imperi lo vogliono morto.
-Si
direbbe interessante. Risorse ?
-Considerevoli.
-Bene.
Rimane una sola cosa da chiarire.
-Cosa,
signore ?
In uno
scatto fulmineo il Predatore afferra la mano destra del Devloniano, e gli
strappa il contenitore di polvere. Che esplode poco dopo nelle sue mani. Poi
lascia andare la presa, tenendo soltanto una delle sette dita. E gliela stacca.
-Aaaaa !
-Ti
avevo detto di non fumare questa roba. Mi dà la nausea.
-M-mi
dispice…padr…padrone…
-Molto bene.
Fammi preparare un’altra divisa, il tuo è il terzo sangue che ci spargo sopra
oggi.
-Co-come
desidera…
-Ah,
un’ultima cosa. Come si chiama questo pianeta che dovremmo depredare ?
-Terra…signore…
Il
Predatore si allontana dalla nave, mentre il Devloniano corre a farsi medicare.
Ripensando a quanto detesta i Kree.
In una
base ancora nascosta. L’ambiente artificiale non concede indizi sulla sua
posizione.
-Registrazione
1855. Un primo fattore da non sottovalutare sono le cellule estremistiche per
il controllo mondiale. Non avete idea di quante siano. Ultimamente c’è stata la
tendenza all’organizzazione, che ha preso il posto delle continue lotte
intestine. In passato ho fatto l’errore di farmele nemiche, o di ignorarle. Ora
invece sono alleato dell’immenso cartello sovversivo che fa capo al Teschio
Rosso e a Strucker, senza che nemmeno sappiano di me.
Ho sotto
controllo vari membri dell’AIM, dell’Hydra e dei Figli del Serpente. Persino
qualche Cane da Guardia ed un paio di membri di ULTIMATUM. In questo modo posso
vantare alleanze indirette non solo con il Teschio ma anche con il Seminatore
d’Odio, il barone Zemo ed Arnim Zola. Questo nutrito gruppo di concorrenti mi
permette di tenere sott’occhio quasi tutta l’America.
L’Impero
Segreto, invece, sta seguendo piani propri e molto… creativi. Possono essere
molto problematici. Tuttavia, prendendo possesso di numerose azioni della
Roxxon Oil, qualche contatto vicino a Justin Hammer, ho davvero poco da temere
nella concorrenza americana. Nota personale: cercare di avvicinare Harold
Howard per proporre un’alleanza. Sarebbe molto sorpreso di sapere che sono uno
dei pochissimi a conoscere il suo volto. Kingpin ormai ha perso influenza nel
suo mondo ristretto, surclassato dal Gufo. Più aggressivo, ma con visioni meno
ampie. Andrà eliminato appena potrò permettermi il lusso di concentrarmi su una
cosa alla volta.
Los Angeles, California. Anche se
il clima non la identificasse chiaramente, l’arredamento inconsueto
dell’appartamento di Rick Jones sarebbe un grosso indizio. Si toglie il
giubbotto e lo appende all’attaccapanni (un busto di Rom), come sempre. In
assenza di qualcuno con cui parlare, un’esperienza a cui non è più abituato da
tempo, pensa.
“Non è
così che pensavo sarebbe stata. Conosco super-eroi da anni, e pensavo di voler
essere uno di loro…ma non è così semplice come pensavo. Visto da fuori,
forse…ma per fare questo “lavoro” occorrono molta più fatica e preparazione di
quanto pensassi. Sfottevo sempre Marv perché non trovava mai nessuno da
combattere, mentre io in una settimana non ho concluso niente di niente. La
storia della mia vita…ogni volta che credo di sapere cosa fare, trovo sempre…”
-Qualcosa
che non va ?
-Sì,
esat- non si era accorto che Marlo fosse in casa – Scusa. Ero abituato a
sentire qualcuno rispondere ai miei pensieri.
-Dove
sei stato ?
-Alla
polizia, a cercare indizi su Frost. In fondo credo sia l’unico nemico che ho.
-Che hai
scoperto ?
-Niente.
Chiunque sia quel tizio, non esiste. Non c’è nessuna rete criminale collegata a
qualcuno con questo nome, nessun supercriminale. Niente ! Nada !
-Non
puoi andare dai Vendicatori della Costa Ovest ?
-Vuoi
dire quel gruppetto da strapazzo che si è stabilito in città ? Figuriamoci se
quelli sanno qualcosa !
-Scusa
ma perché la polizia avrebbe dovuto conoscere Frost, se la Coscienza Cosmica di
Genis non glielo faceva neanche vedere ?
-La
prima volta che abbiamo sentito parlare di lui è stato dopo quella rapina in
banca, ricordi ?
-Certo
che ricordo, ho dovuto rifiutare decine di interviste sulla cosa dopo che la
faccenda dello scambio è diventata di dominio pubblico.
-Un
rapinatore ha fatto il nome di Frost prima di esplodere. Certo, dopo si è
alleato con Ego e tutto il resto, ma credo che prima avesse dei collegamenti
col crimine e cose del genere. Ma perché avrebbe dovuto ? Abbiamo visto che
razza di potere ha. Non riesco proprio ad inquadrarlo.
-Non so
se mi piace l’idea che tu combatta da solo contro uno così…
-Forse
dovrei portarti con me. Dopotutto hai praticamente sconfitto Ego da sola !
-Dovrebbero
fare anche me un membro onorario dei Vendicatori !
Si
mettono a ridere, alleviando la tensione forse per la prima volta da giorni.
Poi Marlo abbassa gli occhi, come se stesse cercando di rimandare qualcosa da
dire.
-Che c’è
?
-Ha
chiamato Boggs, oggi.
-Il mio
ex agente ? E che voleva ?
-Offrirti
un lavoro. Ha detto che il nostro talk-show era andato bene, almeno fino a
quando non hai voluto fare quella puntata con la Visione, Eminem e Micheal
Jackson…
-Sarebbe
stato fantastico, se me lo avessero lasciato fare ! “Gente dal colore
sbagliato”…
-Voleva
offrirti uno show tutto tuo. Sai, come super-eroe e tutto il resto.
-Non
so…non avevo mai progettato di finire in televisione…
-Boggs
ha un sacco di contatti. Potrebbe anche farti riprendere la tua carriera di cantante,
chissà.
-Non
credo sia una buona idea. Sono uscito dal giro, dopo tutto questo tempo…
-Rick…qualcosa
dovrai pur fare.
-Sì…lo
so. Mi farò venire qualche idea…ehi ! Ho trovato !
-Hai
deciso in fretta…
-Avanzate
Idee Meccaniche !
-Vuoi
aprire una società ?
-Il
rapinatore era dell’AIM ! Gli sgherri super-tecnologici di Frost…forse posso
sapere qualcosa da lui ! Andiamo !
Avvicina
per istinto le Nega-Bande tra di loro, poi si ferma. E scoraggiato le sbatte
leggermente una contro l’altra. Ovviamente non succede niente.
Un’ora
dopo, appena fuori dalla stazione di polizia, Rick cammina nervosamente.
-Rilasciato
! RILASCIATO ! Ma che cavolo…uno prova a rapinare una banca, lo fermi e lo
rilasciano perché non sei un poliziotto ! Se me lo avesse detto Marv gli avrei
fatto di sicuro una battuta sulla cosa…
-Tipo
“dovevi pensarci prima e non distruggere la sua attrezzatura” ? Mi fa piacere
che tu abbia capito la differenza tra sapere cosa fare e farla sul momento.
La voce
proveniva da qualche metro sopra di lui. Rick alza lo sguardo, pronto a dover
sparare una raffica fotonica.
-Marv !
Che ci fai qui ?
-Mi
mancava il sole della California.
-Ti
credevo già a metà strada per la versione cosmica di Rio…
-Veramente
Rysa è meno di dieci anni luce da qui.
-Non
posso crederci…hai capito una mia battuta ! Chi sei tu e dove sono gli altri
Skrull ?
-C’è
stata un’altra invasione ? Ma avevano detto di…
-Sapevo
di non poter contare su un secondo miracolo. Come mi hai trovato ? Coscienza
Cosmica ?
-Uh…non proprio.
Sono passato a casa tua e non c’eri, ed anche Marlo era uscita. Allora sono
andato al suo negozio di fumetti, e mi ha detto di cercarti alla polizia. Però
non ricordavo dove fosse la stazione di polizia, ed ho dovuto usare la
Coscienza Cosmica per trovarla. Ma una volta dentro mi sono perso, ho dovuto
rintracciarti tramite la traccia delle Nega-Bande. Che hai da sogghignare !?
-Mi sei
mancato, Marv.
-Anche
tu. Siamo stati due stupidi…solo perché le nostre molecole non sono più legate
non significa che non siamo più amici.
-E che
non possiamo prendere Frost a calci nel sedere.
-Scoperto
qualcosa ?
-A Los
Angeles ci sono trecento persone che si chiamano Frost, ma o sono donne, o sono
troppo giovani o troppi vecchi per essere il nostro Frost. Solo quindici Frost
sono schedati, e a parte un barbone ed uno di colore sappiamo la posizione di
tutti. Ed hanno alibi di ferro.
-Ho
cercato di concentrare la Coscienza Cosmica su punti nulli specifici, come le
ultime volte. Niente. Frost non si sta più nascondendo, evidentemente.
-Stavo
pensando…nei due scontri che hai avuto con lui, la Coscienza “sentiva” i suoi
poteri ?
-Sì,
anche se non sono riuscito ad identificarli.
-Potresti
sintonizzarti sulla città in cerca di quel potere.
-Ma non
sono mai riuscito a…
-Hai
detto che non disturba più la Coscienza Cosmica, no ?
-Hai
ragione. Come sempre. Seguimi !
Genis si
alza in volo di un paio di metri, prima che Rick lo fermi.
-Aspetta
!
-Che c’è
?
-Non so
volare.
-Credevo
riuscissi ad usare le Nega-Bande, adesso.
-Non del
tutto. E poi a che ti serve volare ? Da quel che abbiamo capito Frost ha
qualcosa di molto simile alla tua Coscienza Cosmica, quindi ti sentirebbe se ti
avvicinassi. Usa la Coscienza da qui. Se non ti sta più ostacolando,
probabilmente non ha considerato questa eventualità.
-D’accordo.
Proviamo.
Chiude
gli occhi e si concentra, facendo schioccare le dita. Ed i suoi sensi si
allargano a tutta Los Angeles.
Il Supervisore si sgranchisce
leggermente i muscoli, che dopo giorni di totale inattività rischiano di
atrofizzarsi. Poi si mette comodo sulla sua poltrona antigravitazionale e
riaccende il registratore.
-Registrazione 1856. La
situazione internazionale è molto complessa. Dopo lo sterminio della Slorenia,
l’invasione dei marziani, l’abbattimento del World Trade Center e la
devastazione di Phoenix, molti “conquistatori del mondo” hanno capito che non
c’è momento migliore per tentare il colpo grosso. Ovviamente i governi locali
si sono attrezzati ed ora le squadre metaumane sono diffuse in tutto il globo.
Una volta trovato un punto d’appoggio dovrò pensare immediatamente a loro.
Destino attualmente è rintanato
ad elaborare misteriosi piani. Un individuo pericoloso e da tenere d'occhio, ma
non di immediato pericolo. Fu Manchu invece si è dato da fare, ultimamente. Ha
piani a lunga scadenza, forse persino più di me. Se attaccato, risponderà con
la forza. Ma io ne ho molta di più.
Magneto
si tiene Genosha, giocando al sovrano illuminato. Per ora non ha intenzione di
uscirne se non provocato, tranne che in rare eccezioni. E a differenza di
altri, non accetterebbe mai un accordo. Dovrò evitarlo accuratamente finché non
sarò pronto per lui. Il Mandarino è entrato nel cerchio interno del Club
Infernale, stesso discorso di Magneto. Altro fattore minore da considerare, ma
da non sottovalutare.
Il
Padrone del Mondo non si vede da tempo; possiede una base molto estesa e non è
privo di risorse...meglio tenerlo alla larga. Per l’Artiglio Giallo vale lo stesso
discorso di Fu Manchu, ma aggirarlo sarà più semplice. Apocalisse è ancora
morto, se questo si può dire di quelli come noi. L’Alto Evoluzionario non è un
pericolo al momento, ma se possibile è ancora più imprevedibile degli altri
soggetti. Forse riuscirò a convincerlo di come i nostri piani possano
coesistere.
Lo
SHIELD è pienamente operativo, con in più l' FBSA che gli alleggerisce un po'
il lavoro. Ormai la loro presenza è planetaria… non è più come ai vecchi tempi,
non basterà far saltare l’Eliveicolo ed è troppo vasto per un’infiltrazione di
massa. Possono essere un serio pericolo, ma se gli metterò contro i miei
alleati saranno troppo impegnati per badare a me.
In
sostanza, dopo un’attenta pianificazione posso ignorare le distrazioni e
passare al gioco pesante.
-Ora ci
giochi pesante, eh ?
-Che
vuoi dire, Rick ?
-Con la
Coscienza. All’inizio neanche la controllavi, ora la usi anche meglio di tuo
padre.
-E’ come
se lei si fosse adattata a me, invece che il contrario. Dovrò studiare a fondo
la cosa.
-Potevi
farlo in questa settimana. Che hai fatto ?
-Mi sono
preso un po’ di tempo libero. Ed appena tornato ho combattuto il Super-Skrull.
-Oh beh,
io ho fatto un salto ad incontrare il “nuovo Capitan America”.
-Vorresti
farmi credere che tu e Marlo non…ehm…non vi siete presi un po’ di tempo libero
?
-Perché,
ti sembrava che non ce lo prendessimo prima ?
-SI’ !
-Non mi
sembra siano proprio affari tuoi, Marv.
-L’ho
trovato ! Frost è ancora a Los Angeles, Rick !
-Dove ?
-Lo sto
localizzando con più precisione…è in un palazzo…
-Non
puoi essere un po’ più preciso ?
-E’
tutto molto confuso…Aspetta, quella finestra particolare forse…per Hala ! Non è
una finestra, è un buco nel muro !
-Tipo
quello nel mio app-
Genis
afferra Rick per un braccio e decolla alla massima velocità; Rick vorrebbe
parlare, ma prima che le parole escano dalla bocca si ritrova a sfondare il
telo di plastica che copre il buco nel muro.
Un
attimo dopo sentono Marlo gridare. Si voltano di scatto e caricano le
Nega-Bande con tutte le energie disponibili.
-Allontanati
da lui, Marlo ! – urlano all’unisono.
-Allontanarami
da chi !?
Non c’è
nessuno nell’appartamento oltre a lei. Rick si guarda in giro e poi guarda
Genis con espressione di rimprovero.
-Non è
colpa mia !
-E’
davvero Marlo, o è un’illusione come l’ultima volta ?
-E’ lei.
-Come
fai a dirlo ?
-Sono io
quello cosmicamente conscio tra i due. Vedo che è lei.
-Fino a
che punto “vedi” !?
-Marlo,
perché hai gridato se non c’era nessuno ?
-Non mi
hai risposto, Marv !
-Lo so.
-Avete distrutto
il telo ! Avete idea di quanto sia difficile trovare una cosa del genere !?
Dio, perché i super-eroi sono gli unici al mondo a non conoscere l’esistenza
delle porte ?
-Scusa,
Marlo.
-Dimenticavo…bentornato,
Genis.
Marlo lo
abbraccia, mentre Rick gli dà una pacca sulle spalle.
-Forse è
meglio lavorare ancora un po’ su questa Coscienza Cosmica, eh ?
-Lasciate
che ci pensi io, vi prego.
La voce
è ormai inconfondibile. Frost è seduto sul divano, le gambe incrociate sopra il
tavolino.
Rick
lancia un colpo fotonico e Genis si precipita volando contro di lui. Con
estrema calma muove una mano e la traiettoria di entrambi cambia: Genis abbatte
il muro della cucina ed i raggi finiscono fuori dal buco nel muro esterno.
Si alza
in piedi, si mette in ordine la giacca e sulla fronte compare una gemma viola,
circondata da un campo di energia dello stesso colore. Ma trasparente, poco più
di un miraggio.
Sia Rick
che Genis corrono verso di lui, ma prima che lo colpiscano lui ha già afferrato
i loro polsi e li ha sbattuti contro la faccia dell’altro.
-Che
maleducazione. Forse dovrei farvi mettere un po’ più a mio agio.
Alza un
dito e sia Rick e Genis che Marlo si portano le mani alle orecchie, cadendo a
terra per un rumore paralizzante che risuona nel loro cervello. Tentano di
resistere, ma cadono a terra doloranti.
-Così va
molto meglio.
-Che…c-cosa…vuoi
?
-Soltanto
fare una piccola chiacchierata con voi tre. Un piccolo ricevimento chiamato
Piano B. Tutto questo prima di uccidervi, chiaramente. Ora, se mi promettete di
stare buoni, vi lascerò stare per un po’.
Rick e
Marlo si alzano doloranti, portando una mano alle tempie. Genis è ancora a
terra.
-Che gli
stai facendo ?
-Niente
di più di quanto non abbia fatto a voi, per il momento. Ma…guarda adesso.
Sul
vestito nero di Frost appare un campo stellato, identico a quello sul volto di
Genis. Che inizia ad urlare dal dolore, tenendo le mani ancora più strette alla
testa.
-Lo
ucciderai così !
Rick
riesce a dargli un pugno in faccia, ma è come colpire un muro. Quasi se la rompe.
-Ucciderlo
? No, al massimo diventerà pazzo. Ho amplificato la sua Coscienza Cosmica al
massimo livello possibile; in questo momento sta ascoltanto, vedendo e
assaporando ogni singola molecola di tutto il pianeta.
-Perché
!?
-Perché
ho vissuto gli ultimi due anni nel suo stesso stato. “Quindi anche tu sei
pazzo”, penserete. Ovvio che lo sono. E non mi dispiace affatto. Ma se tu non
sei pazzo, Jones, ti conviene immensamente consegnarmi le Nega-Bande
all’istante.
-Credi
che farei questa vita se non fossi un po’ pazzo anche io ?
-Capisco.
Hai bisogno di un incentivo. Marlo, avvicinati al buco e gettati al mio
comando, per favore.
Marlo fa
un paio di passi indietro, lo sguardo perso nel vuoto.
-Allora,
Jones ? Ti vedo perplesso. Dunque, vediamo un po’…se non mi dai le bande, tua
moglie muore ed il tuo amico non uscirà mai dallo stato in cui l’ho ridotto.
-Se sei
così potente perché hai bisogno di fare questo ? Perché non mi ammazzi e lasci
stare gli altri ?
-Affari
miei. Marlo…
-No !
Aspetta !
Rick
inizia a togliersi le Nega-Bande e a pensare velocemente, vagliando tutte le
possibilità. Ci mette poco. Non ne ha nessuna. Guarda un’ultima volta le bande
prima di darle a Frost, che le afferra con una mano.
-Sai,
ripensandoci…avrei dovuto farlo molto tempo fa.
-Ora
lascia andare Marlo.
-Naturalmente.
Marlo si
lascia andare all’indietro, cadendo verso la strada. Rick corre verso di lei,
mentre Frost ridacchia compiaciuto.
Continua…
Note
Nella
settimana passata tra il numero 11 e quello che avete appena letto, Rick appare
in Capitan America #6 e Genis in La Guardia dell’Infinito #9.
Mentre i
piani di Frost (che hanno influenzato la serie sin dal #2) volgono rapidamente
al termine, il Supervisore ed il Predatore fanno qui la loro prima apparizione.
Del secondo c’è poco da dire, essendo un personaggio nuovo che rivedrete presto
e che vi riserverà parecchie sorprese. Il Supervisore invece è un volto noto,
ma per sapere di chi si tratta dovrete aspettare ancora un po’ di numeri.
CAPITAN MARVEL #13
Piano “B”
The only fool
bigger than the person who knows it all
is the person who
argues with him.
Stanislaw Jerszy Lec
Mi
chiamo Rick Jones, e sono in un mare di guai. Sono nella stessa stanza con Frost,
un tizio in giacca e cravatta. Il che non sembrerebbe neanche un gran problema,
se questo signor io-so-tutto non bazzichi con gente del calibro di Ego.
Sarebbe
già meglio se potessi contare su Marv…sapete, il tizio mezzo Kree con cui mi
scambiavo gli atomi fino a una settimana fa. Già, perché un altro guaio ci ha
separati. Ora è steso sul pavimento del mio appartamento, a contorcersi dal
dolore perché Frost ha allargato la sua mente all’intero pianeta, e pare non
sia molto piacevole.
Quindi
mi trovo davanti a Frost, e le Nega-Bande hanno meno probabilità di ferirlo di
quante ne abbia la Cosa di vincere un concorso di bellezza. Dimenticavo che
Frost ha ipnotizzato mia moglie Marlo e che le ha ordinato di gettarsi dal buco
nel muro. Ed al momento non ho le Nega-Bande ai polsi, perché ce le ha in mano
Frost.
Voi che
fareste al posto mio ? Se lo foste probabilmente non vi sareste trovati nel
punto in cui testavano una bomba gamma, non sareste diventati il partner di
Capitan America, avreste detto a Rom di fare a meno di voi, ed una volta fusi
con Capitan Marvel vi sareste chiusi in uno scantinato pur di non aver a che
fare con questa follia che chiamo vita.
Ma
siccome io non sono stato abbastanza intelligente da comportarmi così, decido
di continuare a comportarmi da idiota. Mi getto dal buco nel muro da cui è
caduta Marlo, nel tentativo di fare almeno qualcosa. E di non vedere più la
faccia sogghignante di Frost.
Quando
mi butto Marlo è già quasi a terra, e capisco di essere veramente un idiota.
Vedo Marlo avvicinarsi sempre di più, e solo quando sono ad un paio di metri
capisco che non sta più cadendo. Non pretenderete chissà quale lucidità mentale
durante un volo di dieci secondi, no ? Marlo è immobile a due metri da terra;
l’afferro per puro istinto di sopravvivenza (curioso, pensavo di non averne) e
quasi mi lusso una spalla per non cadere. Scendo tranquillamente in strada;
Marlo fluttua ancora, addormentata. Sembra una scena di Ghostbusters.
