CAPITAN MARVEL #12-17

VARIAZIONI SUL TEMA

di Fabio Furlanetto

 

Finito il crossover con Quasar molte delle sottotrame sono state concluse, tranne ovviamente… chi cavolo è Frost ? La risposta nelle prime due storie di questa Ultimate Edition, che comprende anche una saga completa con il misterioso (fino al numero 15) Supervisore, e parecchi ritorni dal passato di Rick e di Genis.

 

 

CAPITAN MARVEL #12

DIVIDE ET IMPERA

 

All my life I've wanted to be someone;

I guess I should have been more specific.

Jane Wagner/Lily Tomlin

 

 

Riassunto

I piani di Frost ed Ego sono stati sventati, grazie soprattutto all’intervento diretto di Quasar e dei suoi alleati, oltre che a quello indiretto dei Celestiali. Alla fine della battaglia, però, prima di lasciare la Terra  il Celestiale Nero ha creato una sfera di energia e l’ha lasciata poco fuori Los Angeles. Toccandola, Genis e Rick sono stati separati e non sono più legati a livello molecolare…

 

Los Angeles, California. Le dieci di sera, dietro una banca non molto diversa da tutte le altre. Non che i presenti possano fare una grande distinzione dalle altre. Due energumeni stanno spostando una pesante attrezzatura dal loro furgone al muro posteriore della banca.

-Non credi che sia una stupidaggine, Jack ?

-Perché ?

-Insomma, chi rapina più banche in questi giorni ? Perché non siamo andati ad una gioielleria ?

-Il boss vuole che rapiniamo questa banca, e quindi facciamo il lavoro.

-Andiamo, Joe ! “Boss”…l’abbiamo incontrato ieri e ci ha solo detto di portargli qui questo coso !

-Senti io non mi metto a discutere con un agente dell’AIM, ok ? Non voglio prendermi un raggio laser nel sedere !

-Sbrigatevi, voi due ! – urla un uomo molto più smilzo. Gli scagnozzi si affrettano a spostare il pesante marchingegno.. Una volta posizionato davanti al muro rimuovono il telo che lo ricopriva.

-Ora devo soltanto regolare la conformazione molecolare ed attivarlo, e potremo passare attraverso il muro.

-Uh, boss…siamo sicuri che una volta dentro non scattino gli allarmi ?

-In effetti…non ci avevo pensato…

-Che ha questa banca ? – la voce proviene dalle loro spalle, si girano per vedere chi stia parlando ma sono accecati da una luce fortissima – E’ la terza volta che devo fermarci una rapina !

-Allora sarà l’ultima ! – il loro capo estrae una pistola estremamente avanzata, ma prima che possa sparare un raggio laser concentrato la riduce in pezzi – Come diavolo…deve essere Capitan Marvel ! Prendetelo !

Jack si rompe il naso prima ancora di vedersi avvicinare il palmo della mano. Joe cerca di dargli un pugno, ma il suo avversario si scansa di lato e lo fa cadere con calcio al ginocchio ed un colpo al collo.

Una dozzina di colpi fotonici colpiscono il terreno intorno all’ex agente AIM, che smette di muoversi quando vede davanti a sé una mano ribollente di energia, a stento trattenuta.

-Un attimo…tu non sei Capitan Marvel !

-Puoi chiamarmi Jones. Rick Jones.

Un leggero colpo l’indice (amplificato decine di volte) fa cadere a terra il tentato genio della rapina.

-Naaah. Non funziona. Dovrei trovarmi uno slogan a effetto, eh Marv ?

Nessuno risponde. Jack gli salta addosso alle spalle, ma Rick riesce a farlo cadere sulla schiena con una mossa di judo.

-E’ passata una settimana dalla separazione e continuo a parlarci. Chissà dov’è, adesso ?

 

A quaranta anni luce di distanza, nel sistema Phlodex. Una vecchia base spaziale, un tempo importante avamposto Kree. Ora è un semplice punto dove i viaggiatori dello spazio si fermano per fare rifornimento e rilassarsi.

Nel bar più economico della stazione c’è un gran vociare, tutti sono riuniti attorno all’attrazione del momento. Siede ad un grosso tavolo, attorniato da tre ragazze di tre razze diverse.

-No no, seriamente ! Hanno questo apparecchio che trasmette immagini bidimensionali, ce n’è almeno uno in tutte le case…

-Come i vecchi trasmettitori iperspaziali dell’Impero ? Quelli che usavano per i bollettini e gli ordini di guerra ?

-A dire la verità ai terrestri non sembrano interessare molto le notizie. Almeno, non quelle generali…gli interessa parecchio la vita privata di gente che non ha mai visto, però.

-E’ un pianeta assurdo, Genis !

-A chi lo dici, S’shlzla…

-E’ vero quello che ho sentito ? Che sono i responsabili della caduta dell’Impero e tengono prigioniera la Suprema Intelligenza?

Alla domanda del viaggiatore il bar ammutolisce all’istante. Le ragazze si stringono un po’ di più a Genis, che ripensa velocemente a quello che aveva sentito dire da Rick.

-Qualcosa del genere. In realtà è stata l’Intelligenza stessa a causare la caduta del –

Uno dei clienti estrae un’arma e si mette a sparare verso l’alto (il che può essere molto pericoloso in una stazione spaziale), per poi puntarla contro Genis.

-Morte ai nemici dell’Impero !! Per la Suprema Intelligenzaaaaa !

Le ragazze si spostano, mentre Genis posiziona semplicemente le Nega-Bande sul percorso del raggio, assorbendolo. Poi si alza, distruggendo il tavolo e volando verso il fanatico. Stringe l’arma e la sbriciola, usando le Bande per aumentare la propria forza; un pugno in faccia fa volare l’assalitore contro il muro dalla parte opposta del bar.