Sono
pronto a prendere Marlo e a scappare il più lontano possibile, ma non posso
muovermi. Volo di nuovo verso l’appartamento, avvolto in una strana energia
viola. Opera di Frost, chiaramente. Marlo mi segue. Frost ci aspetta con
un’aria meno divertita del solito, e le mie Nega-Bande ancora in mano. Perché
non le ha ancora indossate ?
-Mi hai
quasi fatto fesso, Frost…ho pensato che volessi ucciderla veramente. Ora che ti
sei divertito col tuo giochino perverso lasciala andare.
-Non è
stata opera mia. Volevo ucciderla, non aveva la minima importanza per me. Ma non
ci sono riuscito. C’è qualcosa di molto strano in tutto questo.
-Potevo
dirtelo anche prima.
-A meno
che…questo non sia… - si avvicina a loro e Rick si sposta di scatto, guardando
Marlo. Ma Frost è interessato al buco nel muro. Lo fissa molto intensamente e…
-Che hai
da ridacchiare ?
-Non
posso crederci ! Un accumulo di attrazione sotto i miei occhi e non me ne sono
proprio accorto ! Questa sì che è bella !
-Di che
blateri adesso ?
-Sai
cos’è un “attrattore strano”, Jones ? Non rispondere, so che non lo sai.
Diciamo solo che è un qualcosa che influenza le probabilità. Non ha importanza
come, o come si origini. Accadono cose strane attorno ad un attrattore:
straordinarie coincidenze, incontri casuali con conseguenze impossibili…ed in
rari casi, esistono attrattori strani che stanno al centro di un complesso
sistema probabilistico. Qualunque evento significativo è attratto verso di
loro, quasi nel senso metafisico. Tu, Jones, sei un attrattore strano.
-Vuoi
dire che mi capitano sempre cose strane ? Questo potevo dirtelo anch’io con
parole più semplici !
-E’ la
teoria del caos: una farfalla sbatte le ali a Pechino e a New York piove invece
che esserci il sole. Ma questo caos non è generalizzato. Alcuni esseri
catalizzano molti più eventi di altri. Ogni tanto ne salta fuori qualcuno che
ha questa caratteristica per tutta la vita, come per esempio i super-eroi.
Eventi incredibili sono sempre alla loro portata. Ma ci sono vari gradi per
questa “attrazione strana”, e tu Jones stai proprio al vertice.
-Ma per
piacere ! Questa è la più grande idiozia che abbia mai sentito !!
-Davvero
? Sei responsabile della creazione di Hulk, della fondazione dei Vendicatori e
dei primi Rangers, sei stato il primo essere umano a manifestare la Forza del
Destino… la tua sola esistenza scatena una serie interminabile di eventi unici.
Però…non sei certo l’unico. In misura minore anche tua moglie e Capitan Marvel
sono attrattori strani. E la sola vostra presenza ha creato…questo.
-Un buco
nel muro !?
-Molto,
molto di più. Quante volte è stato ricostruito per poi distruggersi ancora ?
L’ha creato Drax con un pugno, poi l’ha riparato Molecola. E’ stato distrutto
ancora da un marziano, poi ricostruito da degli operai, abbattuto ancora da un
Eterno Kree. Solo oggi, Genis ha distrutto il telo che lo copriva. [1] Avete creato un’impossibilità probabilistica con la vostra
sola presenza: ricostruitelo quante volte volete, avverrà un evento casuale che
lo abbatterà di nuovo.
-Il
“Piano B” consiste nell’annoiarci a morte con questa roba ?
-Non
proprio. Il Piano B consiste nell’impadronirsi delle Nega-Bande.
-Allora
credo di avere anche io un piano simile – la voce è di Marlo. Le Nega-Bande di
Rick volano via dalle mani di Frost, ed è lei a prenderle.
-Stavo
giusto aspettando te.
-Marlo,
cosa…
-Il
corpo può essere di Marlo, ma guarda il simbolo sulla sua fronte.
-E’ uno di
quei simboli egizi…
-E’ un
Ankh, il simbolo della vita – risponde lei.
-Vita…non
mi è mai sembrato che ti importasse tanto, Sfinge. Mi sa che dovrò ucciderti
ancora.
Dalla
gemma viola che appare e scompare sulla sua fronte Frost lancia un raggio di
energia, che colpisce “Marlo” dritta nel cuore, facendola cadere a terra. Rick
si sbriga a controllare come sta (sarebbe inutile attaccare Frost). E’ illesa.
“Sembra
che stia dormendo…ma che è successo ?” pensa.
-Succede
che non sei certo il primo a sottovalutarmi – risponde Frost.
-Credimi,
hanno fatto lo stesso errore anche con me.
-Lo so.
Noi due siamo molto simili, Jones. Entrambi ci lanciamo in situazioni da cui
non dovremmo avere scampo per nessuna logica al mondo, ma conosciamo bene le
regole del nostro gioco e sappiamo sempre come infrangerle.
-Oh, di
questo sono sicuro. E’ per questo che non sono ancora riuscito a capire chi o
cosa sei ? Perché infrangi tutte le regole?
-Sì,
esattamente. Tu lo fai per la tua natura di attrattore strano…o, se non vuoi credere
alle mie parole, semplicemente per la stranezza della tua vita.
-E tu ?
Qual è la tua storia ? – Rick tenta di non guardare le Nega-Bande che Marlo ha
ancora in mano. Potrebbe prenderle, ma a cosa servirebbe ? Deve smetterla di
pensarci, dato che Frost può leggere la sua mente.
-Oh, la
mia storia è estremamente banale. Mi chiamo Richard Frost. Mai sentito parlare
di me ? No ? Già, lo immaginavo. Negli anni Sessanta ero un pezzo grosso a New
York. Un imprenditore, forse il migliore.
-Cos’eri,
un bambino prodigio !?
-Non
farti ingannare dal corpo che mi sono scelto, ero molto più vecchio di come mi
vedi ora. Quando diventai milionario avevo poco più di vent’anni. Lo sai
qual’era il mio segreto ? Sapere tutto dei miei avversari e trovare le loro
debolezze. Un giorno però, un fattore che non avevo preso in considerazione mi
fece fallire. Quando il primo uomo che ricattavo rivelò tutto alla polizia,
anche gli altri si fecero coraggio e persi…tutto quanto. Nel giro di un mese
passai da un attico davanti a Wall Street a chiedere l’elemosina in un vicolo.
Passai anni in quello stato, entrando ed uscendo da ospizi e case di cura. Un
barbone, in pratica… ti dice niente ?
-Quando
ho indagato su di te ho saputo che a LA c’era anche un barbone di nome Frost,
ma non a New York.
-Ho
messo io quell’informazione. Pensavo avresti cercato informazioni su di me
molto prima, ma non ero ancora pronto ad affrontare te ed il tuo amico. Quindi
speravo sapessi del barbone, facessi 2+2 e seguissi una strada sbagliata. Piani
di riserva… non puoi farne a meno, ma quando non ti servono ti senti un idiota
per averci lavorato tanto.
-Molto…interessante
– la parola che aveva pensato realmente era “contorto” – E quand’è che sei
diventato onnipotente ?
-Due
anni fa. Mi stavo ubriacando in un vicolo con i pochi spiccioli che ero
riuscito a racimolare, quando ci fu un’esplosione di luce viola. Ne uscì una
donna egiziana, con dei vestiti dorati ed una gemma incastonata sulla fronte.
Prima che si svegliasse gliela rubaii…e da quel momento il barbone smise di
esistere, diventando me.
-La
Pietra di Ka…l’arma della Sfinge ! [2] Credevo fosse morto, ma non sorprende più di tanto saperlo
vivo.
-Invece
dovresti sorprenderti, perché è veramente morto…per ora, almeno. Ma per una
serie di eventi troppo complicati da spiegare, il suo potere era passato nelle
mani di una nuova Sfinge, una donna questa volta. [3]
-Una
donna che reclama ciò che è suo – risponde una voce femminile, che non è più
quella di Marlo. Il simbolo sulla sua fronte brilla sempre di più e lei si
rialza in piedi.
Altrove.
La base segreta del Supervisore, precisamente. Durante una delle innumerevoli
registrazioni private, il misterioso pianificatore contempla un’ologramma del
pianeta, con sovrimpresse informazioni comprensibili solo a lui.
-Un
tempo le cose sarebbero state più semplici. Un paio di missili dagli Stati
Uniti verso la Russia e viceversa sarebbero bastati per scatenare la Terza Guerra
Mondiale. Ora le guerre si fanno nell’ombra, il vero potere è nascosto e non
basta più avere il cannone più grosso del mondo.
-Ti vedo
preoccupato, Supervisore.
Il
mappamondo scompare dallo schermo del Supervisore, lasciando il posto ad un
uomo dalla lunga barba bianca e con pochi capelli. Il suo sguardo non ha niente
di lontanamente umano.
-Avresti
potuto chiamare. E poi perché continui ad usare questa rappresentazione ?
-Mi ci
sono abituato, e fa molta più impressione del mio vero aspetto.
-Sono dubbioso,
amico immortale. Da mesi osserviamo il mondo ed allarghiamo la nostra sfera
d’influenza. Basandomi sulla mia esperienza personale direi che potremmo
sottomettere il pianeta in meno di una settimana.
-Non è
quanto hai sempre desiderato ?
-Manca…qualcosa.
Controllare gli altri non basta, dovremo agire adesso. Con alleanze ed accordi
segreti con tutta questa gente e pure qualcuno in più, oltre alle mie e alle
tue non indifferenti risorse originali... non mi rimane che un dubbio. Come
fare
a
conquistare il mondo, ora ?
Frost
lancia contro la propria avversaria un raggio energetico centinaia di volte più
potente di quello di prima, ma è come se le stesse lanciando addosso
dell’acqua.
-Le
energie della Pietra di Ka non funzionano contro di me, Frost. Hai perso.
-Vorrà
dire che userò qualcos’altro !
Sia Rick
che Marlo sono paralizzati, diventando il negativo di sé stessi per qualche
istante. Poi, stremati, tornano normali.
-Mai
letto la Bibbia, Jones ?
-Ho
visto I Dieci Comandamenti, o forse era Ben Hur – risponde con il fiatone.
Frost ha ancora le Nega-Bande in mano.
-Un
giorno, alla corte di Ramses II giunse un uomo per chiedere la liberazione
degli ebrei. Le abilità del mago di corte si dimostrarono inferiori a quelle
dell’ebreo, e fu esiliato. Nel deserto trovò un tempio vecchio di millenni, che
custodiva la Pietra di Ka. Fu accudito dalla donna che ora possiede tua moglie
ed incastonò la pietra sulla sua fronte…così nacque la Sfinge. Poi, pochi anni
fa, comprese come usare il vero potere della Pietra e morì in uno scontro con
Galactus. Ti va di continuare la storia, puttanella egiziana ?-
“Marlo”
stringe i pugni ed il suo sguardo è tutt’altro che rassicurante. Mentre
continua la storia, Rick si chiede che senso abbia tutto questo. Se Frost aveva
davvero bisogno delle Nega-Bande, perché non le ha ancora indossate ? Se ha
davvero tutto quel potere, perché non lo sta utilizzando ? E perché nessuno in
strada si è accorto della caduta di Marlo ?
-In
circostanze troppo complesse per essere spiegate, presi io il potere del mio
amato. Grazie allo Scettro di Horus risvegliai i massimi poteri della Pietra di
Ka…capaci di alterare a piacimento la realtà. Ma fallii nel mio intento di
creare un mondo degno di noi, e persi quelle energie. Tentai di recuperarle e di
resuscitare il mio amato, ma smarrii la via. Finii in quel vicolo, priva di
energie, e Frost prese quello che era rimasto del potere.
-Cioè la
tua tanto vantata conoscenza assoluta ed una bella serie di poteri.
-Tu non
hai…idea di quello che mi successe. La mia mente si espanse, toccando tutte le
menti del pianeta ed anche oltre. Un flusso ininiterrotto di informazioni, di
cui potevo gestire solo una minima frazione. Se fossi stato in grado di
controllare la conoscenza assoluta avrei anche avuto accesso al potere di
ristrutturare la realtà a mio piacimento.-
“Rifletti,
Rick, e fregatene se continua a parlare. Non sta usando le Nega-Bande. Se ha
tutto quel potere potrebbe ucciderci all’istante, è bastato capovolgerci in
quel modo per un secondo per metterci K.O. Se lo facesse di continuo non
avremmo scampo. A meno che…non possa farlo ! Ora, riflettiamo un secondo sui
poteri che ha usato finora, lasciando da parte quelli di alterazione della
realtà. Ha posseduto dei corpi, ha lanciato scariche di energia, è diventato
super-forte ed intangibile, si è teleportato e penso abbia anche poteri
ipnotici. Tutto alla portata della Sfinge, probabilmente. Non gli ho mai visto
fare altro se non per un solo istante”
-Tu non
hai solo i poteri della Sfinge, non è così ?
-Cosa ?
-Non ci
casco più, Frost. E’ chiaro che vuoi qualcosa da me, ma non si tratta delle
Nega-Bande. Le tieni ancora in mano. Non si tratta nemmeno di Genis, visto che
lo tieni immobilizzato a terra. Credo abbia a che fare con questa assurdità
dell’attrattore strano. Per me, tu sapevi tutto fin dall’inizio. E’ questo che
continui a dire, no ? Di conoscere tutto. Beh, non serve sapere tutto, genio…
io mi sono sempre basato sull’istinto.
-Parole
interessanti. Ti rendi conto che potrei disintegrarti con il più casuale dei
pensieri, ora come ora ?
-No,
credo che tu non possa farlo o non sarei più qui. Credo che tu non sia così
forte come vuoi farmi credere, o così intelligente. La Sfinge è ancora qui, no
? Scommetto che non è finita dentro Marlo per caso. L’hai posseduta una volta [4], e credo tu abbia trasferito lì dentro la Sfinge di tua
spontanea volontà. Mi sembrava strano che Marlo avesse convinto così facilmente
Ego…è stato anche merito della Sfinge, non è così ? Voi due siete alleati.
-Davvero
? Guarda cosa faccio ai miei alleati, allora !
Sposta
il braccio sinistro e la mano si conficca nella testa di Marlo. Quando la tira
fuori, dal corpo di Marlo fuoriesce una donna con delle vesti dorate ed un
volto chiaramente egiziano.
-Porta i
miei saluti a Seth, sgualdrina !
Il
negativo della Sfinge esplode, lasciando solo un mucchietto di ceneri fumanti.
Marlo, a terra, si massaggia la testa e si guarda intorno, confusa.
-Ancora
convinto, Jones ?
-Più di
prima. E’ stato un pessimo spettacolo. Ora ne sono sicuro: non hai altro che un
po’ di ipnotismo, di super-forza e lanci qualche petardo energetico. Avrai
anche la conoscenza assoluta, ma scommetto che ti servivi di Ego perché speravi
ti aiutasse a gestirla con il suo cervello.
- Negli
ultimi due anni ho fatto patti con entità che fanno marcire la terra su cui
camminano, ho visto dentro ed attraverso gli occhi di ogni essere umano, ed ho
ricattato l’intera realtà con il potere che ho rubato. Non pretendere di
comprendermi, Jones!
-Sei
patetico, Frost. Credi di impressionarmi ?
Sulla fronte
di Frost si gonfiano alcune vene, ed inizia a digrignare i denti. Rick sorride,
guardando furtivamente alle spalle di Frost.
-Credi
che non mi sia accorto che la gemma sulla tua fronte è scomparsa ? Che ti
avvicini sempre al buco nel muro ma che non lo tocchi mai ? E soprattutto…che
sul tuo vestito non c’è più il campo stellato della Coscienza Cosmica ?
Frost
sembra molto nervoso. Qualcosa l’ha afferrato per una gamba. Si volta e vede
Genis che, a fatica, si sta rialzando.
-Questo
è impossibile ! La tua mente dovrebbe essere sovraccarica di input sensoriali !
La tua Coscienza Cosmica dovrebbe essere fuori controllo ! Dovresti…
-Frost…ne
ho abbastanza…di te.
Il pugno
destro di Genis brilla come non mai, mentre gli assesta un gancio con tutta la
sua forza; il rumore è assordante. Frost non fa in tempo a muoversi prima del
sinistro, poi di un altro destro ed un altro sinistro. Genis lo colpisce
ripetutamente, senza dargli la minima possibilità di contrattaccare. O così
pensa. Un suo destro finisce dritto contro la mano di Frost. Inizia a stringere
sempre di più, rischiando seriamente di rompere qualche ossa Kree.
La testa
è ancora di profilo dopo l’ultimo pugno; Frost la gira lentamente: non ha un
livido.
-Hai
finito ?
Genis
non vede neanche arrivare il sinistro di Frost, che gli fa attraversare quattro
muri. Sfonda anche il muro esterno del palazzo e continua a volare
all’indietro: passa da parte a parte dodici palazzi, rallentando solo
minimamente. Supera i confini di Los Angeles e va a schiantarsi sulle colline
di Hollywood, alzando una gran nuvola di polvere. Si rialza barcollante e con
un gran mal di testa.
-Vuoi
veramente sapere qual è il mio potere, Jones ? Molto bene. Per sfuggire
all’agonia che la conoscenza assoluta mi procurava, mi concentrai sulla Pietra
di Ka. Qualunque siano le sue origini…mistiche, aliene o tecnologiche… non è
altro che un ricettore di energia. Ma possiede dei meccanismi di difesa, per
evitare che qualcuno la sfrutti eccessivamente. Per questo ho avuto solo una
minima parte del suo potere, e questo continua a resistermi. Quindi ho cercato
la più potente fonte energetica di questo tipo, e mi sono ritrovato in una
palude in Florida…
-Il
Crocevia di Tutte le Realtà.
-Esatto.
Vedi, il Crocevia è il punto di incontro di tutte le energie interdimensionali,
a cui anche la Pietra di Ka è in grado di accedere. Scoprii che il fulcro del
Crocevia deve necessariamente trovarsi in un essere vivente, e rintracciai
l’attuale incarnazione. Una ragazzina di nome Kelly, in grado di fare qualunque
cosa. L’ho uccisa. [5]
-Quindi…tu
saresti il fulcro del Crocevia ?
-Sì. Ma anche
questo potere mi sfuggiva…ironia della sorte, solo se avessi dominato la
conoscenza assoluta avrei potuto controllarlo. Sarei diventato onnisciente ed
onnipotente. Avevo bisogno di un modo per dominare queste energie… ne trovai
tre. Ego, che però mi è sfuggito a causa dell’interferenza di Epoch. La Barra
di Controllo Cosmico di Annihilus, su cui però i miei poteri non funzionavano.
Ed infine…le Nega-Bande. [6]
-Ecco
perché hai usato Graviton per spingere Genis ad usare tutto il loro
potere…sapevi degli Eterni Kree e del vero potere delle Nega-Bande. [7]
-Esatto.
Come avete scoperto, esse possono sincronizzarsi con qualsiasi tipo di
energia…compresa l’energia magica della Sfinge, e quelle dimensionali del
Nesso.
-Capisco.
Credo che ora tu ci abbia detto tutto quello che volevamo sapere. Benvenuto al mio
Piano B, Frost.
Una
macchia rossa e nera attraversa la stanza, schiantandosi contro Frost. Rick
afferra al volo le Nega-Bande che gli sono sfuggite e le indossa, mentre Marlo
cerca di allontanarsi il più possibile.
Genis e
Rick lanciano potenti colpi energetici contro Frost, che per la prima volta
inizia a sentirli. Si difende come meglio può, ma non riesce a deviare tutta
l’energia. I mobili dell’appartamento vengono spazzati via, ma non ci sono
danni significativi.
-Hai
commesso il tuo ultimo errore, Frost – lo schernisce Genis – Ti sei concentrato
troppo su Rick, senza considerare me. Non hai pensato che se posso controllare
la Coscienza Cosmica posso farlo anche con la conoscenza assoluta ? Invece di
essere stordito dalle troppe informazioni, l’ho semplicemente spenta.Tu non
l’hai mai fatto perché non volevi rinunciarci, e così non hai mai imparato a dosarla.
Ho parlato telepaticamente con Rick durante tutto il tuo discorso…una facoltà
che mi hai dato tu stesso.
Sotto i
colpi incrociati, Frost si ritrova nello stesso stato in cui aveva ridotto
Genis poco prima. Inizia a diventare il negativo di se stesso, mentre miliardi
di linee bianche e nere convergono su di lui.
-Vuoi
che continui ? Sinceramente non sopporto più la tua voce, quindi non voglio
lasciarti il tempo di parlare. Non hai detto tutta la verità, prima…le
Nega-Bande erano solo una parte del tuo Piano B. Non credo neanche a quello che
hai detto sul buco nel muro. Hai creato tu l’accumulo di attrazione, non
è così ? La conoscenza assoluta ed il potere di questa Kelly ti fanno perdere
il contatto con la realtà, così hai bisogno di un punto fisso.
-Per
questo hai portato qui Ego, no ? Perché se il Piano A avesse avuto successo,
avresti avuto il buco a disposizione. Scommetto anche che se avessi preso la
Barra di Controllo Cosmico l’avresti portata qui. La Sfinge cos’era, il Piano D
?
-Non hai
usato le Nega-Bande perché non erano sufficienti. Avevi bisogno anche delle
mie, ma dovevi prima scaricare su di me la conoscenza assoluta. Ecco perché i
Celestiali ci hanno separato, probabilmente: per dividere la tua attenzione e
farti fallire. Com’è sapere che non sei intelligente come pensavi, Frost ?
Frost
urla di dolore, ed il potere che fuoriesce da di lui aumenta in misura
spaventosa…senza fare nessun danno.
-Ehm…Rick,
so che questo va contro la posa da duri che abbiamo avuto finora, ma…adesso che
si fa ?
-Non lo
so…credevo che a questo punto sarebbe già scomparso !
-Rick,
il muro ! – urla Marlo, per superare il rumore del vento che si sta sollevando.
Il buco nel muro ora non dà più sulla strada, ma su un caleidoscopio di colori
ed immagini. Il vento si fa insostenibile, fino a strappare Rick e Marlo da
terra.
Genis, a
malapena in grado di restare in piedi, li afferra. Anche Frost è risucchiato,
ma afferra la gamba di Rick.
-Ehi,
lasciami andare ! Non capisci quando hai perso ?
-Io avrò
perso, ma voi non avete vinto. Ho praticamente violentato la realtà per avere
l’opportunità di diventare un dio, ed ora si sta ribellando. Il varco ha
assorbito tutte le mie energie da quando mi trovo qui, per questo sono
diventato sempre più debole e non potevo esercitare il mio potere oltre questo
appartamento…dovevamo essere sincronizzati. Credevi parlassi tanto per vantarmi
? Aspettavo il momento giusto !!!
-E
adesso !?
-E
adesso la realtà collasserà nel varco. Il Crocevia reclama la sua parte
mancante, che si trova dentro di me.
-Allora
non resta che farti andare là dentro per sistemare tutto – Rick inizia a mirare
Frost con una delle Bande.
-Non
otterreste altro che a farlo esplodere. Se fosse bastato entrarci per avere il
potere, non credete che l’avrei fatto subito ?
Genis è
allo stremo delle forze, e le Nega-Bande non bastano più a tenerlo lontano dal
varco. Cerca di mettere in salvo Marlo lanciandola il più lontano possibile,
mentre Rick dà un calcio a Frost facendogli perdere la presa un attimo prima di
lui.
Frost
precipita nel varco per primo, dissolvendosi come una macchia d’inchiostro.
Genis e Rick cadono insieme, e davanti al varco tentano di proteggersi con le
braccia, facendo sbattere accidentalmente le Nega-Bande.
Quando
toccano il varco, questo esplode. Marlo sente un fortissimo contraccolpo, come
un tifone concentrato sul suo volto, e perde conoscenza un attimo dopo aver
visto l’appartamento esplodere.
-Ti
senti meglio adesso ?
Marlo
apre gli occhi con fatica, guardando il marito che le sorride. Si alza di
scatto e lo abbraccia con tutte le sue forze.
-RICK !
Ma l’esplosione…Frost…il varco…
Si
guarda intorno. E’ seduta sul divano, e l’appartamento non mostra il benché
minimo danno. Il buco nel muro è invariato.
-Non
dirmelo. Era tutto un sogno ?
-Magari !
Sono rimasto più confuso solo un paio di volte in vita mia. Ti dirò che ho
capito solo un decimo di quello che è successo… insomma, per una volta la parte
di Marv tocca a me.
-A
proposito, dov’è Genis ?
-Beh,
abbastanza prevedibilmente…
Fa due
passi indietro e sbatte delicatamente le Nega-Bande. Non succede niente. Con
un’espressione di leggero disappunto le sbatte ancora una volta. Un vortice di
energia lo avvolge, lasciando il posto a Capitan Marvel.
-Come…
-Non lo
so di preciso. Posso solo immaginare che, finiti nel varco, siamo stati
vaporizzati. I nostri atomi devono essersi legati ancora una volta, per fortuna
nell’istante in cui abbiamo sbattuto le Nega-Bande. Ci hanno tenuto insieme e,
in qualche modo… devono averci fuso nuovamente. O più semplicemente, forse è
stata colpa delle energie dimensionali in gioco.
-Per
me non poteva durare e basta…sarebbe significato una vita normale.
-Andiamo
Rick, eravamo scontenti tutti e due del modo in cui era avvenuta la
separazione. Almeno ora sappiamo che è possibile separarci, e magari la
prossima volta ci comporteremo da adulti una volta fatto.
-E Frost
?
-Dubito
sentiremo parlare ancora di lui. Non può essere sopravvissuto ad una totale
disintegrazione, no ?
-Se avessi
un dollaro per tutte le volte che ho sentito discorsi del genere…- risponde
Rick dalla Zona Negativa.
-Aspettate…se
il varco è esploso, come mai il buco nel muro c’è ancora ? Frost forse aveva
ragione, forse è davvero impossibile ripararlo.
-Non lo so,
Marlo. Sinceramente, se ho capito qualcosa da tutta questa confusione è che a
volte non vale la pena sapere tutto.
Una
risata segue l’affermazione, ma nessuno dei tre può sentirla. Un uomo sulla
trentina, in giacca e cravatta nera, li osserva.
-Esattamente
come sapevo vi sareste comportati. Avevate ragione su tutto, se non su un solo
piccolo dettaglio: io volevo finisse così. Sono finito in mezzo ai
vostri atomi, fondendomi con il varco ma senza precipitare in esso. Se uno di
voi è sulla Terra e l’altro nella Zona Negativa, io sto esattamente nel mezzo.
Non sono in grado di influenzare niente al di fuori di questo spazio…sono un
semplice fantasma. Ma ho ottenuto l’onnipotenza, anche se il prezzo è stato
gran parte della mia conoscenza assoluta. Un giorno troverò il modo di tornare
alla realtà, è inevitabile. Del resto, ho tutto il tempo che voglio per
pensare-
Frost
attraversa il muro e scende tranquillamente per strada, invisibile ed
intangibile. Sorride.
-Adoro i
piani ben riusciti.
FINE ?
Note
Finale
della saga di Frost, che ci ha accompagnato (con vari interludi) fin dal #2. Ci
lascia per un po’, ma come avrete capito è un personaggio da cui è molto
difficile liberarsi definitivamente. Abbiamo scoperto la sua origine, e se
molti avranno capito il suo collegamento con la Sfinge fin dal #6 credo che
nessuno avesse capito che Frost possedeva anche i poteri di Kelly. Quindi Frost
non era solo quasi onnisciente, ma aveva anche il potenziale per
l’onnipotenza…Rick e Genis sono stati molto fortunati ad uscirne vivi ! A
proposito: se in questo numero abbiamo visto all’opera prevalentemente Rick,
nel prossimo numero la vera star sarà Genis…come gli assicura il titolo della
serie. Vi lascio con una domanda: chi ha vinto ?
[1] Rispettivamente
su: Thor Marvel Italia #21, lo Speciale: La Guerra dei Mondi, ed i numeri 8 e
12 di questa testata
[2] Per
ulteriori informazioni sulla Sfinge, date un’occhiata a Fantastici Quattro
Speciale #1-2 oppure qui
; tutti i dati essenziali sono comunque nell’episodio
[3] Quando dice
“eventi troppo complicati” non esagera affatto. Vedere
Silver Surfer (Play Press) #43-44 per credere
[5] Vista nella
serie USA di Capitan Marvel, ma mai apparsa in questa. Come incarnazione del
Nesso, Kelly era praticamente onnipotente ed in grado di spostare a piacimento
oggetti e persone da una realtà all’altra. E’ stata anche la causa del
trasferimento di Rick e Genis dalla Zona Negativa al Microverso. Essendo stata
uccisa (ma sarà poi vero?) da Frost, i due sono ancora nella Zona. E l’Hyssta
combattuto da Capitan Marvel in Thor #16 allora, che rientra nella nostra
continuity ? Non era stato creato da Kelly ?
Colpa di Frost o altro ancora ? Per ora non si sa…
[6] Ecco
elencati i piani di Frost: il Piano A è stato il fulcro del crossover “Di dei e
d’altro”, mentre il Piano C si è visto nel numero 8 di Villains.
[7]
Rispettivamente nei numeri 5 e 9
CAPITAN MARVEL #14
Le luci nella stanza sono soffuse.
Solo pochi neon fluorescenti separano l’interno della nave dall’esterno; la
superficie è completamente scura, troppo lontana dal sole per essere visibile.
In piedi di fronte ad una paratia trasparente, un uomo sta osservando il
firmamento, le mani dietro la schiena.
Il suo abbigliamento racconta
parecchio del suo passato: una giacca militare dell’armata di frontiera Kree,
quello che resta del mantello di un generale Shi’ar attorno al collo, una
cintura con il simbolo della Fratellanza Badoon, pantaloni di una divisa
Skrull, guanti della casta guerriera degli Aakon e decine di altri piccoli
trofei.
Quattro mani a tre dita gli
accarezzano le spalle, senza che lui si muova minimamente.
-Non sono bellissime ?
-Uh ?
-Le stelle. Sembrano uguali da
qualunque sistema stellare le guardi, non ti fanno pensare alla magnificenza
dell’universo ?
-Stronzate, io vedo solo puntini
bianchi utili per tracciare rotte. Vedi di riprendere servizio, arriveremo alla
preda al prossimo Salto.
-Dopo stanotte posso sperare in
una promozione ?
-No. Ora datti una mossa, o ti
scarico sulla prima colonia della Covata che troviamo.
-Sì, Capit…Predatore – “Stronzo” è
quello che avrebbe preferito rispondere, se avesse tenuto di meno alla propria
vita.
Nello stesso momento a Los
Angeles, California, sono le due di notte. Genis ha esplorato la Zona Negativa
per tutto il giorno, sia per lasciare a Rick un po’ di tempo per riabituarsi
alla loro rinnovata fusione di corpi, sia per cercare di tracciare una vaga
mappa della zona in cui si trovano a scambiarsi le molecole.
Anche se si è in grado di
viaggiare alla velocità della luce non è un compito semplice, specialmente se
ti trovi in una dimensione le cui leggi fisiche sono diverse da quelle della
tua realtà. Certo di essere stanco morto alla fine dell’esplorazione, e certo
che il momento di tranquillità nella sua vita non sarebbe durato a lungo, si
era indaffarato anche a trovare un pianeta abbastamza confortevole da passarci
la notte senza preoccuparsi di mostri cannibali.
Nonostante questo, e nonostante
sia mezzo addormentato, trova strana la comodità del letto in cui… letto ? Da
quando in qua ci sono i letti su un pianeta disabitato della Zona Negativa ? Il
suo primo istinto è quello di attivare la Coscienza Cosmica, così da diventare
cosciente di ogni singolo dettaglio lo circondi. Ma dopo aver avuto a che fare
con le emicranie procurategli da Frost non è proprio il caso. Si limita ad
allungare una mano per tastare il terreno ed il suo tatto gli fa comprendere
all’istante due cose: primo, che non è solo; secondo, che è in compagnia
femminile.
-Hhhmmmrick…
-Marlo ?
La visione dell’espressione della
moglie del suo (anche se non lo ammetterebbe mai) migliore amico e soprattutto
il suo urlo gli fanno anche capire di essere nei guai.
-C-che ci fai qui !?
-Ehm…beh, ecco, io…RIIIIICK !!!
-Che cavolo Marv, neanche quando
dormo posso…ehi, o qualcuno ha fatto pesanti cambiamenti all’arredamento mentre
dormivo, oppure devo aver mangiato davvero pesante ieri sera ! Qui sembra di
essere nello stomaco dell’Uomo Cosa, dove cavolo mi hai portato !?
-Si direbbe il pianeta dove sono
atterrato ma… dovrei esserci io nella Zona Negativa !
-Già, e soprattutto a letto con
mia moglie dovrei starci io !
-Che è successo ? Hai per caso
sbattuto le Nega-Bande nel sonno ?
-Lo sai che quando ci scambiamo
di posto c’è una specie di esplosione, e visto che non abbiamo incenerito Marlo
dubito sia successo.
-Scusate se vi interrompo,
ma…vista l’ora, non sarebbe più semplice se vi scambiaste ancora e ne
parlassimo domani ?
-Concordo.
Genis sbatte le Nega-Bande, ma non
c’è nessun effetto. Riprova altre due volte, senza ottenere più di un rumore
metallico.
-Ho come l’impressione che la
fusione dei nostri atomi nella battaglia con Frost sia stata meno
provvidenziale del previsto…
-Forse è solo un problema di
energia accumulata dalle Bande, o qualcosa del genere. Meglio non sforzarle
troppo e riprovare domani.
-Domani !?
-Problemi a dormire in una
palude extradimensionale, Rick ?
-No, mi preoccupa un po’ di più
saperti a letto con Marlo. Dovrebbe esserci un divano prenotato a nome tuo,
però.
-Rick, come ti è saltato in
testa !? Non ho soldi terrestri, come pensi che possa pagarlo ?
-Sigh…lascia perdere.
L’apparentemente innocuo rumore di
una porta automatica che si apre mette improvvisamente fine al vociare in più
lingue della plancia. In molti deglutiscono, o fanno quello che la loro
anatomia permette loro.
-Situazione ?
-Pronti Salto ultimo, Predatore –
risponde il secondo in comando, con una voce quasi incomprensibile perché non
abituata alla lingua Kree, e ancora meno alla sua grammatica.
-Che informazioni abbiamo su
questo pianeta ?
-Molte trovato informazioni per
banche dati che piratato, ma molto non dettagliate. Sembra un fase in pianeta
dopo-industriale, non con interstellari tecnologia viaggi o un status preciso.
-Ricordo di essere passato di qui
un paio di volte, credo fosse per usare un cancello iperspaziale Shi’ar…non è
segnato per altro sulle mappe, che ci fa nella banca dati un granello di
polvere così ?
-Sembra oggetto per decine dispute
di territoriali ed operazioni in spionaggio… - continua a leggere le
informazioni in memoria – Conteso in Grande Guerra Kree-Skrull, nel Terze
Incursioni Badoon, nel Coorti Celestiali, posto in controllo Xandar…controllo
postazione Skrull, incursioni Phalanx…
-Insomma, siamo gli unici a non
aver mai tentato di conquistare questo pianetucolo !?
-Esso estremamente segnalato
pericoloso, Predatore.
-Ottimo. Stabiliamo un Salto a
settemila kentrams di distanza dalla superficie e scarichiamogli quel raggio di
antiprotoni concentrati che abbiamo preso dopo lo sterminio della colonia di
Rigel.
-Predatore, ricordo che di tale
distanza suolo al radere un quarto del superficie del pianeta ! Non resteranno
da niente predare!
-Voglio vedere quanto sono
pericolosi questi primitivi.
Un’ora dopo, a metà strada tra l’orbita
della Terra e quella di Marte. Una massa biologica relativamente modesta
viaggia poco più lenta della luce.
-Voglio uccidere Frost.
-Capisco il proposito, Rick, ma
sarà un po’ difficile dato che è morto.
-Dietro le quinte.
-Cosa ?
-I super-criminali non muoiono,
Marv. Restano dietro le quinte.
-E dove sarebbero, esattamente ?
-Girovagare per una palude
cosmica alle tre di notte è nulla in confronto a dover parlare con te, Marv.
-Scherzavo.
-Appunto. Senti, non è che mi
dispiaccia saperti lontano dal letto di mia moglie ma…perché sei nello spazio
invece che sul mio divano ?
-A parte il fatto che dormire
in una palude cosmica sarebbe più comodo…senza offesa…quando fai due passi ti
limiti a farli in una stanza o esci in strada ? Volare su un pianeta è divertente,
ma non è minimamente paragonabile al volo nello spazio.
-Ti rendi conto che se ci
scambiassimo all’improvviso un’altra volta io morirei assiderato ?
-Uh…
-No, non te ne rendi conto.
-Immagino di essermi abituato
tanto alla nostra situazione da darla per scontato. Hai ragione, sarà meglio
tornare indietro.
-Bravo. Senti, sei riuscito a
capire perché non abbiamo trovato un solo pianeta abitato da queste parti ?
-Ancora no. Ho visitato ormai più
di cinquanta sistemi solari, ma neanche uno con vita animale. E’ decisamente
strano…o almeno, lo sarebbe in questa dimensione. Non ho molta esperienza sulla
densità di popolazione della Zona Negativa !
-Capisco, però…
-Uh-oh.
-Ecco, lo sapevo. Un “uh-oh”.
-Un’astronave è appena entrata
in questo sistema solare, a qualche miliardo di chilometri da qui.
-E’ troppo sperare che sia
amichevole, suppongo.
-A questa distanza non saprei
dire. Dammi un paio di minuti e lo scopriremo.
-E si diverte pure…
La luce che lo circonda aumenta
notevolmente, e Capitan Marvel accelera fino alla velocità della luce. Pochi
minuti dopo, all’avvicinarsi della fonte di energia registrata dalle
Nega-Bande, rallenta fino a fermarsi.
La nave è scura, usurata dalle
micrometeoriti che si incontrano nei viaggi stellari; a prima vista è larga
centinaia di metri, ma lo scafo è stato chiaramente modificato nel corso degli
anni, aggiungendo nuove parti o sostituendo quelle danneggiate. In altre
parole, è l’equivalente spaziale di una vecchia macchina sporca tenuta insieme
con sputo e gomma da masticare, ma di un modello non più in circolazione.
-La riconosci ?
-Sì. E’ una nave dei pirati di
frontiera, la feccia dell’universo.
-Grandioso. Almeno la prossima
volta non sminuirai il mio divano…
-Organismo biologico in avvicinamento,
alti livelli di energia, sistema di sopravvivenza sconosciuto.
-Chissenefrega, Drexam. Sparagli e
basta. Vedremo che si può recuperare.
Piccoli cannoni eseguono
velocemente il puntamento, lanciando plasma ad alta energia contro Genis, che
riesce ad evitare i colpi con estrema facilità grazie alla Coscienza Cosmica.
-A questo punto dovrei
chiederti “Chi sono i pirati di frontiera?”, suppongo.
-In effetti non ne so molto
nemmeno io. So che sono come i pirati spaziali, solo che questi interrompono
tutti i contatti delle colonie con il governo centrale, fanno fuoco
indiscriminato su tutto e poi frugano tra le macerie.
-Guarda che non ti ho fatto la
domanda.
-Non ti interessa sapere chi sono
e perché sono qui ?
-Sono le tre di notte e sto in
una palude, Marv. Al momento ho altre priorità.
-Odio dirlo ma sono d’accordo.
Vedrò di liberarmene alla svelta…
Una serie di colpi fotonici ben
dosati mette fuori uso i cannoni. Per rispondere vengono azionate altre armi,
ma non sono state progettate per colpire bersagli così ravvicinati e
soprattutto con la manovrabilità di Capitan Marvel.
Nella plancia, la postura del
Predatore cambia drasticamente. Se prima era seduto mollemente sulla poltrona
di comando, ora è balzato in avanti e stringe i pugni, seguendo con estremo
interesse la battaglia attraverso gli schermi.
-Incredibile. Un solo uomo in
grado di tenere testa ad una nave spaziale. Non è la prima volta che lo vedo
ma…c’è qualcosa di molto interessante questa volta. Cosa dicono gli scanner ?
-Quarti Kree due, che stesso
Terrestre. Legge dopo non di con fotoni non.
-Drexam, uccidilo e spiegami la
situazione, in modo comprensibile questa volta.
-Uccidere chi ? Quello fuori dalla
nave ?
-Quando vuoi un lavoro fatto bene…
Indica distrattamente il suo
secondo in comando, colpito mezzo secondo dopo da una scarica di energia che
gli trapassa il cervello. Abituato alla procedura, Drexam ne sposta il corpo
dalla postazione che occupava e si mette al lavoro.
-E’ un mezzo Kree, per metà umano.
Non possiamo leggere oltre per l’interferenza fotonica generata dagli strumenti
che ha ai polsi.
-Non abbiamo niente di serio con
cui attaccarlo ?
-Niente che non possa schivare con
la stessa velocità.
-Fenomenale. Se non detestassi
avere altri Kree in giro lo metterei subito nell’equipaggio.
-Apriamo un canale di
comunicazione ?
-No, ne ho abbastanza di questa
routine. Vado fuori io.
Si alza dalla poltrona di comando,
togliendosi il mantello dal collo e qualche altro trofeo. L’equipaggio si è
voltato per guardarlo, alcuni pregustano già il divertimento.
-Può usare la paratia 7.
-Bene. Non ci metterò più di
cinque minuti, tenete pronto il raggio protonico.
Fuori dalla nave, nel frattempo,
le poche armi ancora in funzione smettono di tenere occupato Genis.
-Che è successo ? Si sono
arresi ?
-Non credo…si sono leggermente
allontanati, ma mi è sembrato di vedere qualcosa uscire. Eccolo là…sembrerebbe
un uomo.
-E’ identico a un essere umano.
Fantastico, questo ci lascia con solo una dozzina di razze possibili.
Si avvicina lentamente, senza
che sia visibile un mezzo; a parte una piccola ricetrasmittente sulla giacca
non ha nessun congegno addosso, nemmeno un sistema di sopravvivenza per lo
spazio esterno. Non respira neanche. Quando è ad una cinquantina di metri parla
tramite onde radio.
*Che nome vuoi sulla lapide ?
-Simpatico.
-Sono Capitan Marvel. Se
lasciate immediatamente il sistema vedrò di chiudere un occhio.
*“Capitano”…detesto i gradi.
-E io detesto quelli che si
vantano per niente. Andiamo, voglio proprio vedere che trucco hai intenzione
di-
<BOOM>
Un fortissimo colpo concussivo gli
investe la faccia, come una folata di vento. Per un istante la Coscienza
Cosmica, venuta meno la guida della sua mente, gli trasmette immagini casuali
della scena. Non appena cerca di sintonizzarsi meglio…
<BOOM>
-Per Hala, che diavolo-
<BOOM>
Spara un colpo alla cieca e poi si
allontana verso l’alto, riacquistando un minimo di prospettiva.
-Ehi, mister Coscienza Cosmica,
si può sapere che stai combinando !?
-Non l’ho neanche visto
arrivare !
Un flusso di energia gialla si
scarica sulla sua posizione, ma questa volta riesce ad anticiparlo e a
bloccarlo con uno scudo di forza. Dopo essere rimbalzato, il flusso si
concentra in un punto e si ritrasforma nel Predatore.
-Vediamo cosa ne pensi di questo
!!!
Le Nega-Bande brillano di una luce
accecante, prima di rilasciare uno dei colpi più potenti a disposizione di
Genis. Il raggio concentrato attraversa il Predatore, che non si scompone. Non
nel senso emozionale, almeno: ora ha un grosso buco nel petto. Attorno a lui
iniziano a muoversi dei piccoli frammenti di polvere lasciati dallo scontro,
che si raggruppano nel buco fino a riempirlo. Dieci secondi dopo essere stato
quasi dimezzato è di nuovo integro.
*Non male. Tocca a me adesso-
risponde con un mezzo sorriso, sbattendo una mano contro l’altra con violenza.
<BOOM>
Questa volta il colpo è almeno
venti volte più potente, e lo scudo delle Nega-Bande non è più sufficiente a
deviare il colpo. Riesce comunque a minimizzare i danni, procurandosi solo
qualche scottatura ed un rinculo di qualche chilometro. Le ferite maggiori sono
al suo orgoglio.