La maggior parte dei clienti fugge, altri si nascondono sotto i tavoli o dietro il bancone. In meno di un minuto, Genis è l’unico rimasto in piedi. Una volta gli piacevano le risse…una volta era tutto così semplice.

-Forse non avrei dovuto nominare la Suprema Intelligenza, eh Rick ?

Si ferma un attimo a pensare, stringe i pugni ed esce dal bar.

 

L’appartamento di Rick Jones è ancora più disordinato del solito. Marlo sta mettendo in ordine come meglio può le cose che ha portato dal suo vecchio appartamento, dopo il trasloco. Al momeno sta spostando la sua collezione di cassette di Jane Fonda.

-Uufff ! Anche questa è fatta ! Per fortuna mi ci sono abituata al negozio di fumetti…

C’è un rumore sordo proveniente dalla parete. Uno dei sostegni del telo di plastica applicato sopra al perenne buco nel muro si è appena staccato. Il vento lo sta facendo sbattere, coprendo il rumore della porta che si apre.

-Oh, accidenti ! Questo posto cade a pezzi ! Tra tutti i tipi super-potenti che sono passati di qui…certo che uno poteva anche disturbarsi a riparare il buco !

-La prossima volta che Molecola passa di qua, prometto che glielo faccio aggiustare !

-Rick ! Cominciavo a pensare che qualcosa fosse andato storto…Hai idea di che ore sono !?

-Mi spiace, ma non ho ancora imparato ad usare le Nega-Bande per volare. Non hai idea di che serata ho passato ! Da non credere…ho acciuffato tre rapinatori, li ho portati alla stazione di polizia e loro si sono messi ad interrogare me !! Uno gli fa un piacere e…

-Sei sicuro che sia una buona idea, Rick ? Volevamo lasciar perdere il mondo dei super-eroi, e proprio adesso che possiamo, tu insisti a rischiare la vita per niente !

-Marlo, credevo lo avessimo superato…

-No, ho accettato il fatto che tu fossi legato con Genis perché non potevamo farci niente. Ora possiamo lasciare da parte i pianeti viventi, i giganti in armatura e tutti i pazzi che vanno in giro con le mutande sopra i pantaloni, e tu vai a giocare al super-eroe !

-Ho delle responsabilità, Marlo…

-Oh certo ! Quelle che ti sei preso tu ! Quando Epoch ha contattato te e Genis, il giorno dopo la separazione…

-Non ricominciare con quella storia !

-Voleva fare di te e Genis dei “guardiani della galassia” a riposo…

-“Protettori dell’Universo” di riserva, casomai.

-Fa lo stesso. Potevi benissimo rifiutare e non l’hai fatto !

-Ti prego, Marlo, non è proprio il momento.

-Certo…è sempre il momento per fare il super-eroe, o per aiutarne uno ! Ora scusa, non voglio distrarti troppo dalle tue “responsabilità”.

Si incammina con passo deciso verso la camera da letto ed entra sbattendo la porta. Rick si lascia cadere sul divano.

-Accidenti. Scommetto che a Cap non è mai successo.

 

Nel palazzo di fronte, un uomo sta guardando l’appartamento di Rick con un binocolo.

-Perfetto…ci avviciniamo sempre di più al finale…

-Ehi amico, che stai facendo qui !?

Un uomo di mezz’età in camicia da notte si avvicina all’uomo in giacca e cravatta, che non distoglie lo sguardo dall’appartamento.

-Torni a dormire, signor Hendersson.

-Che ci fa nel mio palazzo, e come…

-…come conosco il suo nome ? Non deve interessarle. Sono qui per godermi la caduta di un mio nemico, ed anche se so alla perfezione cosa succede là dentro anche senza guardare…trovo molto stimolante questa esperienza visiva.

-Ma lei chi è ?

L’uomo abbassa il binocolo e lo guarda negli occhi.

-Si butti. Ora.

Hendersson fa un mezzo passo indietro, poi si irrigidisce e si butta dall’attico dell’appartamento di cui è proprietario. Poco dopo si schianta a terra. Frost sorride.

-E’ bello sapere che non ho perso la mano.

 

Il giorno dopo. Una stanza dal clima artificiale, totalmente asettica. Alla pressione di un interruttore una porta si apre e si accendono le luci. Un uomo alto e molto magro, ricoperto da una serie di congegni e dall’andatura leggermente traballante si incammina verso una poltrona imbottita e piena di pulsanti.

Su tutte le pareti ci sono schermi ultrapiatti, al momento spenti. L’uomo si siede, contento di essere riuscito a farlo senza usare i comandi antigravitazionali della poltrona. Che ora, dal modo in cui si posiziona, sembra più un trono.

“Piccoli passi” pensa “Anche solo per percorrere pochi metri. Figuriamoci per il resto”.

Preme un pulsante sulla poltrona e gli schermi si accendono. Un altro pulsante accende il registratore che porta sempre con sé.

-Registrazione 9851. La riabilitazione procede speditamente, e non necessito più di mezzi di locomozione personali per camminare. Le nuove modifiche apportare al modificatore del flusso sanguigno sembrano funzionare alla perfezione.In breve, sto tornando in forma. Ma questo non vi interessa, vero ? Non si registrano 9850 annotazioni personali per descrivere il proprio stato di salute. Se ascoltate la mia voce, significa che i miei piani sono arrivati a termine con successo. Ma questo lo saprete già. A proposito, ho già detto che non ho commesso lo stupido errore di registare i miei piani e di lasciarli accessibili all’eroe di turno ? Per capire le mie parole occorre un codice espresso sotto forma di un frattale con più di ottomila variabili indipendenti. Me lo ricordo a memoria. Giusto perché lo sappiate. Nota personale: ho scoperto un altro effetto collaterale del mio “ritorno”. Non riesco a smettere di parlare da solo.

 

Sistema Phlodex. Lo spazioporto. Genis ha parlato con metà dei piloti, ma nessuno andava in una direzione che gli interessasse. Si avvicina ad un Devloniano che sta fumando…qualcosa…in un angolo.

-Scusa…sei un pilota ?

-No, ma viaggio insieme a qualcuno. Vuoi ? Polvere essiccata di scarafaggi a dodici zampe.

-Uh…ho smesso. Mi dà la nausea. Dove siete diretti ?

-Non lo so, dipende da cosa verrà in mente al capitano. Tu dove devi andare ?

-In realtà non lo so.

-Hmmm. Dì un po’, tu non sei quel tizio al bar ? Quello che ha steso il Kree ?

-Sì, sono io. Mi chiamo Genis-Vell.

-Io sono M’sh’klr’ths. Per me hai fatto bene. Non sopporto proprio i Kree…si credono i padroni della Spirale, e invece sono tutte mezze tacche.

-E’ questa l’opinione che hanno di n…dei Kree le altre razze, adesso ?

-Beh, di sicuro non si va in giro a gridarlo per le strade, ma in effetti…sì. Togligli le loro belle armi, il loro bell’esercito e sono una delle razze più banali che esistano.

-Vorrei andare a visitare i resti dell’Impero.

-Che speri di trovarci ? Sono solo macerie e pianeti depredati dai pirati spaziali.

-I Devloniani sono famosi per il valore che attribuiscono alla storia…mi pare strano sentirti parlare così.

-Mica siamo tutti uguali. Persino tra i Kree c’è qualcuno sano di mente, del resto !

-Forse. E’ solo che…recentemente mi sono trovato legato con la forza ad una persona che non mi piaceva. All’inizio volevo andarmene a tutti i costi, ma dopo…ho scoperto di trovarmi bene su quel pianeta, con quelle persone.

-E come mai l’hai lasciato ?

-Forse volevo restare un po’ da solo. O forse volevo provare a riprendere la mia vecchia vita, ma…non ha funzionato. Che lo voglia o no, non sono più quello che ero prima.

-Non mi sembri portato per il vagabondaggio. Torna su quel pianeta, è meglio.

-Credo che lo farò. Grazie per avermi ascoltato, Mshrrlg.

-M’sh’klr’ths.

-Salute.

Genis si allontana verso le paratie, mentre l’alieno accende altra polvere e torna verso l’astronave. Il portellone si apre e ne esce un umanoide dalla pelle blu e dai capelli biondi, con una vistosa macchia di sangue verde sul petto.

-Capitano…che è successo ?

-Quella sgualdrina di S’shlzla si è messa in testa di resistermi. Mi sono lasciato prendere la mano.

-Hhmmp. E’ la terza in questa visita…forse dovrebbe trovarne qualcuna di più robusta.

-Fai pulire le mie stanze.

-Agli ordini, Capitano.

-Non chiamarmi così. Questa è una nave di pirati, non una Corazzata dell’Impero Kree. Chiamami Predatore.

-A proposito di Kree, ne ho incontrato uno di particolarmente stupido. Si chiama Genis-Vell.

-Non me ne frega niente degli altri Kree. Specialmente ora che abbiamo saccheggiato il salvabile.

-Capit…ehm…Predatore, vorrei suggerirle un nuovo pianeta da depredare. E’ poco conosciuto e quasi tutti gli imperi lo vogliono morto.

-Si direbbe interessante. Risorse ?

-Considerevoli.

-Bene. Rimane una sola cosa da chiarire.

-Cosa, signore ?

In uno scatto fulmineo il Predatore afferra la mano destra del Devloniano, e gli strappa il contenitore di polvere. Che esplode poco dopo nelle sue mani. Poi lascia andare la presa, tenendo soltanto una delle sette dita. E gliela stacca.

-Aaaaa !

-Ti avevo detto di non fumare questa roba. Mi dà la nausea.

-M-mi dispice…padr…padrone…

-Molto bene. Fammi preparare un’altra divisa, il tuo è il terzo sangue che ci spargo sopra oggi.

-Co-come desidera…

-Ah, un’ultima cosa. Come si chiama questo pianeta che dovremmo depredare ?

-Terra…signore…

Il Predatore si allontana dalla nave, mentre il Devloniano corre a farsi medicare. Ripensando a quanto detesta i Kree.

 

In una base ancora nascosta. L’ambiente artificiale non concede indizi sulla sua posizione.

-Registrazione 1855. Un primo fattore da non sottovalutare sono le cellule estremistiche per il controllo mondiale. Non avete idea di quante siano. Ultimamente c’è stata la tendenza all’organizzazione, che ha preso il posto delle continue lotte intestine. In passato ho fatto l’errore di farmele nemiche, o di ignorarle. Ora invece sono alleato dell’immenso cartello sovversivo che fa capo al Teschio Rosso e a Strucker, senza che nemmeno sappiano di me.

Ho sotto controllo vari membri dell’AIM, dell’Hydra e dei Figli del Serpente. Persino qualche Cane da Guardia ed un paio di membri di ULTIMATUM. In questo modo posso vantare alleanze indirette non solo con il Teschio ma anche con il Seminatore d’Odio, il barone Zemo ed Arnim Zola. Questo nutrito gruppo di concorrenti mi permette di tenere sott’occhio quasi tutta l’America.