Il Predatore è già davanti a lui a
sferrare un pugno, ma Genis riesce a bloccargli la mano. Non si aspetta però
che esploda, così il campo di forza non è al massimo. Questa volta non riesce
ad evitare un’ustione di secondo grado al palmo della mano destra.
-Aaargh !
-Marv !!! Tutto bene ?
Il fumo e le particelle sparse
attorno al braccio di Genis tornano indietro, ricomponendo la mano del
Predatore.
-Ma di che sei fatto !?
*Spero vivamente che ci sia
qualche divertimento migliore di questo sul pianeta
Le Bande raccolgono altra energia,
ma il Predatore gli immobilizza la sinistra e dalla sua mano fuoriescono delle
scariche elettriche che colpiscono la testa di Genis.
-Che stai…facendo…
*Scompenso un po’ l’attività
elettrica del tuo cervello. Più divertente di una lobotomia, non trovi ?
Tutto inizia a girare, e nemmeno
la tanto vantata Coscienza Cosmica è utile se il tuo cervello non è in grado di
ricevere correttamente le informazioni. Restano così per qualche secondo, poi
la corrente cessa.
-M-mi…arrendo…
-Sei diventato pazzo, Marv !?
*Saggia decisione. Mi prenderò
quei bracciali come trofeo minore, credo. “Marvel” hai detto, vero ?
Si trasforma completamente in
energia davanti agli occhi di Genis, preparandosi a colpirlo; all’ultimo
istante il mezzo Kree para il colpo con le Nega-Bande, che iniziano ad
assorbirlo.
-Capitan Marvel, per essere
precisi.
-Ottima strategia, Marv, anche
se un po’ azzardata.
-Non ero esattamente nelle
condizioni di fare piani complicati. Adesso lo rispedisco alla sua nave…
Rilasciare l’energia assorbita
in un unico raggio dovrebbe essere semplice; invece, l’energia esce in modo
disordinato e riprende subito forma umanoide.
*Sì, penso proprio che mi terrò
i bracciali…se saranno ancora interi. “Marvel”…non sembra un nome Kree.
-E’ Genis-Vell.
*Sei abbastanza in gamba e
lontano da casa. Ho giusto qualche posto libero sulla mia nave.
-Sei tu il capitano ?
*Non hai mai sentito parlare di
Ti-Mell, il Predatore ?
-Solo una volta, nel sistema
Phlodex.
-Volete anche mettervi a bere il the !? Credevo steste
combattendo, non facendo conversazione !
*Ti interessa il posto oppure
no ?
-Indovina.
Un raggio fotonico gli colpisce
una spalla, bruciando qualche tessuto epidermico, che si ricompone in un
attimo.
*D'accordo. Puoi fare fuoco,
Drexam.
*Ma signore, siete sulla linea
di tiro !
*Appunto.
La Coscienza Cosmica mostra a
Genis l’arma che esce dal ventre della nave, e allo stesso tempo il Predatore
che trasforma le braccia in energia per tenerlo fermo. Non c’è tempo per altro:
dal cannone esce un fiume bianco, un flusso di anti-materia capace di spazzare
via qualunque cosa dal suo cammino.
Il corpo del Predatore si scioglie
come neve al sole, ed anche lo scudo fotonico di Capitan Marvel inizia a
cedere. Poi, ancora una volta, qualcosa di antico si risveglia nelle
Nega-Bande. Il flusso che è già alle sue spalle viene risucchiato, così come
l’energia restante del colpo: diverse migliaia di megatoni si riversano
all’interno dei due bracciali, bloccata con estrema fatica.
-Bella mossa, Marv…è solo la
terza o quarta volta che devi usare le Bande in questo modo.
-Non…ho mai…contenuto…un’energia
così grande…non riesco…a trattenerla…devo…
Alza le braccia verso l’alto, per
rilasciare tutto ciò che è riuscito ad assorbire. E’ pronto a lasciarla andare,
quando dei raggi laser lo deconcentrano. Si gira verso la nave pirata che gli
ha appena sparato…e rilascia involontariamente tutto quanto.
La nave è investita dal
potentissimo raggio energetico, venendo disintegrata quasi all’istante. La
distruzione provocata è niente in confronto al resto dell’energia, che procede
velocemente verso i confini del sistema solare.
-Credo che tu abbia combinato
un gran casino, Marv !!!
-E’ stato…è stato un incidente,
Rick. Non avrebbero dovuto distrarmi all’ultimo secondo.
-Quello che non capisco è
perché ti hanno sparato alle spalle del proprio capitano.
-Me lo sono chiesto anche-
<BOOM>
Il colpo gli investe la testa,
disorientandolo al punto da rendere inutile la Coscienza Cosmica. Così non è in
grado di contrastare la tempesta di esplosioni che lo circonda, e nemmeno la
massa che gli si getta contro trascinandolo per milioni di miglia.
*Quella era la mia nave, bastardo
!
-Sì, davvero un gran casino.
I due corpi proseguono la loro
corsa in mezzo al niente, avvolti da una nuvola di energia che si riempie dei
colpi di entrambi.
La Coscienza Cosmica è ormai fuori
controllo, dopo tutti i soprusi subiti da Frost e le volte in cui Genis ha
tentato di usarla quando non era al massimo della concentrazione.
-Marv, che ti prende ? Perché
non hai ancora assorbito la sua energia ?
-Non è mai la stessa energia…e varia
continuamente intensità e frequenza, non è così semplice… E credo che al
momento sia ancora per metà solido…
*Con chi stai parlando ?
-Andiamo Marv, sistema in
fretta questo Capitan Timely o come diavolo si chiama e torniamo a casa.
-Ci sto provando !
*Hai delle armi niente male, per
aver fermato il raggio antiprotonico.
-Aspetta un secondo, che fine ha
fatto la rabbia per la morte del tuo equipaggio ?
*Mi interessano di più quelle
armi.
-Almeno i pirati spaziali hanno un
minimo di dignità, Capitan Timely.
*Non chiamarmi Capitano !!!
<BOOM>
-Aaaargghh ! Ma come fai, per
Kronos !?
*Mai collegato un’Arma Universale,
uno Psico-Magnetrone ed un acceleratore genetico Skrull ?
-Ma non è – ouch !
*Quella nave era un cimelio personale
lo sai ? L’ho rubata ad uno degli amanti di mia madre !
-Tua madre ?
*Una puttana di un porto
spaziale. Probabilmente conosceva tua madre.
Il sinistro di Genis si conficca
nel corpo del Predatore, solido solo per metà, e poi rilascia un colpo energetico
sufficiente a discorporarlo.
-Prova un po’ a ripeterlo,
“Capitano” !
*Con piacere – risponde quello che
resta di lui, che incurante di aver perso il petto si ricostruisce senza sforzo
apparente.
Nei minuti successivi Genis è
tempestato di pugni e di esplosioni dei più vari tipi di energia, riuscendo a
fermarne soltanto un paio.
*Non fai più tanto lo spiritoso,
mezzosangue !? Non mi serve una nave spaziale per ammazzare un pivello come te
!
-Marv, che stai facendo ?
Perché hai smesso di difenderti !?
-Non sei l’unico a fare piani –
gli risponde sottovoce, poco prima di prendersi un pugno sul naso.
*Mi stai annoiando. Tanto vale
prendersi questi.
Il Predatore afferra le
Nega-Bande, ancora per metà in forma energetica. Genis sorride.
-Benvenuto nel sistema solare,
fesso.
Le Bande si illuminano,
intrappolando il Predatore in una rete energetica. Poi si illuminano ancora di
più, fino ad essere accecanti…ed iniziano ad assorbirne la forma energetica, ad
una velocità sempre maggiore.
-Questo potere di assorbimento
funziona solo con energie altissime, e mi ci devo prima sintonizzare. Quando ho
smesso di difendermi hai continuato ad usare le stesse frequenze; è bastato un
contatto diretto per fregarti.
-Ottima strategia, Marv…ma devo
ricordarti che l’hai assorbito anche prima.
-Già, ma prima non l’avevo
scompensato con altre energie. Scommetto che questa volta non sarà in grado di
contrattaccare !
L’energia del Predatore esce
violentemente dalle Bande, raggruppandosi in un unico punto e tornando alla
forma umanoide.
*Che nome hai detto di volere
sulla lapide ?
Il braccio destro si trasforma in
un’energia biancastra, trasparente, ma ancora della forma di un braccio pronto
a dare un pugno. Genis si mette in posizione per pararlo.
-Non hai ancora capito di dover
lasciar perdere, vero ? Bene, riprovaci.
Il pugno attraversa prima le
braccia di Genis e poi il petto, poi si ferma all’altezza di cuore. E Genis
inizia ad urlare sempre più forte, il dolore diventa insopportabile.
-Marv !!! Che ti succede, Marv
!?
*Altissime energie, eh ? Bene,
eccoti una dose di radiazioni a bassa velocità. Fa male, vero ?
Digrignando i denti, Genis sposta
le braccia ma le Nega-Bande passano attraverso il braccio del Predatore come se
fosse fatto d’acqua.
-Andiamo Marv, sono sicuro che
puoi fare qualcosa !!! Non puoi restare-
Il corpo di Capitan Marvel viene
circondato da un vortice di energia, costringendo il Predatore a ritrarre il
braccio. Quando l’ha fatto tornare normale, guarda con estrema perplessità Rick
Jones fluttuare nello spazio.
Il terrestre trattiene per istinto
il respiro. Solo dopo qualche secondo si rende conto di essere circondato da un
sottilissimo alone di luce e di poter respirare tranquillamente.
-Ma che cavolo…
*Tu chi sei ? Che fine ha fatto
Vell ?
-Non lo – “Aspetta, rifletti un
secondo. Se Marv non ha ancora detto niente vuol dire che è svenuto, quindi
anche se lo portassi qui non avrebbe scampo. Ed io ne ho ancora meno contro un
tizio del genere…Quindi…”
-Dove sono ? E tu chi sei ?
*Che fine ha fatto il Kree ?
-Kree ?
*Il mezzosangue non è poi così
stupido come pensavo…ha trovato il modo di svignarsela e di portarti qui. Forse
lo farò secondo in comando della prossima nave che ruberò.
Si trasforma di nuovo in energia,
scomparendo all’orizzonte in un batter d’occhio. Rick si guarda intorno: non
c’è assolutamente niente, in nessuna direzione. Lui indossa solo i pantaloni di
un pigiama e le Nega-Bande.
-Ooookay, non è esattamente la
migliore delle situazioni. E non sono neanche capace di volare. Però…
Carica le Bande di energia,
rilasciando il colpo fotonico più potente che è in grado di generare. Riesce ad
avere un po’ di spinta e ad usarlo come propulsione, anche se non con una
grande velocità.
-Perfetto ! No aspetta, che sto
dicendo !? Non so neanche da che parte devo andare !!! Si vede il Sole ma… e se
la Terra fosse dall’altra parte ? Come faccio a sapere se ci passo di fianco
per qualche milione di miglia ? Marv, questa volta mi serve decisamente una
mano ! Marv ? Marv ? Andiamo Marv, rispondi…Merda.
Dopo aver provato ancora a
contattare Genis, ed incapace di usare le Nega-Bande come mezzo di
comunicazione, non gli resta che individuare la posizione del Sole e di sparare
nella direzione opposta.
Lontano. Il Predatore è già a
diverse migliaia di chilometri, che attraversa il sistema solare come un
fulmine.
*Dovrò rimandare il saccheggio di
questa “Terra”, senza nave spaziale…non potrei portare via niente. E anche se
quel vecchio mi è stato molto utile dandomi questo potere, non posso viaggiare
più veloce della luce. Ma mi pare che da queste parti passino diverse
navi…dovrò solo trovarne una adatta. Poi rintraccerò Vell e…”Vell”… Sono sicuro
di aver già sentito questo nome. Ora che ci penso…in punto di morte quella
puttana ha detto che il soldato di fanteria che l’aveva messa incinta si
chiamava… Aveva detto “Mell”, giusto ? Oppure era “Vell” ? Non che mi sia
utile. Ci saranno stati milioni di soldati di nome Mar, nella fanteria Kree…
Episodio chiaramente di
transizione, per prendere un po’ di respiro dopo la fine dei piani di Frost.
Messo in pausa il Supervisore (che sarà cruciale nei prossimi due numeri),
pieno spazio al Predatore, apparso per la prima e unica volta nel #12…dove, per
mancanza di spazio, era un po’ stereotipato. Spero di essere riuscito a
renderlo abbastanza unico, perché come avrete capito dal finale avrà un ruolo
cruciale in futuro !
Per concludere, la sezione “Diamo
a Shooter quel che è di Shooter”, Rick perso nello spazio senza punti di
riferimento per la direzione è preso dai primissimi episodi di Starbrand.
CAPITAN MARVEL
#15
COSA FATTA…
Da qualche parte. Dita sottili
accarezzano gentilmente l’acqua gelida, sincronizzate con il respiro. La figura
femminile si avvicina al piccolo specchio d’acqua, in cui soltanto lei vede
muoversi delle immagini.
-Dei del cielo ed eroi del
passato, mai una visione così criptica mi avete mostrato. Vedo il figlio mai
nato parlar col vecchio adirato, il volto in metallo incontrar chi
l’eletto costrinse in stallo; il piano
perverso di colui che l’anima vendette nei secoli bui, il ritorno del grande
corruttore ed il male pronto a strappare un cuore. Dei del cielo a cui son
destinata, potrà la nera fine esser evitata ? Come può questa vision esser
interpretata…-
Una porta automatica si apre.
L’uomo oltre la soglia ha in mano una spada di luce, che illumina debolmente il
corpo nudo della veggente.
-…se sarò sempre disturbata ?
-Non è il momento per predire il
futuro, Delfi; abbiamo una situazione movimentata là fuori.
-Il nemico non oserà agire contro
di me, Ulisse.
-Vuoi dire che hai già…
-…predetto l’esito dello scontro,
sì.
-E chi…
-…vincerà ? Nessuno dei due.
-Vuoi finire tu la discussione ?
-Mi sarà chiesto se i ragazzi
faranno ritorno in tempo, ed io risponderò che dovremo pazientare ancora per
poco.
-Sicura che non ti serva della
protezione… - l’uomo allarga il colletto della tuta da battaglia con l’indice
per respirare meglio – …personale, qui dentro ?
La donna non risponde, tornando a
scrutare l’acqua. La porta si richiude, ed un piccolo beep preannuncia una voce
elettronica.
-Del, non per metterti fretta, ma
sei sicura che i ragazzi faranno ritorno in tempo ?
-Dobbiamo pazientare ancora per
poco.
Nello stesso momento, nella Zona
Negativa. Le dita di Genis affondano nell’orrido ecosistema alieno,
aggrappandosi per potersi rialzare. Solo il dolore che prova al petto gli
impedisce di svenire, e ritrova a poco a poco la forza per respirare ancora. E’
talmente stremato da non riuscire nemmeno ad azionare di nuovo la Coscienza
Cosmica. Il suo primo pensiero va a Rick, con cui si collega immediatamente.
-Rick ? – la voce è più roca di
quanto vorrebbe.
-MARV !!! Accidenti, non hai idea di quanto sia contento di sentire la
tua voce. A proposito di voce…
-Faccio fatica a respirare,
figurati a parlare. Dove sei ?
-A qualche migliaia di miglia da dove ero prima, quindi ancora in mezzo
al niente. Sai da che parte è la Terra ?
-Non lo so, vai verso il sole. Per
quanto tempo sono rimasto svenuto ?
-Vorrei saperlo, ma non ho qui con me un orologio.
-Aspetta, lo so io…ho
sincronizzato…le Bande con il vostro tempo. Dunque…sarebbero le cinque e
quaranta.
-Vediamo, abbiamo lasciato la Terra alle due, incontrato i pirati
spaziali alle tre ed il Predatore ti ha messo K.O una mezz’ora dopo. Quindi
fanno un paio d’ore che cerco di tornare a casa.
-Il Predatore ! Che fine ha fatto
?
-Ha creduto che tu fossi scappato ed è volato via. Come ti senti ?
-Come se un pirata mi avessero
conficcato un pugno di energia direttamente nel cuore e fossi rimasto svenuto
nella melma aliena per due ore.
-Ah sì, conosco la sensazione. Vado bene da questa parte ?
-A prima vista direi di sì. Hai
provato a sbattere le Nega-Bande ?
-Sì, ma niente da fare. Lo scambio non funziona, o meglio non è sotto il
nostro controllo. Per te quanto ci vorrà prima di arrivare a casa ?
-Riesci ad andare più veloce di
così ?
-No.
-Potrebbero volerci anche due
anni.
Los Angeles, California. Il sole
sta per sorgere, e la città è quasi pronta ad iniziare un nuovo giorno. Per le
strade non c’è quasi nessuno, quindi nessuno nota due persone con pesanti
giacche invernali e passamontagna. Uno dei due sta consultando una cartina,
mentre l’altro solleva leggermente il travestimento per avere un po’ d’aria.
-Ma che fai, sei impazzita !? –
intima l’altro.
-Dai, fa un caldo infernale con
questa roba !
-Credi che non lo sappia ? Però
non possiamo farci riconoscere !
-Lou, non sono neanche le sei. Chi
vuoi che faccia caso se siamo-
-Aspetta, forse siamo arrivati.
Guardano verso l’alto e tirano un
sospiro di sollievo quando leggono l’insegna GOLDEN ORANGE COMICS.
-Ce l’abbiamo fatta, Jessie ! Due
settimane di viaggio, sempre a nasconderci e a-
-Lou…
-Lasciami finire. Per gli altri
era una missione disperata, ma io sapevo di potercela-
-Lou…
-Sai, se non fosse stato per te
probabilmente avrei lasciato perdere da-
-Lou…
-Che c’è !?
La ragazza indica un piccolo
cartello appeso alla porta e solleva le spalle. C’è scritto “Orario:
9.30-13.30, 15.00-19.00”
I due si guardano negli occhi, poi
guardano se c’è qualcuno nei paraggi. Nemmeno una persona. Si tolgono i
passamontagna, facendo un ampio respiro e facendosi aria con le mani.
-Sei sicuro che nessuno si
preoccuperà, vedendo due ragazzi con la pelle verde ?
-Siamo a Los Angeles. Chi vuoi che
se ne accorga ?
Spazio. Il flusso di energia
diretto verso le spalle di Rick diminuisce sensibilmente, fino ad esaurirsi.
-No, non adesso…andiamo…
Il campo di forza scompare,
lasciandolo in balia del freddo, dell’assenza di pressione e di aria.
“Chissà per cosa morirò prima”
pensa, prima di essere accecato. Quando riapre gli occhi, è di nuovo nella
palude aliena della Zona Negativa.
-Marv ! Fammi indovinare, sei
nello spazio ?
-Sì ! Tutto a posto ?
-Diciamo di sì. Hai notato ?
Nessuna esplosione energetica, come le altre volte…mi chiedo se…l’ora. Presto
Marv, ho bisogno di sapere che ore sono !
-Le sei, perché ?
-Voglio tenerne nota. Il primo
scambio è stato alle due, il secondo alle tre e mezza e questo alle sei. Quindi
prima un intervallo di un’ora e mezza, poi di due ore e mezza.
-E questo che vuol dire ?
-Forse niente. Ho la pesante
sensazione che il prossimo avverrà fra tre ore e mezza.
-Mi interessa di più sapere come mai l’ultimo scambio è avvenuto subito
dopo l’attacco del Predatore.
-Giusto. In quel caso…uno scambio
alle due e uno alle sei. Quattro ore. Non ci resta che aspettare le dieci e
vedere che succede. Perché per le dieci saremo a casa, giusto !?
-Sono ancora debole e non mi fido ad attivare la Coscienza Cosmica, ma
ritrovare la strada da qui è molto più semplice. Anzi, ho già tracciato la
rotta. Non ci metterò molto.
Da qualche parte. Si fa chiamare
il Supervisore, ma pochi finora ne hanno sentito parlare. Ora si è alzato dalla
sedia fluttuante di cui non ha più bisogno, e si sente pienamente guarito.
-Quel presuntuoso si pentirà di
avermi ignorato, e di aver ignorato le mie informazioni sul Kenya. “Protocolli
Richards”…ha ! Sapevo di quel progetto da mesi, se avessi voluto avrei potuto
rubare tutto molto prima di lui ! Sono stanco di stare dietro le quinte ed
aspettare. Stanco di essere considerato dagli altri “geni criminali” come un
perdente. Stanco di leccarmi le ferite mentre quel buffone che mi sono scelto
per alleato manda all’aria i miei piani. Computer, status del piano !
-Procedure contenitive in atto. Strumenti
di osservazione a pieno regime. Software veggente in funzione.
-Farò sembrare il Pensatore Pazzo
un indovino del luna-park. Generatore principale ?
-In stand-by. Fissione del nucleo sotto
controllo.
-Nave madre ?
-Dormiente.
-Centro di Resurrezione ?
-Deus ex Machina inattivo. Campo di Forza
Ennesimo operativo al 100%.
-E’ tutto pronto. Aspetto solo te,
Rick.
Los Angeles, le nove di mattina.
Capitan Marvel atterra sul tetto dell’appartamento di Rick Jones lasciando una
scia luminosa dietro di se.
-Accidenti, è stata più dura del
previsto. Ho perso tantissima energia fotonica nello scontro, e faccio fatica
ad accumularne di nuova.
-Coscienza Cosmica ?
-Preferisco evitare. Ci ho
provato, ed ho ricevuto solo l’equivalente mentale di un riverbero. Ora che si
fa ?
-Propongo di rintracciare Marlo e di spiegarle perché siamo rimasti
nello spazio tutta la notte.
-Non penso sia la
prima volta che ti capita una cosa del genere.
-Da quando sono sposato sì. E visto che dopo sarebbe meglio farti
esaminare da Reed Richards o chi per lui, meglio salutarla prima.
-Perché non Mentore
invece ?
-Perché New York è qualche miliardo di chilometri più vicina di Titano.
-Sai che Mentore ha molti più dati
su di me e le Nega-Bande di Richards. Non sarà che non ti piace andare su
Titano ?