L’Impero Segreto, invece, sta seguendo piani propri e molto… creativi. Possono essere molto problematici. Tuttavia, prendendo possesso di numerose azioni della Roxxon Oil, qualche contatto vicino a Justin Hammer, ho davvero poco da temere nella concorrenza americana. Nota personale: cercare di avvicinare Harold Howard per proporre un’alleanza. Sarebbe molto sorpreso di sapere che sono uno dei pochissimi a conoscere il suo volto. Kingpin ormai ha perso influenza nel suo mondo ristretto, surclassato dal Gufo. Più aggressivo, ma con visioni meno ampie. Andrà eliminato appena potrò permettermi il lusso di concentrarmi su una cosa alla volta.

 

Los Angeles, California. Anche se il clima non la identificasse chiaramente, l’arredamento inconsueto dell’appartamento di Rick Jones sarebbe un grosso indizio. Si toglie il giubbotto e lo appende all’attaccapanni (un busto di Rom), come sempre. In assenza di qualcuno con cui parlare, un’esperienza a cui non è più abituato da tempo, pensa.

“Non è così che pensavo sarebbe stata. Conosco super-eroi da anni, e pensavo di voler essere uno di loro…ma non è così semplice come pensavo. Visto da fuori, forse…ma per fare questo “lavoro” occorrono molta più fatica e preparazione di quanto pensassi. Sfottevo sempre Marv perché non trovava mai nessuno da combattere, mentre io in una settimana non ho concluso niente di niente. La storia della mia vita…ogni volta che credo di sapere cosa fare, trovo sempre…”

-Qualcosa che non va ?

-Sì, esat- non si era accorto che Marlo fosse in casa – Scusa. Ero abituato a sentire qualcuno rispondere ai miei pensieri.

-Dove sei stato ?

-Alla polizia, a cercare indizi su Frost. In fondo credo sia l’unico nemico che ho.

-Che hai scoperto ?

-Niente. Chiunque sia quel tizio, non esiste. Non c’è nessuna rete criminale collegata a qualcuno con questo nome, nessun supercriminale. Niente ! Nada !

-Non puoi andare dai Vendicatori della Costa Ovest ?

-Vuoi dire quel gruppetto da strapazzo che si è stabilito in città ? Figuriamoci se quelli sanno qualcosa !

-Scusa ma perché la polizia avrebbe dovuto conoscere Frost, se la Coscienza Cosmica di Genis non glielo faceva neanche vedere ?

-La prima volta che abbiamo sentito parlare di lui è stato dopo quella rapina in banca, ricordi ?

-Certo che ricordo, ho dovuto rifiutare decine di interviste sulla cosa dopo che la faccenda dello scambio è diventata di dominio pubblico.

-Un rapinatore ha fatto il nome di Frost prima di esplodere. Certo, dopo si è alleato con Ego e tutto il resto, ma credo che prima avesse dei collegamenti col crimine e cose del genere. Ma perché avrebbe dovuto ? Abbiamo visto che razza di potere ha. Non riesco proprio ad inquadrarlo.

-Non so se mi piace l’idea che tu combatta da solo contro uno così…

-Forse dovrei portarti con me. Dopotutto hai praticamente sconfitto Ego da sola !

-Dovrebbero fare anche me un membro onorario dei Vendicatori !

Si mettono a ridere, alleviando la tensione forse per la prima volta da giorni. Poi Marlo abbassa gli occhi, come se stesse cercando di rimandare qualcosa da dire.

-Che c’è ?

-Ha chiamato Boggs, oggi.

-Il mio ex agente ? E che voleva ?

-Offrirti un lavoro. Ha detto che il nostro talk-show era andato bene, almeno fino a quando non hai voluto fare quella puntata con la Visione, Eminem e Micheal Jackson…

-Sarebbe stato fantastico, se me lo avessero lasciato fare ! “Gente dal colore sbagliato”…

-Voleva offrirti uno show tutto tuo. Sai, come super-eroe e tutto il resto.

-Non so…non avevo mai progettato di finire in televisione…

-Boggs ha un sacco di contatti. Potrebbe anche farti riprendere la tua carriera di cantante, chissà.

-Non credo sia una buona idea. Sono uscito dal giro, dopo tutto questo tempo…

-Rick…qualcosa dovrai pur fare.

-Sì…lo so. Mi farò venire qualche idea…ehi ! Ho trovato !

-Hai deciso in fretta…

-Avanzate Idee Meccaniche !

-Vuoi aprire una società ?

-Il rapinatore era dell’AIM ! Gli sgherri super-tecnologici di Frost…forse posso sapere qualcosa da lui ! Andiamo !

Avvicina per istinto le Nega-Bande tra di loro, poi si ferma. E scoraggiato le sbatte leggermente una contro l’altra. Ovviamente non succede niente.

 

Un’ora dopo, appena fuori dalla stazione di polizia, Rick cammina nervosamente.

-Rilasciato ! RILASCIATO ! Ma che cavolo…uno prova a rapinare una banca, lo fermi e lo rilasciano perché non sei un poliziotto ! Se me lo avesse detto Marv gli avrei fatto di sicuro una battuta sulla cosa…

-Tipo “dovevi pensarci prima e non distruggere la sua attrezzatura” ? Mi fa piacere che tu abbia capito la differenza tra sapere cosa fare e farla sul momento.

La voce proveniva da qualche metro sopra di lui. Rick alza lo sguardo, pronto a dover sparare una raffica fotonica.

-Marv ! Che ci fai qui ?

-Mi mancava il sole della California.

-Ti credevo già a metà strada per la versione cosmica di Rio…

-Veramente Rysa è meno di dieci anni luce da qui.

-Non posso crederci…hai capito una mia battuta ! Chi sei tu e dove sono gli altri Skrull ?

-C’è stata un’altra invasione ? Ma avevano detto di…

-Sapevo di non poter contare su un secondo miracolo. Come mi hai trovato ? Coscienza Cosmica ?

-Uh…non proprio. Sono passato a casa tua e non c’eri, ed anche Marlo era uscita. Allora sono andato al suo negozio di fumetti, e mi ha detto di cercarti alla polizia. Però non ricordavo dove fosse la stazione di polizia, ed ho dovuto usare la Coscienza Cosmica per trovarla. Ma una volta dentro mi sono perso, ho dovuto rintracciarti tramite la traccia delle Nega-Bande. Che hai da sogghignare !?

-Mi sei mancato, Marv.

-Anche tu. Siamo stati due stupidi…solo perché le nostre molecole non sono più legate non significa che non siamo più amici.

-E che non possiamo prendere Frost a calci nel sedere.

-Scoperto qualcosa ?

-A Los Angeles ci sono trecento persone che si chiamano Frost, ma o sono donne, o sono troppo giovani o troppi vecchi per essere il nostro Frost. Solo quindici Frost sono schedati, e a parte un barbone ed uno di colore sappiamo la posizione di tutti. Ed hanno alibi di ferro.

-Ho cercato di concentrare la Coscienza Cosmica su punti nulli specifici, come le ultime volte. Niente. Frost non si sta più nascondendo, evidentemente.

-Stavo pensando…nei due scontri che hai avuto con lui, la Coscienza “sentiva” i suoi poteri ?

-Sì, anche se non sono riuscito ad identificarli.

-Potresti sintonizzarti sulla città in cerca di quel potere.

-Ma non sono mai riuscito a…

-Hai detto che non disturba più la Coscienza Cosmica, no ?

-Hai ragione. Come sempre. Seguimi !

Genis si alza in volo di un paio di metri, prima che Rick lo fermi.

-Aspetta !

-Che c’è ?

-Non so volare.

-Credevo riuscissi ad usare le Nega-Bande, adesso.

-Non del tutto. E poi a che ti serve volare ? Da quel che abbiamo capito Frost ha qualcosa di molto simile alla tua Coscienza Cosmica, quindi ti sentirebbe se ti avvicinassi. Usa la Coscienza da qui. Se non ti sta più ostacolando, probabilmente non ha considerato questa eventualità.

-D’accordo. Proviamo.

Chiude gli occhi e si concentra, facendo schioccare le dita. Ed i suoi sensi si allargano a tutta Los Angeles.

 

Il Supervisore si sgranchisce leggermente i muscoli, che dopo giorni di totale inattività rischiano di atrofizzarsi. Poi si mette comodo sulla sua poltrona antigravitazionale e riaccende il registratore.

-Registrazione 1856. La situazione internazionale è molto complessa. Dopo lo sterminio della Slorenia, l’invasione dei marziani, l’abbattimento del World Trade Center e la devastazione di Phoenix, molti “conquistatori del mondo” hanno capito che non c’è momento migliore per tentare il colpo grosso. Ovviamente i governi locali si sono attrezzati ed ora le squadre metaumane sono diffuse in tutto il globo. Una volta trovato un punto d’appoggio dovrò pensare immediatamente a loro.

Destino attualmente è rintanato ad elaborare misteriosi piani. Un individuo pericoloso e da tenere d'occhio, ma non di immediato pericolo. Fu Manchu invece si è dato da fare, ultimamente. Ha piani a lunga scadenza, forse persino più di me. Se attaccato, risponderà con la forza. Ma io ne ho molta di più.

Magneto si tiene Genosha, giocando al sovrano illuminato. Per ora non ha intenzione di uscirne se non provocato, tranne che in rare eccezioni. E a differenza di altri, non accetterebbe mai un accordo. Dovrò evitarlo accuratamente finché non sarò pronto per lui. Il Mandarino è entrato nel cerchio interno del Club Infernale, stesso discorso di Magneto. Altro fattore minore da considerare, ma da non sottovalutare.

Il Padrone del Mondo non si vede da tempo; possiede una base molto estesa e non è privo di risorse...meglio tenerlo alla larga. Per l’Artiglio Giallo vale lo stesso discorso di Fu Manchu, ma aggirarlo sarà più semplice. Apocalisse è ancora morto, se questo si può dire di quelli come noi. L’Alto Evoluzionario non è un pericolo al momento, ma se possibile è ancora più imprevedibile degli altri soggetti. Forse riuscirò a convincerlo di come i nostri piani possano coesistere.

Lo SHIELD è pienamente operativo, con in più l' FBSA che gli alleggerisce un po' il lavoro. Ormai la loro presenza è planetaria… non è più come ai vecchi tempi, non basterà far saltare l’Eliveicolo ed è troppo vasto per un’infiltrazione di massa. Possono essere un serio pericolo, ma se gli metterò contro i miei alleati saranno troppo impegnati per badare a me.

In sostanza, dopo un’attenta pianificazione posso ignorare le distrazioni e passare al gioco pesante.

 

-Ora ci giochi pesante, eh ?

-Che vuoi dire, Rick ?

-Con la Coscienza. All’inizio neanche la controllavi, ora la usi anche meglio di tuo padre.

-E’ come se lei si fosse adattata a me, invece che il contrario. Dovrò studiare a fondo la cosa.

-Potevi farlo in questa settimana. Che hai fatto ?

-Mi sono preso un po’ di tempo libero. Ed appena tornato ho combattuto il Super-Skrull.

-Oh beh, io ho fatto un salto ad incontrare il “nuovo Capitan America”.

-Vorresti farmi credere che tu e Marlo non…ehm…non vi siete presi un po’ di tempo libero ?

-Perché, ti sembrava che non ce lo prendessimo prima ?

-SI’ !

-Non mi sembra siano proprio affari tuoi, Marv.

-L’ho trovato ! Frost è ancora a Los Angeles, Rick !

-Dove ?

-Lo sto localizzando con più precisione…è in un palazzo…

-Non puoi essere un po’ più preciso ?