-Non per offendere, Marv…tutta brava gente, ma non ho avuto belle
esperienze da quelle parti.
-D’accordo, vada per New York.
-Perfetto. Marlo dovrebbe essere alla fumetteria, adesso.
-Uh…dov’è ?
-Ci sarai stato venti volte…a sud.
-D’accordo.
-Marv, quello è l’est !!! Ma insomma, che ti prende ?Hai preso un pugno
anche in testa ?
-Non sono più abituato a volare
senza Coscienza Cosmica…
-Sigh…e va bene…prendi la strada davanti a te e seguila. Poi gira a
sinistra, destra, destra, sinistra-
-Aspetta, aspetta…dove dovevo
girare la seconda volta ?
-Dammi la forza…
Golden Orange Comics. 9.40
Al ha appena aperto la fumetteria,
senza fare caso ai due ragazzi dalla pelle verde che si sono rimessi il
passamontagna quando l’hanno visto.
“Saranno reduci da una convention
di Star Trek ed avranno sbagliato il trucco” pensa.
-Mi scusi… per caso qui lavora una
certa Marlo Chandler ?
-Già. Altri membri dell’Hulk Fan
Club ?
-Non esattamente…senta, sa a che
ora dovrebbe passare ? E’piuttosto urgente !
-Tra un po’ dovrebbe arrivare. In
ogni caso siete un bel po’ in anticipo, gli albi nuovi mi arriveranno solo nel
pomeriggio.
-Non siamo qui per i fumetti.
-Quanto costa questo ? – chiede la
ragazza appoggiando sul banco il numero 1 di Extreme Millie the Model.
-Ma che fai, abbiamo una missione
! Non abbiamo tempo per queste…ehi, che vuol dire quel poster ?
-Ah, quello ? E’ la pubblicità del
“U PAY!”.
-Che sarebbe ?
-La serie non vendeva abbastanza,
allora la rilanciano da uno insieme ad altre due nuove serie. L’autore della
prima si è abbassato lo stipendio, con la differenza ci pagano gli scrittori
delle serie nuove.
-E perché si chiama “U PAY” ?
-Perché visto che non compravate la
serie, adesso dovete pagare leggendo le altre due.
-Ancora con questa storia, Al ?
Tanto lo sanno tutti che ti compravi cinque numeri per volta ! – la voce è
quella di Marlo, che è appena entrata.
-Sei Marlo, vero ? Ti ho vista
quando eri morta – dice il ragazzo mentre si toglie il passamontagna. La
ragazza fa lo stesso.
-Chi sono questi due, Al ?
-Beh, hanno la pelle verde e
dicono di averti vista morta. Per me li hai incontrati al tuo matrimonio.
-Non è possibile. Quaranta minuti per fare tre isolati ! E volando, pure
!!!
-Senti, non è colpa
mia se i terrestri fanno strade così contorte !
-Io sono stato nella capitale Kree, sapientone, e lì era
anche peggio. Ora muoviti ad entrare.
-Ma davvero i terrestri leggono
questa roba ? – chiede mentre entra e si guarda intorno.
“Giuro che se non spostano le
convention mi trasferisco a San Diego” – pensa Al scuotendo la testa.
-C’è Marlo ?
-Cos’è, una specie di iniziazione
? Comunque è di sopra.
Avvicinandosi alle scale, Genis si
ferma davanti ad uno scaffale e prende in mano l’ultimo Ultimate Marvel Guy.
-Quanto costa questo ?
-Maaarv…
-Okay, lasciamo perdere.
Salite le scale, trova Marlo a
parlare con due ragazzi dalla pelle verde con dei costumi viola.
-Mi sono perso qualcosa ?
Dopo una lunga spiegazione…
-Okay, ricapitoliamo. “Testa
Calda” e “Ninfetta”, due sopravvissuti di una città distrutta da una bomba
gamma del Capo, nemico di Hulk e vecchia conoscenza di Rick.
-Che mi ha resuscitata – precisa
Marlo.
-Resuscitata ? Sul serio ?
-Già.
-Andiamo, sarai stata in coma o
qualcosa del genere…
-No no, ero proprio morta
stecchita.
-Animazione sospesa ?
-Sono pure stata all’obitorio.
-E come ha fatto a…?
-Con un prete ai raggi gamma ed
una super-macchina.
-Poi ti faccio un riassunto più dettagliato, Marv…adesso chiedigli che
ci fanno qui !
-Giusto. Perché siete qui ?
-E’ una lunga storia.
-Ci sono abituato.
-Beh…dopo la morte del Capo ci ha
guidato Omnibus, un’altra sua creazione. Poi è morto anche lui – a questo punto
Ninfetta distoglie lo sguardo, per allontanare un pessimo ricordo – e siamo
stati presi in ostaggio dai Trojani.
-I Trojani !? Siete stati in
contatto con i Trojani !?
-Li conosci ?
-Di fama. Sono un impero piccolo
ma particolarmente tenace. Come mai vi teneva in ostaggio ?
-Ehm…
-D’accordo, sotto con l’altra
lunga storia.
-Il figlio del loro capo era stato
ucciso da Hulk. Voleva usarci per vendetta, ma è stato sconfitto ed andandosene
ha bombardato il Rifugio…la nostra base sotto i ghiacci artici. Eravamo in
ginocchio, molti di noi erano gravemente feriti. E’ stato allora che il
Supervisore ci ha contattati.
-Chi ?
-Non sappiamo chi sia – continua
la ragazza – ma si è impadronito di tutta la tecnologia del Capo che era
rimasta, ed ha contattato il Pantheon.
-Ecco, me lo sentivo. Adesso le cose diventeranno parecchio complicate.
-Il…Pantheon ?
-Un’organizzazione di semidei particolarmente arroganti.
Bruce…cioè Hulk…ne ha fatto parte, e lo ha anche guidato.
-Sarebbe questo il vostro problema
? Vi siete ribellati al Pantheon ?
-No, loro ci hanno aiutato a
sopravvivere. Fino a quando non abbiamo scoperto… - Ninfetta è restia a
continuare.
-Cosa ?
-Il Deus ex Machina, la macchina
per la resurrezione, è ancora intatta. Insieme alle tecnologie più terrificanti
del Capo. Il Supervisore ha alzato un potentissimo campo di forza impedendoci
di accedere a quella sezione e ad altre. Poi, un mese fa, i Trojani sono
tornati.
-Vogliono la tecnologia del Capo –
conclude il discorso Testa Calda – e vogliono sterminare sia noi che i membri
del Pantheon. Abbiamo saputo del legame tra Rick Jones e Capitan Marvel, e
l’abbiamo rintracciato.
-Non per declinare l’offerta, ma
non vi sembra piuttosto un lavoro per Hulk ?
-Jones era molto più facile da
rintracciare e…ehm…da convincere. E poi, Jones aveva un legame mentale col
Capo. Orchessa spera che questo possa consentirgli l’accesso alla zona
protetta. Oppure, potrebbe essere Marlo ad essere ammessa, dopo essere stata
resuscitata dal DeM.
-Potrebbe essere una buona idea, Marv.
-Uh ? Pensavo mi avresti detto che
è una trappola !
-Può darsi. Però il Capo aveva ogni tipo di super-tecnologia, magari
troveremo qualcosa di utile per la nostra situazione. E poi…odio ammetterlo, ma
sono in debito con questa gente.
-Con gli ex sgherri del Capo o con
il Pantheon ?
-Con entrambi. Ed ho anche le mie buone ragioni per mandare entrambi a
quel paese, e non voglio perdermi l’occasione.
-E sia. Siamo pronti a partire,
Testa Calda.
-Perfetto.
Alza la manica del costume, rivelando
un complesso meccanismo da polso sul braccio sinistro.
-Abbiamo ancora un po’ della
tecnologia del Capo, compreso il sistema di teletrasporto. Ma abbiamo energia
per una volta sola; non potevamo…ecco… rischiare che tu non accettassi, così
abbiamo tenuto l’opzione per il ritorno.
-Non mi piace minimamente, ma
apprezzo la sincerità. Però vorrei che Marlo restasse qui.
-Neanche per idea !!! Insomma, qui
si parla della macchina che mi ha riportato in vita. Credo di avere tutto il
diritto di esserci !
-Beh…
-E’ una pessima idea, Marv ! Vedrai, la prenderanno in ostaggio o-
-Non abbiamo altro tempo da
perdere. Andiamo tutti.
Testa Calda preme un pulsante e i
quattro iniziano a brillare. C’è solo il tempo per Ninfetta per afferrare il
suo fumetto e la stanza è vuota.
Essere teletrasportati è
un’esperienza disorientante. Per un singolo istante, il corpo smette di
esistere e la mente si ritrova senza un appiglio fisico. Quando ci si
ricompone, non si ha più la minima parvenza di orientamento. Quando poi si
passa da un luogo ben conosciuto ad uno in cui non solo non si è mai stati, ma
si fa fatica a capire cosa sta succedendo, è veramente complicato.
-Eccoci arrivati, finalmente –
dice Testa Calda tirando un sospiro di sollievo.
Genis si guarda intorno, non
riconoscendo il posto. E’ un’ampia stanza le cui pareti sono levigate e quasi
sterili. Ci sono decine di soldati, con un’armatura bianca ed un simbolo rosso
sul petto, una specie di mano stilizzata. Un uomo biondo in doppiopetto nero ed
un enorme mostro peloso verde si voltano verso di lui, non più interessati alla
finestra. Anche Marlo non riconosce il posto, ma ha una pesante sensazione di
dejà vu.
-Così ce l’avete fatta. Avevo
scommesso venti dollari sulla vostra morte – dice il biondo facendo una
smorfia, ed allungando al mostro una banconota.
-Molto spiritoso, Paride.
-Quindi tu saresti Genis-Vell, è
esatto ?
Con una certa perplessità, Genis
gli stringe la mano.
-Preferisco il nome Capitan
Marvel.
-Posso chiamarti Marvel ?
-No.
-Come dicevo, Marvel, sono molto
felice di vederti. C’è Jones lì dentro, vero ? Mi senti, Jones ?
-Ti sento, figlio di-
-Ti sente. Dove ci troviamo,
esattamente ?
-Circolo Polare Artico, a metà
strada tra il Canada e il Polo Nord. Fuori dalla struttura la temperatura è
parecchio sotto lo zero; spendiamo una fortuna in condizionatori.
-Possiamo fargli fare il giro
turistico più tardi – lo blocca il mostro, che parla con una voce femminile
quasi umana – la battaglia non sta andando benissimo.
-Tu saresti…
-Diane , ma il mio nome di battaglia era Orchessa.
-Me la ricordo dall’ultima volta che sono stato qui, ma non andava oltre
i ruggiti e i monosillabi.
-Rick mi dice che sei diversa da
come si ricorda.
-Ci credo. Sono una dei
sopravvissuti alla bomba ai raggi gamma del Capo, che mi aveva trasformato in
un mostro assetato di sangue. Credo abbia a che fare col fatto che prima facevo
l’avvocato.
-Sì, i nostri ESPer hanno fatto un
bel lavoro con lei, e adesso è a capo dei cittadini di questo Rifugio. Quanto a
me, sono l’attuale capo del Pantheon.
-Parlavate di una battaglia…
-Se tu e l’affascinante miss
Chandler volete seguirmi…
Si volta per tornare alla
finestra, facendo un cenno a Genis perché si avvicini. Gli parla sottovoce:
-A dire la verità, questi scherzi
della natura mi fanno proprio schifo.
Gli strizza l’occhio, e Genis deve
contenersi molto per evitare di procurargli un occhio nero. Non ha una grande
simpatia per gli uomini in giacca e cravatta nere.
-Ecco la battaglia. Trojani contro Pantheon ed ex adepti del Capo.
La vista che si estende sotto i
loro occhi fa gelare il sangue. Un’intera città rasa al suolo, mentre
energumeni in armatura si battono contro soldati grandi la metà di loro. Anche
a quella distanza, si riconoscono le armi energetiche dei veri semidei del
Pantheon, l’enorme e corazzato Aiace e la forma mostruosa di Roccia.
I super-esseri resistono bene, ma
i soldati sono sempre meno.
-A prima vista state perdendo.
-Già. Dopo la distruzione del
Monte, la nostra base ancestrale, avevamo poche risorse. Abbiamo saccheggiato
quelle del Capo, ma erano davvero in pessime condizioni. Ora abbiamo scoperto
che i Trojani hanno richiesto rinforzi, ed anche parecchi. Riuscite a vedere in
fondo alla caverna artificiale ?
Aguzzando la vista, non è
difficile vedere dei laser tagliare la superficie ghiacciata e penetrare nel
Rifugio.
-Persino Hulk non riusciva a distruggere quelle mura ! Hanno proprio
tirato fuori l’artiglieria pesante !
-E’ un’astronave, vero ? Come sono
arrivati fino a qui senza essere notati dalle forze militari terrestri ?
-Mi sorprendi, Marvel. Ogni buon
alieno dovrebbe sapere che i Trojani hanno la migliore tecnologia di
occultamento della loro galassia.
-E tu come lo sai ?
-Il Pantheon ha parecchi trascorsi
con quella razza. E non tutti buoni.
-Voglio saperne di più su questa
faccenda, ma non è il momento più adatto. Sono perfettamente in grado di
gestire questa –
Marlo distoglie lo sguardo per la
luce, mentre Paride non fa una piega…quasi come se se lo aspettasse.
-Dannazione ! Certo che avete un tempismo
eccezionale, voialtri ! – si lamenta Rick Jones, che ha appena ripreso il posto
del mezzo Kree.
La prima cosa che tenta di fare è
sbattere di nuovo le Nega-Bande, ma non ha il minimo successo.
-Perfetto, davvero perfetto. Le
dieci in punto. Ne deduco che Marv non farà ritorno prima di altre quattro ore.
-Prendila dal lato buono, Rick…almeno ora sappiamo come funzionano
questi scambi.
-Il problema è che tra quattro ore
le Bande potrebbero essere tutto ciò che rimane di questo-
Attorno a Rick si forma lentamente
un campo di forza energetico, un quadrato di luci intermittenti che brillano
sempre di più.
-Rick, stai scomparendo di nuovo !
– urla Marlo, correndo verso di lui. Orchessa la blocca, cercando di non farle
del male.
-Stai calma, ce l’aspettavamo.
Quello è il teletrasporto del Supervisore.
-Ma che ci troveranno mai di
divertente a scombinarmi di continuo le molecole… - si lamenta Rick, prima che
il campo di forza scompaia.
-Che è successo ? Dove sono gli altri ?
-Aah, adesso ti fai sentire !!!
-E’ difficile trovare un argomento quando da un momento all’altro non
sai più in che dimensione sei.
-Ed io che speravo di essermi
lasciato alle spalle i piani complicati. Sono successe tante di quelle cose e così
in fretta che…ehi, io questo posto l’ho già visto. Siamo proprio nella base del
Capo, ma credevo fosse stata distrutta.
-Ricostruirla è stato un gioco da
ragazzi.
Rick si volta, dando energia alle
Nega-Bande e lanciando un colpo distruttivo. L’energia passa attraverso l’ampio
abito bianco del vecchio con la barba, colpendo il muro.
-Ehi, io ti ho già visto. Tu sei
quel tizio del Pantheon…com’era… Argamenno ?
-Agamennone – la voce quasi
baritonale risuona per le ampie stanze, dando quasi l’impressione di trovarsi
veramente di fronte ad un uomo entrato nella storia invece che di fronte al suo
ologramma.
-Devo intuire che sei tu questo
Supervisore ?
-Sono semplicemente un suo
alleato. E’ grazie a lui se ho potuto trovare una nuova casa per i miei figli,
i membri del Pantheon.
-Secondo Bruce sei stato tu a
causare la distruzione dell’ultima.
-A proposito del dottor Banner, mi
è dispiaciuto venire a conoscenza della morte di sua moglie.
-Poche chiacchiere, vecchia
cornacchia. Che sta succedendo qui !?
Per un attimo Genis rabbrividisce.
Non aveva mai sentito un tale astio nella voce di Rick.
-Il Supervisore ti spiegherà ogni
cosa. Da questa parte.
Si incammina e passa attraverso la
porta d’acciaio spessa quaranta centimetri, che si apre automaticamente. Rick
lo segue.
-Ammetto di non conoscere neanche una delle persone coinvolte in questa
storia, Rick, quindi mi fiderò di te per una volta. Ma sei sicuro che dargli
retta sia la cosa migliore ?
-Ho un mucchio di questioni in
sospeso con questa gente. Ed ho tutta l’intenzione di sistemarle.
La stanza adiacente ospita il Deus
ex Machina, dove Rick ha visto Marlo tornare in vita ed il Capo venire ucciso
dai suoi stessi piani. C’è un’aria spettrale nella sala, e le vetrate simili a
quelle di una chiesa rinforzano l’idea.
Infine, Agamennone passa
attraverso una porta che l’ultima volta non c’era. Quando si apre, Rick entra
in una sala grande tre volte la precedente, piena zeppa di monitor. Al centro,
una sedia metallica fluttua a venti centimetri dal suolo. Lo schienale è molto
alto e non si vede la persona che digita qualcosa nei terminali.
-E’ qui – annuncia Agamennone,
senza lasciar trapelare la minima emozione.
-Quindi saresti tu il famigerato
Supervisore ?
-Precisamente. Sei cambiato molto
dall’ultima volta, Rick.
-Accidenti, speravo che il lifting
non si notasse.
-Non riconosci la mia voce ?
-Non saprei…Jim Shooter ?
-Allora lo conosci ?
-Stai zitto, Marv !
-No, lascia che parli. Voglio
sentire ogni singola parola. E’ da tempo che desideravo incontrarti,
Genis-Vell.
-Senti, piantala con gli
indovinelli e dimmi chi sei, anzi soprattutto dimmi perché hai rubato la
tecnologia del Capo !
-Rubato ? Dev’esserci un equivoco,
Rick. Come posso aver rubato quella tecnologia…
La sedia si volta lentamente, in
modo teatrale. Senza accorgersene, Rick trattiene il fiato. E si irrigidisce
quando lo vede.
-…se sono stato io a crearla ?
L’uomo sorride sotto i suoi lunghi
baffi finemente curati, mentre grosse orride vene pulsano su un cranio grande
tre volte quello umano. Rick fissa quegli occhi verdi, fissi su di lui. E fa un
passo indietro.
-No…non è possibile ! Tu sei morto
!!!
-Che succede, Rick !? Chi è questo tizio ?
-Il Supervisore…è il Capo !
-Dovrei farmi credere morto più
spesso. Queste rimpatriate sono esilaranti.
CONTINUA…
Note
Episodio pieno di ritorni, tutti
provenienti dalla decennale gestione di Hulk di Peter David, riprendendo eventi
chiave nella vita di Rick e Marlo (anche se il numero scorso dovrebbe avervi
fatto intuire che il passato di Genis sarà altrettanto importante).
Premettendo che saprete molto di
loro, specialmente i loro legami con Rick, nei prossimi numeri, qualche link
utile per avere informazioni sulla “Squadra
Speciale” e sul Pantheon, che
avranno un ruolo decisivo nei prossimi numeri, quindi non fatevi ingannare
dalla loro labile presenza in questo.
Infine, passiamo alla grande
rivelazione di questo numero, ossia il ritorno del più grande nemico di Hulk
(che non sia lui stesso). Di tutti i ritorni il suo sarà in assoluto il più
importante, quindi per ora non mi dilungo su come mai sia ancora vivo e sui
suoi piani. Mi limito a darvi un ottimo link per scoprire tutto il possibile su
di lui: www.geocities.com/Area51/Saturn/1824/leader.html
Ultima nota: forse è passato in
secondo piano, ma questo numero segna anche la prima apparizione di Al e del
Golden Orange Comics su questa serie ! A proposito, gli albi citati vi
ricordano niente ?
CAPITAN MARVEL
#16
EVERYBODY WANTS TO
RULE THE WORLD
-Vediamo se ho capito bene –
inizia Marlo, dopo aver dato le spalle alla finestra che mostra una sanguinosa battaglia
– Siamo sotto i ghiacci del Circolo Polare Artico, nell’ex base del Capo dove
mi ha riportata in vita prima di morire. Quei bestioni in armatura spaziale
sono degli alieni…
-Trojani – termina la frase l’uomo
biondo, mentre si controlla le unghie incurante del fatto che i suoi uomini
stanno morendo.
-Che combattono contro un qualcosa
chiamato Pantheon e le forze del Capo, per rubare la sua tecnologia da un certo
Supervisore.
-Ma non c’è un po’ troppa gente
implicata in questa faccenda !?
-Tra poco non ci sarà più nessuno,
se Capitan Marvel non si dà una mossa – conclude il gigantesco mostro verde.
Diversi metri più in basso…
-Dev’essere un trucco…tu sei morto
! – urla Rick Jones, indietreggiando fino a passare attraverso la forma
olografica di Agamennone. Il Supervisore, o sarebbe più appropriato dire il
Capo, sorride.
-Un’affermazione che va contro
l’evidenza. Ti sembro morto, Jones ?
-E fai pure lo spiritoso…
-Sono sempre stato dell’idea che
non c’è niente come l’umorismo per mantenere un cervello bene allenato. E
credimi, quando parlo di cervelli io-
Rick ora sta puntando una delle
Nega-Bande sulla sua testa, iniziando ad accumulare energia.
-Credi che me ne sia dimenticato ?
-Prego ?
-Credi che mi sia dimenticato di
Middletown !? Credi che mi sia dimenticato della morte di cinquemila innocenti ?
-Rick, posso capire che tu sia in collera ma-
-Chiudi il becco, Marv ! Tu non
sai niente di questa faccenda !
-So che senza il nostro aiuto, il Pantheon sarà trucidato dai Trojani.
Se c’è veramente un campo di forza impenetrabile a separarci dalla battaglia,
lui è l’unico che possa farci uscire.
-Ti consiglio di dare retta a
Genis, Rick. Sei nel cuore della mia base, credi che non abbia miliardi di
sistemi di sicurezza qui dentro ?
-Come hai fatto a sentire quello
che ha detto Marv ? E’ in un’altra dimensione !
-Nello stesso modo in cui riesci a
sentirlo tu…o hai dimenticato il nostro legame mentale ?