-E’ tutto molto confuso…Aspetta, quella finestra particolare forse…per Hala ! Non è una finestra, è un buco nel muro !

-Tipo quello nel mio app-

Genis afferra Rick per un braccio e decolla alla massima velocità; Rick vorrebbe parlare, ma prima che le parole escano dalla bocca si ritrova a sfondare il telo di plastica che copre il buco nel muro.

Un attimo dopo sentono Marlo gridare. Si voltano di scatto e caricano le Nega-Bande con tutte le energie disponibili.

-Allontanati da lui, Marlo ! – urlano all’unisono.

-Allontanarami da chi !?

Non c’è nessuno nell’appartamento oltre a lei. Rick si guarda in giro e poi guarda Genis con espressione di rimprovero.

-Non è colpa mia !

-E’ davvero Marlo, o è un’illusione come l’ultima volta ?

-E’ lei.

-Come fai a dirlo ?

-Sono io quello cosmicamente conscio tra i due. Vedo che è lei.

-Fino a che punto “vedi” !?

-Marlo, perché hai gridato se non c’era nessuno ?

-Non mi hai risposto, Marv !

-Lo so.

-Avete distrutto il telo ! Avete idea di quanto sia difficile trovare una cosa del genere !? Dio, perché i super-eroi sono gli unici al mondo a non conoscere l’esistenza delle porte ?

-Scusa, Marlo.

-Dimenticavo…bentornato, Genis.

Marlo lo abbraccia, mentre Rick gli dà una pacca sulle spalle.

-Forse è meglio lavorare ancora un po’ su questa Coscienza Cosmica, eh ?

-Lasciate che ci pensi io, vi prego.

La voce è ormai inconfondibile. Frost è seduto sul divano, le gambe incrociate sopra il tavolino.

Rick lancia un colpo fotonico e Genis si precipita volando contro di lui. Con estrema calma muove una mano e la traiettoria di entrambi cambia: Genis abbatte il muro della cucina ed i raggi finiscono fuori dal buco nel muro esterno.

Si alza in piedi, si mette in ordine la giacca e sulla fronte compare una gemma viola, circondata da un campo di energia dello stesso colore. Ma trasparente, poco più di un miraggio.

Sia Rick che Genis corrono verso di lui, ma prima che lo colpiscano lui ha già afferrato i loro polsi e li ha sbattuti contro la faccia dell’altro.

-Che maleducazione. Forse dovrei farvi mettere un po’ più a mio agio.

Alza un dito e sia Rick e Genis che Marlo si portano le mani alle orecchie, cadendo a terra per un rumore paralizzante che risuona nel loro cervello. Tentano di resistere, ma cadono a terra doloranti.

-Così va molto meglio.

-Che…c-cosa…vuoi ?

-Soltanto fare una piccola chiacchierata con voi tre. Un piccolo ricevimento chiamato Piano B. Tutto questo prima di uccidervi, chiaramente. Ora, se mi promettete di stare buoni, vi lascerò stare per un po’.

Rick e Marlo si alzano doloranti, portando una mano alle tempie. Genis è ancora a terra.

-Che gli stai facendo ?

-Niente di più di quanto non abbia fatto a voi, per il momento. Ma…guarda adesso.

Sul vestito nero di Frost appare un campo stellato, identico a quello sul volto di Genis. Che inizia ad urlare dal dolore, tenendo le mani ancora più strette alla testa.

-Lo ucciderai così !

Rick riesce a dargli un pugno in faccia, ma è come colpire un muro. Quasi se la rompe.

-Ucciderlo ? No, al massimo diventerà pazzo. Ho amplificato la sua Coscienza Cosmica al massimo livello possibile; in questo momento sta ascoltanto, vedendo e assaporando ogni singola molecola di tutto il pianeta.

-Perché !?

­-Perché ho vissuto gli ultimi due anni nel suo stesso stato. “Quindi anche tu sei pazzo”, penserete. Ovvio che lo sono. E non mi dispiace affatto. Ma se tu non sei pazzo, Jones, ti conviene immensamente consegnarmi le Nega-Bande all’istante.

-Credi che farei questa vita se non fossi un po’ pazzo anche io ?

-Capisco. Hai bisogno di un incentivo. Marlo, avvicinati al buco e gettati al mio comando, per favore.

Marlo fa un paio di passi indietro, lo sguardo perso nel vuoto.

-Allora, Jones ? Ti vedo perplesso. Dunque, vediamo un po’…se non mi dai le bande, tua moglie muore ed il tuo amico non uscirà mai dallo stato in cui l’ho ridotto.

-Se sei così potente perché hai bisogno di fare questo ? Perché non mi ammazzi e lasci stare gli altri ?

-Affari miei. Marlo…

-No ! Aspetta !

Rick inizia a togliersi le Nega-Bande e a pensare velocemente, vagliando tutte le possibilità. Ci mette poco. Non ne ha nessuna. Guarda un’ultima volta le bande prima di darle a Frost, che le afferra con una mano.

-Sai, ripensandoci…avrei dovuto farlo molto tempo fa.

-Ora lascia andare Marlo.

-Naturalmente.

Marlo si lascia andare all’indietro, cadendo verso la strada. Rick corre verso di lei, mentre Frost ridacchia compiaciuto.

 

Continua…

 

 

Note

Nella settimana passata tra il numero 11 e quello che avete appena letto, Rick appare in Capitan America #6 e Genis in La Guardia dell’Infinito #9.

Mentre i piani di Frost (che hanno influenzato la serie sin dal #2) volgono rapidamente al termine, il Supervisore ed il Predatore fanno qui la loro prima apparizione. Del secondo c’è poco da dire, essendo un personaggio nuovo che rivedrete presto e che vi riserverà parecchie sorprese. Il Supervisore invece è un volto noto, ma per sapere di chi si tratta dovrete aspettare ancora un po’ di numeri.