-Il nostro che ?
-Come dimenticano in fretta. Posso
sapere quello che tu sai e vedere attraverso i tuoi occhi, te ne sei scordato ?
Un ricordo di quando salvai la tua vita liberandoti dalla tua condizione di
Hulk estemporaneo.
-Ricordo la faccenda in un modo un
po’ diverso.
-Questo è irrilevante.
-Anche il motivo per cui mi hai
portato qui lo è ?
-I miei motivi, i miei progetti e
i miei piani sono ben oltre la tua limitata comprensione. Tuttavia, credo che
vi siate meritati una spiegazione sulla mia apparente resurrezione.
-Apparente !?
-Sì, perché in realtà non sono mai
morto.
-D’accordo, sotto col riassunto. Tanto
sei troppo megalomane per evitare di farmelo.
-Giudicami come meglio credi. La
verità è che eravate talmente ansiosi di sapermi morto da non aver notato le
enormi contraddizioni che hanno caratterizzato gli eventi. Ritorna con la mente
a quel giorno, Rick. In un atto di suprema codardia, il dottor Banner mi espose
al fuoco di Redentore. A proposito, come sta Thunderbolt Ross ? Mi è
dispiaciuto sapere della morte di sua figlia. E ancora di più non poter vedere
la disperazione negli occhi di suo marito…
-Bastardo !
-Rick, fermo !
Il pugno di Rick viene bloccato
dalla mano del Capo, che inizia a stringerla con una forza molto superiore a
quella del suo gracile corpo.
-Non indosso questa micro-corazza
per vanità. Non sarà all’altezza del mio vecchio peggior nemico, ma per
mettermi al sicuro da te sì. Posso comprendere una certa dose di inimicizia,
quindi non ti punirò per questo affronto. Ti ricordo però che non sono famoso
per la mia pazienza.
-Già, sei famoso per essere
totalmente privo di scrupoli.
-Lo considero un complimento. Ma
torniamo alla mia lunga strada per tornare alla vita. Non pago di avere
crivellato il mio corpo con centinaia di proiettili, il fato ha anche fatto
crollare l’intera struttura su di noi, distruggendo il Deus ex Machina ed uccidendo
il mio prezioso Soul Man. Ci vollero giorni per rimuovere tutte le macerie.
All’insaputa di tutti, i miei androidi recuperarono il mio corpo e scoprirono
che ero ancora in vita.
-Come ?
-Il mio cervello è come un
gigantesco tumore. Assorbe ogni singola energia del mio corpo per poter
crescere e svilupparsi, ed è per questo che la mia prestanza fisica è limitata.
Inutile dire che tutti i tentativi per ricevere la forza smisurata che potenzia
altri esseri colpiti dai raggi gamma sono stati del tutto vani. Per mia
fortuna: alla mia “morte”, tutte le energie vennero dirottate al cervello che
poté sopravvivere più a lungo. Gli androidi mi prelevarono e mi misero in
stasi. Senza il Deus ex Machina, tuttavia, non c’era modo per curare ferite
così profonde, e si trattava di un lavoro troppo complesso perché potesse
essere eseguito dagli androidi. Così tramite i miei poteri mentali cercai un
corpo da, per così dire, possedere. Tentai con Omnibus, ma quella mia pallida
copia fallì miseramente su tutti i fronti. Continuai ad osservare ed osservare,
in cerca dell’alleato adatto, fino a quando trovai…lui.
-Agamennone ? A proposito, anche
tu dovevi essere morto !
-Credevi seriamente che un
immortale potesse essere fermato da un’esplosione ed una caduta nelle acque
artiche ? Sappi che cinquant’anni fa finsi la mia morte nello stesso identico
modo.
-Allora perché non ti sei ripreso
il Pantheon ?
-Perché mai avrei dovuto ? –
sorride l’ologramma – Avevano smesso di essere anche vagamente interessanti.
Posso sempre ricostruirlo tra qualche millennio, in fondo.
-Proprio due anime gemelle.
-Agamennone seguì le mie
istruzioni e ricostruì la macchina per la resurrezione, con cui curai le mie
ferite. Ci vollero mesi e mesi per ritornare ad una completa mobilità, così
restai nascosto dal mondo nel posto più impensabile…quello in cui ero morto.
-Visto che ti diverti tanto a
spiegare, dimmi che hai intenzione di fare e soprattutto perché non dovrei
sbatterti in un pozzo senza fondo una volta respinto l’attacco.
-Su questo ci possiamo sempre
accordare in seguito. Ora il tuo compito è di respingere la nave madre dei
Trojani. Senza obiezioni.
-Devi lavorare parecchio sul tuo
tempismo, Capo. Non riesco a scambiarmi di posto con Marv, e sembra che non
potrò farlo per le prossime quattro ore.
-Ah, questa è la tua colpa più
grave, Rick. Hai dimenticato che il Capo ha sempre
una soluzione pronta.
Ai limiti del Rifugio. L’astronave
madre apre un portello, facendo uscire centinaia di soldati che caricano
urlando contro quello che resta delle difese del Capo. Sotto la loro spessa e
complicata armatura metallica, che nasconde le loro fattezze quasi scimmiesche,
fremono per la battaglia.
Gli ultimi soldati umani del
Pantheon muoiono sotto i loro raggi laser. Solo i semidei restano a combattere,
circondati su ogni lato.
-Sarebbe più semplice se non
puzzassero così tanto – commenta l’uomo con la barba rossa, intento a tagliare
a metà un soldato Trojano con la sua spada di luce, mentre con lo scudo para i
colpi di energia.
-Dopo ore di combattimento ininterrotto,
Ulisse, probabilmente pensano lo stesso di noi.
Ettore fa roteare la sua mazza
chiodata di energia, colpendo alle teste i quattro Trojani che lo
accerchiavano. Un quinto sta prendendo la mira, alle sue spalle.
Una ragazza dai lunghi capelli
d’argento salta sulla linea di tiro, e l’energia scompare dentro il suo corpo
per poi essere rilasciata dalle mani.
-Fossi in te mi concentrerei un
po’ di più sulla battaglia che non sul tuo corpo, Ettore. A quello posso sempre
pensare io, dopo.
-Cassie !
-Andiamo, gente…stiamo per morire,
almeno facciamolo con il sorriso sulle labbra !
-E’ in casi come questi – risponde
Atalanta, scoccando quattro frecce di energia che colpiscono altrettanti
soldati con traiettorie impossibili – in cui mi mancano i tempi in cui avevamo
Hulk tra le nostre fila.
-Qualcuno se la cava benissimo
anche senza.
Ulisse indica il massiccio Aiace,
che sta caricando sui soldati con il suo enorme peso; quando colpisce i
soldati, l’armatura che lo aiuta a sostenere il suo stesso peso fa uno strano
rumore metallico. I soldati Trojani, troppo impegnati a fare voli di quindici
metri con le ossa rotte dopo il colpo non lo notano.
-Stubidi omini di ladda ! Non
brovade a fare del male ad Adalanda !
-Bel lavoro, ma ci superano almeno
di cinquemila a uno.
Roccia modella il suo rivestimento
in gigantesche mani, che afferrano e stritolano gli alieni; dei frammenti
vengono sparati contro gli alieni attorno ad Aiace.
-Ehi ! Podevo gavarmela senza il
duo aiudo, Roggia !
-Anche le conversazioni con Hulk
erano più interessanti…
Il rumore del campo di battaglia
arriva lontano, fino alla sezione degli ospiti d’onore.
-Ora basta. Io vado giù ad
aiutarli.
-Non essere stupida, Orchessa. Non
hai la minima possibilità.
-Ti ho detto di chiamarmi Diane,
Paride. Hai altre idee ?
-Scusate – interviene Marlo – Ma
non c’erano centinaia di persone che vivevano qui ? Sono…
-Ancora vivi – risponde Testa
Calda – Sono al sicuro. Il Capo aveva costruito una zona a prova di esplosione
nucleare, li abbiamo portati lì.
-Dovremmo raggiungerli, allora.
Voglio dire, che succede se si accorgono che non gli servono tremila soldati
per sconfiggere quello che resta del Pantheon, e decidono di mandarne un
centinaio qui ?
-Ha ragione, Orchessa. Perché non
ci dici dove si trova questa zona protetta, così possiamo ripararci dal fuoco
nemico ? – dice Paride, incrociando le braccia dietro la schiena.
-D’accordo. Si trovano-
Marlo afferra il braccio sinistro
di Paride e lo tiene fermo.
-Non provarci !
-Che ti prende, Marlo ? Lo stress
si è fatto eccessivo ?
-Stavi per premere un pulsante
sull’orologio. Ti ho visto.
-E allora ?
-E allora non si regola l’ora
mentre decidi come salvarti la vita. Fammi vedere…
Prima che Marlo possa controllare,
Paride ritrae il braccio e si libera dalla presa. E’ molto più forte di quanto
non sembri.
-Uomini, pronti a sparare alla
signora Jones al mio comando.
Perplessi, i dieci soldati del
Pantheon rimasti a guardia del loro capo prendono in mano le loro armi e
prendono la mira.
-Si allontani, signorina !
-Ah, la cortesia dei milit – la
grossa mano pelosa di Orchessa lo afferra per il collo, non con tanta forza da
strangolarlo ma abbastanza per impedirgli di muoversi.
-Una reazione decisamente
esagerata la tua, Paride. Ma non per chi ha qualcosa da nascondere !
-Uomini…fuoco ! – ordina con un
filo di voce. Le sicure dei fucili laser vengono tolte e Marlo chiude gli
occhi.
Molti metri più sotto, Rick
stringe con forza il piano d’appoggio dell’analizzatore del Capo, pur di
restare calmo. L’idea di essere stato di nuovo costretto ad avere a che fare
con quel manipolatore gli fa ribollire il sangue.
-Desolato per la scomodità, Rick,
ma quella strumentazione è stata creata per poter analizzare esseri irradiati
dai raggi gamma…che, come ben sai, hanno una decisamente fastidiosa tendenza
all’ipertrofia.
-Sì, sì, come ti pare. Fai solo in
fretta, d’accordo ?
-Stai calmo, Rick.
-Facile parlare, per te. Tu non
hai nessun genio criminale ad analizzare i tuoi atomi mentre tua moglie è a un
passo da un’orda di alieni assassini.
-Marlo sa cavarsela e lo sai benissimo. Se l’è cavata con Ego, può
sicuramente cavarsela anche con i Trojani.
-Sarei più tranquillo se tu non
ripetessi ossessivamente il concetto.
-Hhhmmm. Parecchio interessante –
commenta il Capo, osservando due diagrammi che illustrano i risultati delle
analisi di Rick e Genis.
-Salta le interminabili
spiegazioni scientifiche e dicci direttamente cosa puoi fare.
-Con calma, Rick, abbiamo
abbastanza tempo. E pensare a voce alta è il miglior modo di riflettere.
-Dicono tutti così, e poi
illustrano i propri piani di conquista del mondo quando non c’è nessuno.
-Sembra che la vostra struttura
atomica abbia subito un forte scompenso dimensionale. Siete stati sottoposti ad
uno spostamento di fase, ultimamente ?
-Non ti avevo detto di saltare le
spiegazioni ?
-Siamo stati disintegrati, di recente…può centrare qualcosa
?
-Siamo stati-
-Ti ho già detto che posso sentire
le parole del Capitano, Rick, Continua pure, Genis-Vell.
-Nella battaglia con Frost siamo caduti in un nesso dimensionale, o
qualcosa del genere, e siamo stati disintegrati. Sono state le Nega-Bande a
tenerci assieme…credo. Tra l’altro eravamo stati separati, all’epoca..
-Potrebbe essere una spiegazione.
I vostri sono “atomi mancanti”… esistono in un continuo stato di fluttuazione,
ed è per questo che non è possibile separarli senza distruggerli…per quanto ne
so al momento, almeno. Se il legame è stato reciso e poi ripristinato in modo
del tutto casuale, è ovvio che i vostri atomi non possono fare altro che fluttuare
in un continuo stato di fluttuazione quantica, scambiandosi di posto ad ogni
inversione del flusso probabilistico.
-Sì certo, pensavo proprio fosse
qualcosa del genere. O quello o qualcosa che ho mangiato.
-E’ reversibile ?
-Non con i miei mezzi attuali.
Tuttavia posso intervenire sull’intervallo degli scambi, e ripristinare lo
scambio tramite le Nega-Bande. Con un intervallo di cinquant’anni sarà come se
tutto fosse tornato come prima: basterà sbattere le Nega-Bande per scambiarvi
di posto, e non dovrete preoccuparvi di eventuali scambi involontari e
intempestivi.
-Da quando sai così tante cose
sulle Bande ? E come farai a…?
-Non volevi che evitassi le
spiegazioni scientifiche ? Ho semplicemente tenuto d’occhio il primo Capitan
Marvel ed analizzato le Nega-Bande nel periodo in cui era fuso con te.
Prevedevo di impossessarmene, ma ho avuto altre priorità e quando fui pronto
eravate già stati separati. Non tutti i piani per la conquista del mondo
riescono col buco.
-Che aspetti ? Se puoi farci tornare come prima, fallo ! Non possiamo
perdere altro tempo !
-Marv, lascia che parli io con-
Quattro tentacoli metallici escono
dal ripiano, bloccando Rick a braccia e gambe.
-Mi dispiace per questo, Rick, ma se
tu cadessi a causa del dolore dovremmo rifare tutto da capo. Tra parentesi, la
battuta è involontaria.
-Aspetta un momento ! Come faccio
a sapere che questo non mi ridurrà a un mucchietto di cenere ?
-Se avessi veramente avuto questo
in mente, non avrei ricomposto le tue molecole alla fine del teletrasporto.
Le dita sottili del Capo tirano
una leva, azionando delle forti luci colorate che colpiscono Rick, che contrae
i muscoli per resistere al dolore.
-Sai, Agamennone, ho sempre
adorato i congegni che prevedono una leva per l’attivazione finale. Voglio
dire, un computer è certamente più efficiente, ma vuoi mettere lo stile della
leva fatidica ?
Rick stringe i denti, sentendo le
Nega-Bande diventare sempre più calde, ed avverte un formicolio familiare su tutto
il corpo.
“Devo resistere” pensa per farsi
forza “così Marv potrà prendere a calci il suo didietro verde”
Avvolto dall’energia negativa,
Rick chiude gli occhi e si sente scomparire.
-Puoi riaprire gli occhi adesso –
dice una voce femminile.
Quando lo fa, Marlo vede
scomparire la barriera di energia prodotta da Ninfetta. I soldati del Pantheon
sono a terra, e su ogni armatura c’è un piccolo buco fumante. Lo stesso fumo
che esce dalle dita di Testa Calda, che soffia sugli indici come se fossero
pistole che hanno appena sparato.
-Avresti dovuto mandare a morire
anche noi – è il commento del ragazzo.
-Sapete, non mi sono mai piaciuti quelli con la pelle verde.
Con una velocità inaspettata,
Paride estrae dalla tasca interna della giacca una specie di pistola in
miniatura, e la usa contro Orchessa. Il colpo di energia le provoca molto
dolore, facendole perdere la concentrazione e la presa. Paride afferra Marlo
per un braccio e la stringe a sé, puntando l’arma sulla sua testa.
-Quando si occupa una posizione come
la mia non si può certo girare disarmati. Non temete per la vostra orrida
compagna, l’arma di riserva dell’assolutamente non compianto Giasone non è
mortale.
-Non serve avere un’arma se non la
sai usare – dice Marlo prima di colpire Paride con una gomitata allo stomaco.
Un colpo energetico di Testa Calda gli fa volare via l’arma dalle mani, giusto
in tempo perché Ninfetta lo imprigioni.
Marlo recupera la pistola da terra
e la mette in tasca.
-Allora, vogliamo parlare di cosa
sta veramente succedendo da queste parti ?
Dopo aver visto la sconfitta di
centinaia di loro compagni, i Trojani hanno abbandonato la forza bruta e si
sono concentrati sui fucili ad energia.
Roccia è il primo a cadere, una
volta trovata la frequenza giusta per frantumare il suo rivestimento di roccia
sintetica. Anche Aiace è allo stremo delle forze ed in teoria sarebbe dovuto
cadere da tempo, ma è troppo stupido per capirlo e continua a combattere.
Accerchiati, Ulisse e Cassiopea
usano lo scudo e l’assorbimento energetico per proteggere i loro compagni di
squadra, nonché parenti.
-Non so per quanto potrò andare
avanti a produrre frecce – confessa Atalanta – Sono al limite delle forze.
-Tu sei l’unico a poter volare,
Ettore…dovresti andartene e cercare aiuto.
-Il mio posto è nel Pantheon,
Ulisse.
-Non dirmi che ti fidi ancora di
Paride…
-Credevo mi conoscessi meglio. Non
lo faccio certo per lui, ma per quei pochi innocenti per cui il Capo ha fatto
qualcosa di buono.
-Devi sempre avere quel muso
lungo, Ettore ? Pensa piuttosto a quando saremo a letto insieme.
-Cassie, stiamo per morire !!! E
per l’ultima volta…sono gay !
-Posso almeno morire pensando
quello che mi pare ?
-D’accordo. Quando riusciremo a
vincere contro migliaia di soldati alieni assetati di sangue verrò a letto con
te.
-Uh…Atalanta…non è che…
-Scordatelo, Ulisse.
Gli ultimi semidei del Pantheon si
separano per l’ultimo attacco disperato. Sia loro che i soldati Trojani si
fermano un istante, quando sentono la terra tremare.
-Ettore ? – chiede Ulisse.
-Sì ?
-Credo sia il tuo giorno
fortunato.
Il terreno esplode sotto la forza
di un raggio fotonico. Capitan Marvel esce dal sottosuolo, carico di energia,
ed inizia a colpire all’impazzata qualsiasi alieno si trovi nei paraggi. Dopo
un primo momento di indecisione, i soldati si disinteressano al Pantheon per
sparare al bersaglio più appariscente.
Inutile dire che il Pantheon non
ha la minima intenzione di farsi rubare completamente la scena, ed iniziano ad
attaccare gli alieni mancati da Capitan Marvel.
-Guarda che ho tutta l’intenzione
di farti onorare la promessa ! – dice Cassiopea mentre assorbe raggi laser e li
rimanda al mittente.
-Oh, cavolo. Ma perché i rinforzi
arrivano sempre al momento meno opportuno ?
A distanza di sicurezza, Marlo
esamina l’orologio di Paride.
-Avevo ragione, stavi premendo un
pulsante nascosto.
-Stai attenta, cara. E’ un Rolex.
-Davvero ? Allora sarebbe un
peccato se si rompesse. Puoi tenerlo tu per me, Diane ?
-Con piacere.
Il prezioso orologio d’oro si
sbriciola facilmente sotto la forte pressione esercitata dai muscoli potenziati
dai raggi gamma di Orchessa.
-Ora, ti dispiace dirci cosa avevi
intenzione di fare ? Sei alleato con gli alieni ?
-Non esattamente. Sai, c’è un
problema con i prigionieri nei campi di forza. Hanno tutto il tempo di fare quello
che vogliono…
Paride mette una mano in un’altra
tasca della giacca, estraendone un minuscolo congegno nero.
-Fermo !
-Mi dispiace, Mar, ma devo fare
rapporto al mio Supervisore. Posso chiamarti Mar, vero ?
Il campo di forza si abbassa, ma
Paride fa in tempo a premere il pulsante con il sorriso sulle labbra. Dalla sua
mano parte una scarica elettrica che percorre tutto il suo corpo, che inizia a
diventare trasparente. Quando inizia a provare dolore, il suo sorriso scompare
per lasciare spazio ad un’espressione di terrore.
Torna ad essere completamente
visibile, mentre cade a terra fumante.
-Quel…figlio di… Non dite ad
Ulisse… che sono morto…da idiota…d’accordo ?
Resta così, con un’espressione a
metà tra il divertito ed il disilluso, per qualche secondo. Poi inizia ad
emettere sempre più scintille, e Marlo indietreggia spaventata.
Paride muore trasformandosi in uno
spettro di luce che si innalza al cielo, svanendo come un fuoco d’artificio.
E’ così che muoiono i membri del Pantheon.
Non è molto più gradevole di altri metodi, comunque.
Nella ex base del Capo, in quella
che un tempo era una città sotto i ghiacci ed ora è una distesa di macerie
sotto i ghiacci, le sorti della battaglia sono state decisamente risollevate.
Per quanto siano dei guerrieri formidabili, una volta presi di sorpresa i
Trojani non hanno la minima chance di difendersi dai potenti colpi fotonici
delle Nega-Bande. L’appoggio del Pantheon contribuisce a mettere fuori gioco i
soldati che Capitan Marvel ha mancato.
-Ottimo lavoro, Marv.
-Questione di probabilità, Rick.
Prima o poi dovevo vincere anche io senza troppi problemi.
-Bene, allora sbrigati a concludere prima che il
Supervisore si metta in testa di scappare o che la tua frase ti porti una
sfortuna non indifferente.
-Aspetta. Perché l’hai chiamato
Supervisore ?
-Come ?
-Finora lo hai sempre chiamato C…
c…
-Che hai, ti sei bloccato ?
-Rick, ho una bruttissima
sensazione. Tu riesci a dire chi è il Supervisore ?
-Certo, è il…i-il…oh, merda. Quel figlio di puttana !
-Intuisco che abbia anche poteri
telepatici o ipnotici, considerando quel… quel… per Pama, non riesco neanche a
descriverlo !!!
-Lo sapevo…per la miseria, lo sapevo che
non dovevamo fidarci di lui ! Questo è un dannatissimo blocco mentale !
-Non preoccuparti. Fammi solo
attivare la Coscienza Cosmica: metterò o.k i Trojani in un colpo solo e
respingerò qualunque trucco abbia tentato con la mia mente.
-Comunque sarebbe “mettere k.o.”
-Non credo che loro sappiano la
differenza, Rick.
Sul volto di Genis appare un campo
stellato, mettendolo a conoscenza di ogni minimo dettaglio dell’ambiente
circostante. Quindi è completamente consapevole di avere un capogiro e di
precipitare a terra, dove sei soldati Trojani gli puntano dei fucili alla
testa.
-Forse te ne sei accorto, ma eri meno eroico di quanto avresti dovuto.
Buon atterraggio, però.
-Laggiate sdare faggia sdellada !
Due pugni grandi il triplo di uno
normale spazzano via gli assalitori, giusto in tempo perché Genis spenga la
Coscienza Cosmica.
-Sdai bene ?
-Più o meno sì…
-Aiage.
-I soldati ?
-Si sdanno ridirando.
-Non che mi dispiaccia, ma non mi sembra molto da loro.
-Ghi è guel dizio ghe esce
dall’asdronav-
Un raggio di energia proveniente investe
in pieno Aiace, scagliandolo a terra nonostante la sua mole.
-Ma cosa-
Anche senza Coscienza Cosmica,
Genis ha il buon senso di azionare uno scudo fotonico quando vede arrivare
un’altra scarica. Lo scudo tiene a fatica.
Dall’astronave sta scendendo un
alieno alto ben più di due metri, con una specie di fucile modellato attorno
alla mano sinistra ed un’aria di arroganza illimitata.
-Avrei dovuto ordinare ai miei
sudditi di radere al suolo questa tenuta. Mi ha causato fin troppi guai…ora mi
toccherà portare a termine l’ordine da solo.
-Rick, chi è questo tizio ?
-Credo sia Armageddon, il loro capo. E credimi, o quel nome se l’è
guadagnato o ha fatto una gran fatica per esserne all’altezza.
-Ma i pazzi megalomani alla
conquista del mondo non attaccavano uno alla volta ?
-Che vuoi che ti dica ? Di questi tempi, tutti vogliono conquistare il
mondo. Io abito a Las Vegas, quindi dovrei saperne qualcosa.
Decine di metri più sotto, la
forma olografica di Agamennone osserva le sorti della battaglia su uno schermo.
-Ecco qualcuno che avrei preferito
non rivedere. Spero che il tuo burattino ce la faccia… Sei sicuro che lui e
Jones non riveleranno la tua identità ?
-Uh ? Oh sì certo, assolutamente –
risponde distrattamente il Capo, impegnato ad osservare attentamente gli schemi
che mostrano i dati ottenuti su Genis.
-Non vuoi vedere se Armageddon
distruggerà o meno la tua base ?
-No, il quarto membro del nostro
bizzarro quadrunvirato mi ha assicurato che non ha possibilità di vittoria, ed
il mio software veggente l’ha confermato. Per quanto non sia stato chiaro su
quanti danni riceveranno i miei presenti, specialmente Capitan Marvel.
-Il “nostro quadrunvirato” è
appena diventato un triunvirato. Paride è morto.
-Davvero ? Ma guarda un po’.
-Non è una grande perdita. Non è
mai stato tra i miei discendenti preferiti…troppo simile a me e difficilmente
manipolabile.
-Uh-uh.
-Per quale motivo sei così
distratto, Supervisore ? Si tratta del tuo piano, in fondo.
-Credo di aver scoperto qualcosa
di assolutamente insospettabile. Qualcosa che può velocizzare i nostri piani
almeno di dieci volte, se giochiamo bene le nostre carte.
-Un dettaglio sfuggito al tuo
misterioso alleato ?
-E’ più probabile che l’abbia
volutamente tralasciato. Secondo questi dati, Capitan Marvel è stato recentemente
sottoposto ad una forte dose di radiazioni a bassa velocità, all’altezza del
cuore. Molto, molto interessante…
-Che cosa vuol dire ?
-Le radiazioni hanno superato
tutte le difese delle Nega-Bande, forse a causa dello scompenso quantico. Il
corpo di Genis sintetizza energia fotonica, e questo in qualche modo ha
impedito alle radiazioni di uscire dal suo corpo. Le radiazioni hanno provocato
una inarrestabile crescita anomale delle cellule del suo pericardio, assorbendo
sempre più energia fisica e debilitando il suo sistema.
-In altre parole…
-E’ un tumore. Potrebbe trattarsi
di cancro. Stupendo. Ora come volgiamo la cosa a nostro vantaggio ?
CAPITAN MARVEL
#17
VARIAZIONI SUL TEMA
Un tie-in di Inferno2
Il pessimista si lamenta del vento.
L’ottimista aspetta che cambi.
Il capo issa le vele.
“Developing
the Leader Within You”
John Maxwell
Mi chiamo Richard M. Jones, ma di
solito mi chiamano Rick. Oppure “quello tizio che si mette sempre nelle
situazioni più assurde”. Perché ?
Al momento sono nella Zona
Negativa e guardo un alieno le cui molecole sono fuse con le mie combattere un
alieno che una volta ha combattuto contro un altro mio amico, che… aah,
lasciate stare. E’ complicato. Dicevo, questo alieno ha attaccato la base di un
vecchio nemico di un mio vecchio amico che… no, lasciate stare anche questo. E’
ancora più complicato. Comunque, sono qui perché il Capo mi ha incastrato, e
ora non posso dire ai nostri alleati, semidei che sarebbero alleati del mio
nemico ma che sono miei amici… ehm… lasciamo perdere. Siamo in un mare di guai
e basta, contenti ?
Mi chiamo Genis-Vell, ma di solito
mi chiamano Capitan Marvel. Oppure “il figlio del tizio che è morto”, visto che
non sono il primo Capitan Marvel.
Al momento sono nella ex base del
Capo, invasa dagli alieni Trojani, e sto combattendo contro il loro capo
Armageddon. Non chiedetemi perché, dovrei chiedere a Rick… si mette sempre
nelle situazioni più assurde. Comunque, quando un alieno di oltre due metri mi
spara contro un raggio di plasma concentrato e urla ai quattro venti di volermi
uccidere, generalmente la sua biografia mi interessa poco.
La velocità e la Coscienza Cosmica
permettono a Genis di evitare la maggior parte dei colpi di Armageddon, e di
parare gli altri. Il re alieno calpesta il possente corpo di Aiace, privo di
conoscenza dopo un singolo colpo.
-Suggerimenti, Rick ?
-Non lo so… fargli cadere addosso un palazzo, forse ?
-Non ne vedo qui attorno. Almeno,
nessuno che non sia già caduto…
-Fatti da parte, mezzo Kree… non
sei tu il mio bersaglio.
-Sai, questa faccenda del mezzo
Kree sta diventando davvero monotona.
Armageddon risponde con il suo
colpo più potente, una scarica di energia che dovrebbe rivoltare l’energia del
nemico contro il suo possessore. Genis non è impressionato.
-Controlli l’energia, vero ?
Anch’io.
Le Nega-Bande risplendono di
antiche energie, e ancora una volta riflettono l’attacco, potenziandolo.
Armageddon viene investito dalla propria energia triplicata, e tutti i sistemi
di sicurezza del (suo) mondo non possono evitare il sovraccarico. Nonostante
questo, è pur sempre al livello di Hulk in quanto a forza bruta-o almeno così
crede- e parte alla carica.
-Non ti permetterò di togliermi la
tecnologia che può resuscitare mio figlio !!!
-Cosa !?
-Marv, presta un po’ di attenzione ! Sta per-
L’ammonimento dalla Zona Negativa
non arriva abbastanza tempestivamente, e Genis viene spedito contro il tetto
artificiale della città devastata.
Mi chiamo Marlo Chandler Jones, ma
di solito mi chiamano Marlo. Oppure “la moglie di Rick”. Veramente mi hanno
chiamata anche in altri modi, ma la maggior parte di quelli che l’hanno fatto
ora cantano da tenori. No aspetta, da soprano. Comunque, sono nella ex base del
Capo, più che altro per vedere i macchinari con cui una volta mi ha
resuscitata. E se pensate che sia la peggiore idea che mi sia mai venuta, si
vede che non mi conoscete. Però ci va vicina.
C’è una grande battaglia a qualche
metro da qui, ed uno dei cattivi… che doveva essere il capo dei buoni, ma poi… aah,
lasciate stare. Paride è appena morto davanti a me, e l’unica cosa tra me e
degli alieni assetati di sangue sono tre ex sgherri del Capo. Ho avuto idee
migliori. Anche peggiori, sicuramente, ma al momento non me ne viene in mente
nessuna.
Orchessa stende un telo sui resti
fumanti di Paride, per niente commossa dalla sua scomparsa. Certo, il fatto che
non ci siano più condotti lacrimali nel suo corpo bestiale mutato dai raggi
gamma, non può che aiutare.
-Nemmeno lui si meritava una cosa
del genere – singhiozza Ninfetta.
-Oh, andiamo… c’è veramente
qualcuno che si dispiace per la sua morte ? – interviene Testa Calda, ignorando
il pianto della sua ragazza – Voglio dire, ci aveva venduti tutti al
Supervisore.
-Lou !!!
-Beh in effetti non ha tutti i
torti… - tenta di inserirsi Marlo. Più che altro per evitare di ripensare alla
scena…anche se praticamente non lo conosci, vedere qualcuno fritto da un bel
po’ di elettricità davanti ai tuoi occhi non è un bello spettacolo.
-Orchessa…
-Diane – sottolinea la mostruosità
verde, a sottolineare la lucidità mentale raggiunta da poco.
-Credo sia ora di abbandonare
questo posto. Portiamo in salvo gli ultimi abitanti della città, e ricostruiamo
tutto da un’altra parte. Tutto questo non ha niente a che fare con il sogno del Capo !
Marlo ha la pensante sensazione
che il Capo avesse installato nei suoi seguaci un’idea molto singolare riguardo
il suo operato. Però le aveva salvato la vita, no ? Quindi forse in fondo, molto in fondo, qualcosa di buono c’era.
-Su una cosa ha ragione… se ci
sono veramente dei civili da qualche parte in questa base, dobbiamo portarli
fuori prima che crolli tutto quanto.
“Anche i soldati del Pantheon che
stavano per spararmi, purtroppo” constata mentalmente, vedendo le uniforme
bianche ammassate in un angolo.
-Non è ancora detto. E se Capitan
Marvel vincesse ?
La risposta fu un forte riverbero,
come se un corpo schermato da energia fotonica si fosse appena scontrato
forzatamente contro la gigantesca cupola che faceva da cielo al mondo
sotterraneo del Capo. Più semplicemente, un forte “BONG”.
-Dicevamo, questi rifugi ?
A qualche milione di chilometri,
in un’orbita attorno a Saturno per essere precisi, un fascio di luce rallenta
sempre di più, fino ad assumere forma umanoide.
*Ho sentito delle interferenze
provenire da questo punto, prima. Non vedo segni di civilizzazione da queste
parti…una qualche strana attività del pianeta, forse ? Ne ho già visti di
parecchi con anelli del genere. Proviamo qualcos’altro…
L’essere luminoso scompare dalla
vista, ma in realtà è ancora lì. Se qualcuno ne fosse in grado, vedrebbe una
forte concentrazione di onde radio dalla curiosa forma umana. E poi le vedrebbe
schizzare in una direzione precisa, ossia un grosso satellite dall’atmosfera
arancione.
Le spesse nubi di idrocarburi lo
rallentano, ma quando passa ad essere composto di raggi gamma l’attraversa in
pochi secondi. Si ferma un istante per osservare il paesaggio. Non ne è
minimamente impressionato e nonostante tutto lasci supporre che si tratti di un
satellite privo di vita, non si lascia ingannare.
I raggi gamma aumentano di
intensità penetrando nel sottosuolo, dove trovano una barriera impenetrabile. I
neutrini si fanno strada tra gli atomi della barriera, ma occorre uno sforzo
non indifferente per superare anche questa precauzione.
Le particelle schizzano in tutte
le direzioni, per poi cambiare ancora di stato e riassemblarsi in un corpo. Ai
pochi spettatori presenti sembra che un uomo si sia appena ricomposto dal
nulla, atomo per atomo. Se non fosse per quel “dal nulla”, in effetti,
avrebbero ragione.
“Questa è stata dura anche per me”
pensa amaramente mentre si alza con fatica. Si guarda in giro: è chiaramente un
ambiente artificiale, anche se talmente curato da sembrare quasi uno spazio
aperto.
Ci sono tre autoctoni. Due maschi
e una femmina. Sembrano umanoidi standard, del tutto simili ai Kree rosa.
-Tu ! Dove sono ? – chiede con
tono perentorio ad uno dei tre, il più vicino.
Gli risponde in una lingua che non
conosce, abbastanza sorpreso. Il traduttore universale è acceso ? In effetti
potrebbe benissimo essere guasto, dopo tutte le transizioni di fase che ha
effettuato. Persino lui è stanco, era da tempo che non stava per tanto tempo in
una forma energetica.
-Questo è Titano. Si sente bene ?
– chiede lo straniero parlando in un Kree senza accenti. Non sono poi così isolati, allora.
-Non sono affari tuoi. Questo
posto ha una banca dati centrale, o qualcosa del genere ?
-Ovviamente – risponde la femmina,
indicando quello che sembra la versione futuribile di una cabina telefonica –
può usare quel terminale d’accesso per entrare in contatto con ISAAC.
-Siete sempre così…permissivi, con
gli estranei ?
-Lei non è un estraneo – si
intromette l’altro maschio – Se lo fosse stato, o se fosse una minaccia, ISAAC
non l’avrebbe fatta passare. Un messaggio mentale ci ha avvisato dell’arrivo di
un… cittadino – usa la parola Kree con incertezza, non esistendo un
corrispondente adatto – assolutamente non pericoloso.
“Stupidi e dipendenti da della
tecnologia difettosa” pensa mentre cammina verso il terminale “Dovrebbe essere
facile depredarli”.
Mi chiamo Samuel Sterns, ma di
solito mi chiamano il Capo, o ultimamente Supervisore. Oppure “il bastardo che
ha ucciso 5000 persone con una bomba gamma”.
In questo momento sto giocando.
Una piccola noiosa partita a scacchi. Ho già mangiato tutte le pedine
avversarie, al costo di quasi altrettante delle mie. Presto anche torri,
cavalli e alfieri saranno eliminati dalla scacchiera, relegati al ruolo
marginale che hanno sempre rifiutato di avere.
Di fianco a me, ad osservare il
procedere di questa partita, c’è l’ologramma di Agamennone. Non lasciatevi
ingannare dal suo attuale aspetto di vecchietto con la barba bianca, e nemmeno
dal suo vero aspetto di adolescente se vi capitasse di incontrarlo. La sua
capacità di manipolare gli altri è poco al di sotto della mia, così come le sue
risorse, ma ha dalla sua parte un’esperienza di diverse migliaia di anni. Il
tipo di giocatore da tenere d’occhio, insomma.
A degli occhi inesperti potrebbe
sembrare una partita confusionaria, con tutti i pezzi sparsi per il piano di
gioco, ma ai miei è tutto perfettamente ordinato.
Non appena sono tornato in vita,
per così dire, ho iniziato a stilare una lista di persone che potessero essere
un ostacolo per i miei piani di dominio mondiale. E’ una lista eccezionalmente
lunga, e per ognuno ho dovuto programmare un modo per l’eliminazione dal gioco.
Per molti è stato facile.
Il mio software veggente lasciava
nella lista Agamennone, il Pantheon, i Trojani e Rick Jones. Sfortunatamente il
dottor Banner è rimasto fuori dalla partita. Sarebbe stato estremamente interessante, ma così sono le vie della
conquista…tortuose e lontane dai luoghi a cui si è abituati.
Agamennone, ovviamente, non sa
quello che sta per succedere. Solo il mio quarto alleato, possa egli bruciare
in mille inferni, ha questo privilegio. Pochi istanti e la mossa finale verrà
messa in atto…ironicamente…da qualcuno che non sa assolutamente niente di cosa
succede sotto questi ghiacci.
Cinque… quattro… tre… due… uno…
Ecco. L’Inferno si scatena.
C’è un pulsante, nel cervello. Per
fortuna nessuno ha ancora capito bene dove, ma c’è. C’è scritto “Non pensarci
neanche”. Ci sono ottime ragioni per mettere un avvertimento: una volta
premuto, tutte le porte vengono aperte e non c’è più nessuna barriera nella
mente. Se pensate che sia una buona cosa, non conoscete la mente umana così
come pensate. Alcune cose vengono rinchiuse e separate da tutto il resto perché
devono esserlo.
Se pensate che sia comunque meglio
conoscere tutto, indiscriminatamente, non premete quel maledetto pulsante.
Sfortunatamente, al momento la
decisione non sta nei proprietari dei cervelli, perché tutti i pulsanti hanno
deciso di premersi da soli. Più precisamente qualcuno ha deciso per loro, ma
non è il caso di discuterne adesso. Un po’ di rispetto per l’inferno.
L’unico ad essere preparato è il
Capo. Con un cervello grosso quanto un’anguria, pensereste che ci possano stare
molte porte chiuse nella sua testa. Sarebbe anche così, se non le avesse aperte
da anni, insieme a molte altre. Se cercate qualcuno in cui scatenare l’inferno,
provate con qualcun altro: lui se lo gode da tempo.
L’altro a non avere grossi
problemi è Rick. Il che potrebbe avere a che fare con il fatto che è ad un
universo di distanza. Tutti gli altri sentono il “CLICK”.
Agamennone è tra i più colpiti.
Pensate a quante porte chiudete nella vostra mente durante la vostra vita
pateticamente corta, e moltiplicatelo per diecimila. Abbastanza per fargli
perdere la concentrazione necessaria a mantenere il suo ologramma…e la poca
sanità mentale rimasta.
Orchessa è più a suo agio con il
cambiamento. Non è passato molto da quando era uno scimmione verde capace di
esprimersi solo a grugniti, ed ha già superato quella fase…uno dei pochi
vantaggi dell’alleanza con il Pantheon, se non l’unico.
Testa Calda e Ninfetta,
prevedibilmente, reagiscono allo stesso modo: una profonda avversione per
quella che è diventata la loro vita. Colpiti dalla tragedia di Middletown e
trasformati in mostri gamma, per obbedire al responsabile di tutto quanto.
Hanno sempre saputo che il responsabile era lui. Ma come fai ad odiare la tua
unica speranza di una parvenza di vita ? Ora lo sanno, e non è poi così male
come pensavano.
Marlo… Marlo può sembrare la
classica bella ragazza svampita, senza grosse preoccupazioni. Generalmente è
così, ha faticato molto per essere come è ora (niente battute sull’argomento,
grazie). Ha faticato molto per smettere di chiedersi perché le fosse stato
concesso di tornare in vita, mentre Betty… forse la migliore amica che abbia
mai avuto, quasi una sorella… è morta per cause forse ancora più inutili delle
sue. Ha smesso da tempo di preoccuparsi di questo, o così credeva… il discorso
si è solo spostato dietro una delle porte blindate della sua coscienza.
Per i membri del Pantheon non
cambia molto. Sono sempre stati molto emotivi, come razza. Certo, Cassie
potrebbe dare fondo alla sua attrazione fisica per Ettore, che potrebbe
arrabbiarsi con Ulisse per tutte le liti sulla sua omosessualità, che potrebbe
arrabbiarsi con Atalanta per aver portato Ulisse alla morte… potrebbe andare
avanti all’infinito, vite immortali dedicate all’odio reciproco e
all’incomprensione. Ma sono leggende, in fondo… semidei, forse, ma pur sempre
leggende. E le leggende sono già così tragiche e senza senso che non ne vale
davvero la pena.
Tutte queste persone, bene o male,
sono in grado di venire a patti con il proprio lato oscuro. Dire che ne
usciranno senza conseguenze è esagerato, ma neanche troppo lontano dalla
verità. Ci sono, tuttavia, altri due.
Armageddon… perché il pulsante è
in tutte le menti dell’universo, oltre ogni pretesa di superiorità… Armageddon vorrebbe
radere al suolo l’intero pianeta per aver causato la morte di suo figlio
Trauma, vorrebbe trovare Hulk e strappargli il cuore con le sue stesse mani… ma
vorrebbe anche rimproverare il figlio per essere stato stupido, stupido e
debole. Razze diverse ragionano in modi diversi, ma tutte impazziscono allo
stesso modo.
Il che ci porta a Genis.
L’eccezione alla regola. L’unico che, impazzendo, può incontrare le ultime due
persone che si sarebbe mai aspettato di incontrare.
Uno dei due è Genis stesso. E’ come
osservare una scena da milioni di chilometri, ma allo stesso tempo essere
nell’inquadratura. L’altro…
-Così, questo è mio figlio –
commenta l’apparizione, circondata di luce idealizzante.
Molto lontano.
Il terminale non ha un solo tasto,
e neanche comunicatori vocali sembra. Solo un piccolo schermo.
-Come funziona quest’affare ?
-Prego selezionare interfaccia desiderata – risponde in Kree standard una voce metallica.
-Audiovisiva.
Sullo schermo appare un volto
metallico, una testa senza corpo.
-Unità in attesa di istruzioni.
-Cosa sei ?
-Terminale d’accesso ad ISAAC: Integrated
Anti-Anionic Computer.
-Sei il computer principale di
questo pianeta ?
-Sì. Comunque tecnicamente non si tratta
di un pianeta, ma di un satellite.
-Fammi vedere le risorse del
pianeta.
-Definire “risorse”.
-Armi, navi spaziali, tecnologia
in genere.
-Spiacente, ma il grado di accesso
consentitole non è sufficientemente alto.
-Hhhhmmm. Perché ho un grado di
accesso ?
-Tutti i cittadini di Titano ne possiedono
uno.
-Io non sono un cittadino.
-Lei è in errore, signore.
-Scommetto che non sai neanche chi
sono.
-Unità non programmata per il gioco
d’azzardo. In ogni caso, se lo fosse, questa unità vincerebbe la scommessa.
-Mostrami il percorso più veloce
per arrivare al tuo sistema centrale.
Sullo schermo appare una mappa,
con una striscia rossa che indica il cammino da seguire: una linea retta che
arriva dall’altra parte del satellite.
-No. Il percorso più veloce in
linea retta.
-Il percorso più veloce in linea retta è già
indicato.
-Intendo letteralmente. Passando
attraverso il terreno.
La mappa lascia il posto ad una
rappresentazione grafica di Titano, con una linea che lo divide in due passando
poco distante dal nucleo. L’uomanoide scompare in un lampo di luce, per riapparire
a destinazione una minuscola frazione di secondo dopo, davanti ad un edificio
leggermente più grande degli altri.