 

 

CAPITAN MARVEL #13

Piano “B”

 

The only fool bigger than the person who knows it all

is the person who argues with him.

Stanislaw Jerszy Lec

 

 

Mi chiamo Rick Jones, e sono in un mare di guai. Sono nella stessa stanza con Frost, un tizio in giacca e cravatta. Il che non sembrerebbe neanche un gran problema, se questo signor io-so-tutto non bazzichi con gente del calibro di Ego.

Sarebbe già meglio se potessi contare su Marv…sapete, il tizio mezzo Kree con cui mi scambiavo gli atomi fino a una settimana fa. Già, perché un altro guaio ci ha separati. Ora è steso sul pavimento del mio appartamento, a contorcersi dal dolore perché Frost ha allargato la sua mente all’intero pianeta, e pare non sia molto piacevole.

Quindi mi trovo davanti a Frost, e le Nega-Bande hanno meno probabilità di ferirlo di quante ne abbia la Cosa di vincere un concorso di bellezza. Dimenticavo che Frost ha ipnotizzato mia moglie Marlo e che le ha ordinato di gettarsi dal buco nel muro. Ed al momento non ho le Nega-Bande ai polsi, perché ce le ha in mano Frost.

Voi che fareste al posto mio ? Se lo foste probabilmente non vi sareste trovati nel punto in cui testavano una bomba gamma, non sareste diventati il partner di Capitan America, avreste detto a Rom di fare a meno di voi, ed una volta fusi con Capitan Marvel vi sareste chiusi in uno scantinato pur di non aver a che fare con questa follia che chiamo vita.

Ma siccome io non sono stato abbastanza intelligente da comportarmi così, decido di continuare a comportarmi da idiota. Mi getto dal buco nel muro da cui è caduta Marlo, nel tentativo di fare almeno qualcosa. E di non vedere più la faccia sogghignante di Frost.

Quando mi butto Marlo è già quasi a terra, e capisco di essere veramente un idiota. Vedo Marlo avvicinarsi sempre di più, e solo quando sono ad un paio di metri capisco che non sta più cadendo. Non pretenderete chissà quale lucidità mentale durante un volo di dieci secondi, no ? Marlo è immobile a due metri da terra; l’afferro per puro istinto di sopravvivenza (curioso, pensavo di non averne) e quasi mi lusso una spalla per non cadere. Scendo tranquillamente in strada; Marlo fluttua ancora, addormentata. Sembra una scena di Ghostbusters.

Sono pronto a prendere Marlo e a scappare il più lontano possibile, ma non posso muovermi. Volo di nuovo verso l’appartamento, avvolto in una strana energia viola. Opera di Frost, chiaramente. Marlo mi segue. Frost ci aspetta con un’aria meno divertita del solito, e le mie Nega-Bande ancora in mano. Perché non le ha ancora indossate ?

 

-Mi hai quasi fatto fesso, Frost…ho pensato che volessi ucciderla veramente. Ora che ti sei divertito col tuo giochino perverso lasciala andare.

-Non è stata opera mia. Volevo ucciderla, non aveva la minima importanza per me. Ma non ci sono riuscito. C’è qualcosa di molto strano in tutto questo.

-Potevo dirtelo anche prima.

-A meno che…questo non sia… - si avvicina a loro e Rick si sposta di scatto, guardando Marlo. Ma Frost è interessato al buco nel muro. Lo fissa molto intensamente e…

-Che hai da ridacchiare ?

-Non posso crederci ! Un accumulo di attrazione sotto i miei occhi e non me ne sono proprio accorto ! Questa sì che è bella !

-Di che blateri adesso ?

-Sai cos’è un “attrattore strano”, Jones ? Non rispondere, so che non lo sai. Diciamo solo che è un qualcosa che influenza le probabilità. Non ha importanza come, o come si origini. Accadono cose strane attorno ad un attrattore: straordinarie coincidenze, incontri casuali con conseguenze impossibili…ed in rari casi, esistono attrattori strani che stanno al centro di un complesso sistema probabilistico. Qualunque evento significativo è attratto verso di loro, quasi nel senso metafisico. Tu, Jones, sei un attrattore strano.

-Vuoi dire che mi capitano sempre cose strane ? Questo potevo dirtelo anch’io con parole più semplici !

-E’ la teoria del caos: una farfalla sbatte le ali a Pechino e a New York piove invece che esserci il sole. Ma questo caos non è generalizzato. Alcuni esseri catalizzano molti più eventi di altri. Ogni tanto ne salta fuori qualcuno che ha questa caratteristica per tutta la vita, come per esempio i super-eroi. Eventi incredibili sono sempre alla loro portata. Ma ci sono vari gradi per questa “attrazione strana”, e tu Jones stai proprio al vertice.

-Ma per piacere ! Questa è la più grande idiozia che abbia mai sentito !!

-Davvero ? Sei responsabile della creazione di Hulk, della fondazione dei Vendicatori e dei primi Rangers, sei stato il primo essere umano a manifestare la Forza del Destino… la tua sola esistenza scatena una serie interminabile di eventi unici. Però…non sei certo l’unico. In misura minore anche tua moglie e Capitan Marvel sono attrattori strani. E la sola vostra presenza ha creato…questo.

-Un buco nel muro !?

-Molto, molto di più. Quante volte è stato ricostruito per poi distruggersi ancora ? L’ha creato Drax con un pugno, poi l’ha riparato Molecola. E’ stato distrutto ancora da un marziano, poi ricostruito da degli operai, abbattuto ancora da un Eterno Kree. Solo oggi, Genis ha distrutto il telo che lo copriva. [1] Avete creato un’impossibilità probabilistica con la vostra sola presenza: ricostruitelo quante volte volete, avverrà un evento casuale che lo abbatterà di nuovo.