“Non posso entrare sotto forma di
neutrini… i campi di forza li sanno fare bene, qui. Non che sia un grosso
problema”.
Non c’è nessuno davanti alle due
grandi porte metalliche, e nessun altro in giro.
“Bene. Non sono più abituato ad
agire in incognito, o senza un equipaggio. Devo stare attento, l’ultima cosa
che voglio è che qualcuno chiami un Accusatore che vuole mettere le mani sulla mia
taglia”.
Alza una manica della sua giacca
militare, stringendo il pugno. Davanti a lui appare un ologramma, un robot in
tunica nera con la stessa faccia vista nel terminale.
-Mi dispiace, ma il suo grado è sempre
troppo basso e questa è un’area riservata. Se desidera informazioni può
utilizzare uno dei terminali d’accesso.
-Hai delle armi per fermarmi ?
-Sono impossibilitato a ferire in
qualsiasi modo un cittadino. Tuttavia, questi sono venti centimetri di
para-omnium temprato. Le consiglio di non usare la forza nel tentativo di
entrare, potrebbe ferirsi.
-Ma non mi dire.
L’avambraccio diventa luminoso,
emanando una forte luce gialla. Poi il braccio stesso diventa di luce, più
precisamente di energia. Colpisce la parete con un pugno, scardinandola e facendola
sbattere contro un muro con un rumore
assordante. Per qualche secondo rimane senza un braccio, poi l’energia torna
indietro per riformarlo.
-Atomi a memoria di forma. Molto
interessante, lo aggiungerò alla mia banca dati.
-Faresti meglio a farti controllare,
computer. E’ la prima volta che mi classificano come “non pericoloso”.
-Confermato. Il Consiglio degli Accusatori
Kree ha emesso novantaquattro condanne a morte ed una taglia di ottocento
miliardi di crediti per Ti-Mell, detto “il Predatore”. Per la Guardia Imperiale
Shi’ar è al nono posto tra i pirati più pericolosi, è stato dichiarato tre
volte nemico dell’Impero Skrull, la Fratellanza Badoon offre una luna in cambio
della sua cattura, su Rigel-
-E nonostante tutto questo, qui
sono classificato come cittadino non pericoloso, senza esserci mai stato.
-E’ esatto.
-Posso sapere per quale motivo ?
-Sì. Ogni figlio di un cittadino di Titano
viene considerato un cittadino, se tale condizione non viene revocata per gravi
motivi.
-Di che accidenti stai parlando ?
Genis alza la testa, ancora scosso
per il colpo sia fisico che mentale. In tutto c’è un riflesso stellare, segno
che sta usando la Coscienza Cosmica in un modo che non sapeva essere possibile.
Prima di concentrarsi sull’ambiente circostante, nota chi gli ha parlato. Per
ovvie ragioni non aveva riconosciuto la voce.
-Pa…padre !?
Un calcio lo zittisce, facendogli
perdere quel poco equilibrio che aveva appena riconquistato. Non solo in senso
stretto.
-Sono… molto deluso, Genis.
-Uh…Riiick ? Ti prego, dimmi che
questo è un classico piano da super-criminale…
-Patetico. Ai vecchi tempi ero io
a dare consigli a Rick, mentre ora tu non sei altro che un burattino nelle sue
mani.
-Non puoi essere mio padre.
-Per molte culture non lo sarei.
Non sei neanche stato concepito naturalmente, sei solo una… cosa creata da
Elysius partendo dal mio DNA.
-Secondo le leggi di Titano-
-Io non sono mai stato un titano,
Genis. Ne un terrestre, né un Kree. Da tempo ho rifiutato di rientrare in
categorie così ristrette…come tu, invece, ti ostini a fare.
-Che vuoi dire ?
-Credi che per mio figlio volessi
una vita simile alla mia !? Lontano dalla mia gente, senza una vita mia,
costretto a vagabondare tra le stelle in cerca di atti eroici ?
-Io non sono così. Sto
solo…cercando di essere alla tua altezza…
-Allora lasciami dire che non stai
facendo un buon lavoro. Mi stai idolatrando, Genis, mi metti su un piedistallo
così alto da sminuire qualunque tuo traguardo. E così… proprio come me, finirai
per essere ricordato per la tua morte.
-Questo non è vero ! Sei
considerato il più grande eroe del pianeta !
-Sai che non è vero. Oh sì, ho una
certa reputazione tra gli eroi. Ma, a parte qualche epica battaglia contro
Thanos, cosa ricordano della mia vita ?
Genis non risponde. Non sa se
perché non vuole ferire il padre, perché non lo sa…o forse perché è vero.
-Io sono morto, Genis, e tu devi
vivere la tua vita. Non la mia. Per quanta te ne resta.
-Come…
-Coscienza Cosmica, Genis. Totale
consapevolezza dell’universo attorno a te…a noi. Dentro di noi. Lo hai capito
subito, ma lo hai relegato nella volta più sicura della tua mente e ti seri
gettato nella prima mischia che ti è capitata a tiro, pur di dimenticarlo. Ti
capisco. Io feci lo stesso.
-Hai ragione. L’ho sentito prima,
per un attimo… il tumore nel mio cuore. La Fine Nera.
-Non è ancora detto. Non sei senza
speranza, non ancora. Se inizierai a
vivere la tua vita, almeno.
-Cosa devo fare, padre ?
-Se lo sapessi anche io sarei
vivo, non ti sembra ?
-Ma-
-Sshh. Un po’ di rispetto per
l’inferno, figlio mio. Non so bene come tu possa uscire dal tuo incubo
personale. Confrontando quello che l’ha creato, forse, non lo so. A volte
scendere a patti con il diavolo è l’unica strada per la redenzione. Comunque,
nell’immediato, c’è una cosa che
potresti fare.
Genis vorrebbe chiedere altro, ma
l’apparizione stringe i pugni e incrocia le braccia, sorridendo con gli occhi
di chi ha trovato la pace.
-Salutami Rick e tuo fratello.
Le Nega-Bande vengono a contatto
l’una con l’altra, rilasciando una luce accecante. Genis è costretto a
distogliere gli occhi, e quando li riapre al posto del padre c’è il gigantesco
Armageddon pronto a prenderlo a pugni, pieno di rabbia fino a scoppiare.
-Questo è per il tuo bene, figlio
mio !!!
Il pugno del re alieno colpisce il
palmo della mano di Genis, che non si muove. Onde d’urto si diffondono per
centinaia di metri, quasi visibili.
-Tu. Non. Sei. Mio. PADRE !
Il colpo è così veloce che nessuno
potrebbe vederlo arrivare. Il pugno di Genis, crepitante di energia fotonica,
manda in frantumi gran parte della dentatura di Armageddon, che crolla a terra
privo di coscienza… non più adirato, finalmente.
-GRANDE, Marv !!! Tutto okay ? Non mi sembravi tanto a posto, prima.
-Ho…visto mio padre, Rick…ho
incontrato Mar-Vell…
-Uh…Marv…sai, questo tizio credeva tu fossi suo figlio Trauma…ha fatto
tutto un discorso allucinato…
-Non era allucinato
!!!
-…
-Dici che era un’allucinazione ?
-Dunque, vediamo… poteva essere il tuo subconscio a parlarti, o qualcosa
del genere. Ti ha detto qualcosa in particolare ?
-Sì, mi ha detto… mi
ha…
-Beh ?
-Mi ha detto cosa posso fare
nell’immediato.
Sorridendo, Genis sbatte le
Nega-Bande tra di loro…e scompare in un vortice di energia, diretto alla Zona
Negativa. Ora c’è Rick al suo posto.
-Geniale, Marv, davvero geniale.
Ora cosa pensi di- CLICK
Molto, molto lontano.
Ti-Mell osserva i dati che ISAAC
gli ha appena fornito.
-Una civiltà di Eterni. Le odio
veramente… non ho il tempo per mettermi a conquistarla.
-Ricerca informazioni richieste terminata.
Si desidera visionarle ?
-No. Salvamele su un terminale
portatile, me le porto dietro. Sei sicuro
che questo tizio sia mio padre ? Non puoi esserti sbagliato ?
-C’è una possibilità dello
0,000000000000001 per mille che l’analisi genetica sia errata. Salvataggio
delle informazioni su terminale portatile completata.
-Perfetto. Ho accesso alle
astronavi ?
-Sì.
-Preparami la più veloce che avete
ed indicami la strada per arrivarci. Puoi disattivare i dispositivi di
rintracciamento ?
-No. Grado d’accesso non sufficiente.
-Non fa niente. C’è un’astronave
Kree entro cinque anni-luce ?
-Sì. Desidera ulteriori informazioni in
materia ?
-No, ma inserisci le sue
coordinate nell’astronave.
-Eseguito.
-Immagino di non avere un grado
d’accesso abbastanza alto per farti cancellare tutti i dati che hai preso su di
me.
-Congettura esatta.
-Non importa – risponde afferrando
il piccolissimo terminale – Sai, è la prima volta che non devo smontare un
computer pezzo per pezzo per sapere quello che voglio.
-La ringrazio per la premura, signore.
Arrivederci.
Le porte si aprono. CLICK. Il
senso di colpa per aver causato la nascita di Hulk, e la rovina di Bruce.
CLICK. Non abbastanza in gamba da essere la spalla di Capitan America. CLICK.
Fallimento totale come cantante. CLICK. Hai ucciso il sovrano del Trans-Sabal.
Mille altre porte su mille altri inferni si aprono a questo pensiero. CLICK.
Mar-Vell muore di cancro. Tu non gli sei stato abbastanza vicino. CLICK.
Middletown. Bomba Gamma. Cinquemila vittime. CLICK. Betty muore. CLICK. CLICK
CLICK CLICK. CLICK.
Davanti a te, un ragazzino che non
dimostra più di sedici anni indossa un guanto progettato per esseri di altri
mondi, con mani tre volte più grandi delle sue.
Lo guardi negli occhi. Non hanno più
niente di umano. Assomiglia a te, molto tempo fa… prima delle porte. E’
Agamennone, nella sua vera forma.
Un immortale senza il minimo
scrupolo, probabilmente pazzo, pronto ad ucciderti perché, tanto, prima o poi
moriresti comunque.
Le porte continuano ad aprirsi.
Non la smettono mai. Che facciano pure.
Un calcio gli toglie il guanto, e
lui ti risponde con oscenità proferite per l’ultima volta da chi ora è meno che
polvere. E’ solo un piccolo ragazzino senz’anima, pensi mentre con un pugno ti
toglie il fiato. Non era molto forte, ma ha colpito nel punto giusto. E’ tutto
qui, no ? Come diceva Cap… non ha importanza quanto sia forte il nemico, se
riesci a trovare il suo punto debole. Ma non hai mai trovato quello di Cap…
decenni di esperienza alle spalle. Ora affronti chi ne ha a centinaia.
-Fatti avanti, Jones… posso
ucciderti in migliaia di modi.
Lasci perdere la posizione
d’attacco e alzi le mani. Marv ti dice qualcosa, ma non lo stai a sentire. E’
una cosa tra te e te stesso, ora.
-Non voglio combattere. Lo scontro
è finito, i tuoi discendenti hanno vinto.
-Io sono il mio unico discendente !!! Tu non sai cosa
significa…vedere tutto quanto che invecchia, e arrugginisce, e diventa polvere
e solo tu resisti… solo tu sei immutabile.
-Dai i numeri anche tu, oltre al
tuo amico scimmione ?
Così. Umorismo, la prima e
l’ultima difesa dei terrorizzati intelligenti.
-Non lo senti ? Il lato oscuro si
è diffuso su tutta la Terra.
-George Lucas farà i salti di
gioia per il merchandising, allora.
-Tu non hai paura del lato oscuro,
Jones ?
-No. Mi serve troppo per averne
paura. Tu, invece, hai così paura della tua vita da distruggere tutto quanto
periodicamente.
Carica a testa bassa contro di te,
la furia negli occhi e l’idiozia nel cervello. Prima regola per sopravvivere ad
uno scontro con chi è più forte di te, Cap… mai, mai, mai e poi mai attaccare a
testa bassa. Grazie, Cap.
L’attacco di Agamennone sarebbe
schivabile anche da un cieco sordomuto. Ci vogliono almeno cinque kata con
tutta la tua forza per metterlo al tappeto, è resistente ma alla fine ci va.
L’esperienza non conta. Sapere chi sei è tutto. Tu sei Rick Jones e ne hai
viste troppe per farti sorprendere da te stesso.
Molto, molto, molto lontano.
Mentore passa a fianco di due dei
suoi figli, che stanno riparando la porta. Si fermano solo un istante per
salutarlo, senza troppe formalità, come è consuetudine su Titano. Una piccola
scala in discesa lo porta davanti alla vera forma di ISAAC, un grande
supercomputer con uno schermo che mostra un volto metallico.
-Cosa è successo qui, ISAAC ?
-Non comprendo la domanda, Mentore.
-Chi ha causato tutti questo
danni, e come ha potuto farlo senza che gli allarmi scattassero ?
-Non c’era bisogno di dare l’allarme,
Mentore. Un Titano ha richiesto informazioni da parte mia.
-Sono stato informato di una
visita fuori programma, ISAAC, ma era stato classificato non ostile.
-E’ esatto, Mentore.
-Di chi si trattava ?
-Ti-Mell.
-Ho già sentito questo nome. Non è
un pirata di frontiera ?
-E’ esatto, Mentore.
-Non è un Titano.
-Errore. Codice d’accesso e cittadinanza
conferiti in data odierna, in seguito a scanner genetico. Il DNA è compatibile
con quello paterno, in memoria, appartenuto a Mar-Vell.
-Mar-Vell è… aveva un altro figlio
?
In pochi possono dire di aver
visto Mentore sorpreso, e molti sono convinti che sia quasi impossibile che
qualcosa possa avere un effetto così sorprendente, ma si ricrederebbero se
fossero presenti.
-Non in memoria, ma compatibile con
analisi genetica.
-ISAAC, credo che la tua
programmazione abbia bisogno di essere aggiornata. Ma prima… contatta
Genis-Vell sulla Terra, e digli di raggiungerci il più presto possibile.
La battaglia è finita da quasi
un’ora. I Trojani se ne sono andati alla prima occasione, trascinando
Armageddon sulla sua astronave. Difficilmente si accanirà ancora contro questo
pianeta…se non impazzirà di nuovo, almeno.
Il Pantheon conta le sue vittime,
sorprendentemente poche. Anche i soldati semplici sono duri a morire. Ettore fa
un discorso per invitare gli ex cittadini del Capo (Rick e Genis ingoiano
amaro, il blocco mentale ancora presente) a rifarsi una vita insieme a loro, in
una nuova base. Ulisse non fa neanche un commento sarcastico su di lui. Dopo
Agamennone (preso in custodia dai suoi discendenti), dopo Hulk, dopo Paride, forse
toccherà a lui guidare i semidei nel nuovo secolo.
Roccia e Orchessa si uniscono a
loro, nel tentativo di tagliare i ponti con il passato. Ninfetta e Testa Calda
parlano a lungo con Marlo, in disparte. Lei sembra abbastanza scossa e Rick non
vede l’ora di parlarle…ma prima ci sono importanti questioni da chiarire.
Il laboratorio sotterraneo del
Supervisore, che solo due persone al mondo ora sanno essere il Capo. Due
persone che, nello stesso corpo, glielo stanno rinfacciando.
-Mi stavo giusto chiedendo quando
sareste tornati a farmi visita.
-E’ finita, cervellone – dice
Genis per intimorirlo, mentre si avvicina con cautela - Non hai più alleati o
altre battaglie in cui mandarmi.
-Questo è vero… ma c’è ancora
altro. Scambio.
Senza che i gioielli spaziali
entrino in contatto, c’è un vortice di energia e Rick torna in questo universo.
-Come diavolo…
-Ho un paio di brutte notizie da
darti, Rick…
Lo schermo alle sue spalle mostra
uno schema della fisiologia di Genis. Molte freccie con delle scritte tecniche
puntano sul cuore.
-Cosa vuol dire ?
Il Capo glielo spiega con
un’espressione falsamente triste sul volto. Rick è shockato. CLICK. Il Capo
continua a parlare, definendo meglio la diagnosi e cambiando espressione…in un
sorriso. Spiega come possa curare Genis, e quale sia il prezzo che pretende.
-No…no ! Non pensarci nemmeno !
-Perché non ci rifletti nella Zona
Negativa, mentre io spiego tutto al tuo amico ? Scambio.
Altro vortice. Altro schema. Altre
espressioni, meno sorprese. Stesso prezzo. Stessa reazione.
-Sei completamente pazzo. Cosa ti
fa pensare che non scopra io come usare il tuo Deus ex Machina, e mandi
all’aria il tuo piano ?
-Gli impianti ipnotici che ho
immesso nei vostri cervelli, durante la tua visita precedente. Impianti vi
faranno dimenticare la mia proposta ma non il tumore, la mia identità ma non il
vostro ruolo nello sconfiggere il Supervisore.
-Figlio di-
-Fusione.
All’ennesimo scambio con vortice
di energia, la stanza inizia a crollare.
Una nave lascia l’orbita di Saturno,
mentre sofisticati computer eseguono i calcoli necessari per il salto
nell’Iperspazio.
Mi chiamo Ti-Mell, o così ho
sempre pensato, e generalmente mi chiamano “il Predatore” o “il pirata con una
taglia dannatamente grande sulla testa”.
Attualmente sto leggendo i dati
che quel computer planetario mi ha gentilmente offerto. Salta fuori che il mio
vero nome dovrebbe essere Ti-Vell, e che mio padre oltre a non sapere niente di
me ha disertato per diventare uno dei nemici numero uno dell’Impero Kree. Dev’essere
nei geni.
Genis-Vell, cioè il mezzo Titano
che ha fatto saltare in aria la mia nave, sarebbe suo figlio e quindi,
tecnicamente, il mio fratellastro. Probabilmente dovrebbe fregarmene qualcosa
di tutto questo, invece non può interessarmi di meno. Magari lo ucciderò per
questo, ma non è una faccenda personale, ho solo una reputazione da difendere.
A due ore dalla fine della
battaglia. Il Pantheon ha già lasciato la base, e rimangono solo una manciata
di veicoli per riportare a casa i civili.
Rick si avvicina a Marlo, che
osserva i ghiacci polari da un piccolo schermo automatico.
-Tutto a posto ?
-Sì, credo di sì. E’ stato un bel
colpo… tutte quelle emozioni che avevo represso, tutto quel senso di colpa per
la morte di Betty… è bastato sapere della loro esistenza per comprenderle, e
farle svanire.
-Sapevo che te la saresti cavata.
-Com’è andata con il Supervisore ?
Alla fine chi era ?
-Uh…sai… il classico criminale
generico, con grossi computer e nessun potere… Grossi piani, cervello piccolo…
la stanza è crollata e lui è scomparso. Sicuramente pensa di averci fatto
credere di essere morto.
-Sì, come se no – risponde lei con
tono divertito. E’ la risposta che lui sperava e lei lo sa. Stanno per baciarsi
quando una mano si appoggia sulla spalla.
-Rick ?
-Testa Calda ?
-Marlo non te l’ha detto ? Io e
Jessie… veniamo con voi.
-A Los Angeles !?
-Sì…ne abbiamo abbastanza di
questa vita assurda, e vogliamo ricominciare da capo.
-A Los Angeles !?
-Almeno non è il New Jersey.
-Penso sia una pessima idea,
quindi di sicuro non posso fare niente per farne a meno. Tu che ne dici, Marv ?
-Come ?
-Ho fatto una battuta, Marv…tu
dovresti essere la mia spalla comica, lo sai.
-Rick…sbatti le bande e torniamo a casa. Oggi non sono in vena di
ridere, d’accordo ? Non trovo niente di divertente, stavolta.
Il laboratorio sotterraneo del
Supervisore, che nessuno al mondo sa essere il Capo. Seduto sulla sua poltrona
volante, la pesante testa appoggiata allo schienale per dare tregua ai muscoli
del collo. In mano ha un bicchiere di cognac, per festeggiare. Ed ha buoni
motivi per farlo.
-La mia apparecchiatura è più al
sicuro che mai. Paride è morto, risparmiandomi parecchie seccature. Il Pantheon
è senza risorse e non può più nuocermi. Armageddon non è più una minaccia.
Agamennone è sotto controllo. Jones è inoffensivo e Capitan Marvel una pedina
che attende che io decida la sua mossa. Niente male, per un giorno solo… niente
male davvero. Come direbbe il mio misterioso alleato… “Adoro i piani ben
riusciti”.-
Beve un sorso, sognando un mondo
perfetto ai suoi piedi, dimentico di tutti coloro che un tempo lo affollavano
senza alcun vero scopo. Un sogno che è tutt’altro che lontano dall’avverarsi.
-Quel Genis, che povero sciocco infantile.
Ha attraversato l’Inferno, trionfando, e per questo si sente unico. Ma
l’Inferno, come la vita, è uno solo. Tutto il resto sono solo variazioni sul
tema.
CONTINUA…
Nel prossimo numero:
E’ il periodo di incontri inattesi e non sempre benvoluti,
quando Ti-Vell incontra i figli di Yon-Rogg e un Accusatore diverso da quello
che pensate. Rick e Genis invece devono fare due chiacchiere con Mentore, senza
fargli capire di cosa stanno parlando !
Note
Nemmeno Rick poteva avvertire Genis
dell’arrivo di un crossover globale ! Quindi, in un modo abbastanza inusuale,
ecco Inferno2, ultima fatica di Marvel IT. Ho cercato di prenderla
non troppo sul serio, pur mostrando conseguenze anche di non poco conto.
La saga del Supervisore finisce qui,
ma ovviamente il Capo ha molti progetti in sospeso che porterà avanti
lentamente, come è nel suo stile. Spero non vi dispiaccia il trattamento
limitato che hanno ricevuto il Pantheon, gli ex sgherri del Capo e anche i
Trojani, ma avrete capito che si trattava solo di pedine.
Testa Calda e Ninfetta resteranno
nei paraggi ancora un po’ (per la fondamentale ragione che mi diverte
scriverli), e anche Agamennone non ha smesso di apparire.
Per le implicazioni sul tumore di
Genis e l’esistenza di un fratellastro, non vi resta che leggere i prossimi
numeri !