-Il “Piano B” consiste nell’annoiarci a morte con questa roba ?

-Non proprio. Il Piano B consiste nell’impadronirsi delle Nega-Bande.

-Allora credo di avere anche io un piano simile – la voce è di Marlo. Le Nega-Bande di Rick volano via dalle mani di Frost, ed è lei a prenderle.

-Stavo giusto aspettando te.

-Marlo, cosa…

-Il corpo può essere di Marlo, ma guarda il simbolo sulla sua fronte.

-E’ uno di quei simboli egizi…

-E’ un Ankh, il simbolo della vita – risponde lei.

-Vita…non mi è mai sembrato che ti importasse tanto, Sfinge. Mi sa che dovrò ucciderti ancora.

Dalla gemma viola che appare e scompare sulla sua fronte Frost lancia un raggio di energia, che colpisce “Marlo” dritta nel cuore, facendola cadere a terra. Rick si sbriga a controllare come sta (sarebbe inutile attaccare Frost). E’ illesa.

“Sembra che stia dormendo…ma che è successo ?” pensa.

-Succede che non sei certo il primo a sottovalutarmi – risponde Frost.

-Credimi, hanno fatto lo stesso errore anche con me.

-Lo so. Noi due siamo molto simili, Jones. Entrambi ci lanciamo in situazioni da cui non dovremmo avere scampo per nessuna logica al mondo, ma conosciamo bene le regole del nostro gioco e sappiamo sempre come infrangerle.

-Oh, di questo sono sicuro. E’ per questo che non sono ancora riuscito a capire chi o cosa sei ? Perché infrangi tutte le regole?

-Sì, esattamente. Tu lo fai per la tua natura di attrattore strano…o, se non vuoi credere alle mie parole, semplicemente per la stranezza della tua vita.

-E tu ? Qual è la tua storia ? – Rick tenta di non guardare le Nega-Bande che Marlo ha ancora in mano. Potrebbe prenderle, ma a cosa servirebbe ? Deve smetterla di pensarci, dato che Frost può leggere la sua mente.

-Oh, la mia storia è estremamente banale. Mi chiamo Richard Frost. Mai sentito parlare di me ? No ? Già, lo immaginavo. Negli anni Sessanta ero un pezzo grosso a New York. Un imprenditore, forse il migliore.

-Cos’eri, un bambino prodigio !?

-Non farti ingannare dal corpo che mi sono scelto, ero molto più vecchio di come mi vedi ora. Quando diventai milionario avevo poco più di vent’anni. Lo sai qual’era il mio segreto ? Sapere tutto dei miei avversari e trovare le loro debolezze. Un giorno però, un fattore che non avevo preso in considerazione mi fece fallire. Quando il primo uomo che ricattavo rivelò tutto alla polizia, anche gli altri si fecero coraggio e persi…tutto quanto. Nel giro di un mese passai da un attico davanti a Wall Street a chiedere l’elemosina in un vicolo. Passai anni in quello stato, entrando ed uscendo da ospizi e case di cura. Un barbone, in pratica… ti dice niente ?

-Quando ho indagato su di te ho saputo che a LA c’era anche un barbone di nome Frost, ma non a New York.

-Ho messo io quell’informazione. Pensavo avresti cercato informazioni su di me molto prima, ma non ero ancora pronto ad affrontare te ed il tuo amico. Quindi speravo sapessi del barbone, facessi 2+2 e seguissi una strada sbagliata. Piani di riserva… non puoi farne a meno, ma quando non ti servono ti senti un idiota per averci lavorato tanto.

-Molto…interessante – la parola che aveva pensato realmente era “contorto” – E quand’è che sei diventato onnipotente ?

-Due anni fa. Mi stavo ubriacando in un vicolo con i pochi spiccioli che ero riuscito a racimolare, quando ci fu un’esplosione di luce viola. Ne uscì una donna egiziana, con dei vestiti dorati ed una gemma incastonata sulla fronte. Prima che si svegliasse gliela rubaii…e da quel momento il barbone smise di esistere, diventando me.

-La Pietra di Ka…l’arma della Sfinge ! [2] Credevo fosse morto, ma non sorprende più di tanto saperlo vivo.

-Invece dovresti sorprenderti, perché è veramente morto…per ora, almeno. Ma per una serie di eventi troppo complicati da spiegare, il suo potere era passato nelle mani di una nuova Sfinge, una donna questa volta. [3]

-Una donna che reclama ciò che è suo – risponde una voce femminile, che non è più quella di Marlo. Il simbolo sulla sua fronte brilla sempre di più e lei si rialza in piedi.

 

Altrove. La base segreta del Supervisore, precisamente. Durante una delle innumerevoli registrazioni private, il misterioso pianificatore contempla un’ologramma del pianeta, con sovrimpresse informazioni comprensibili solo a lui.

-Un tempo le cose sarebbero state più semplici. Un paio di missili dagli Stati Uniti verso la Russia e viceversa sarebbero bastati per scatenare la Terza Guerra Mondiale. Ora le guerre si fanno nell’ombra, il vero potere è nascosto e non basta più avere il cannone più grosso del mondo.

-Ti vedo preoccupato, Supervisore.

Il mappamondo scompare dallo schermo del Supervisore, lasciando il posto ad un uomo dalla lunga barba bianca e con pochi capelli. Il suo sguardo non ha niente di lontanamente umano.

-Avresti potuto chiamare. E poi perché continui ad usare questa rappresentazione ?

-Mi ci sono abituato, e fa molta più impressione del mio vero aspetto.

-Sono dubbioso, amico immortale. Da mesi osserviamo il mondo ed allarghiamo la nostra sfera d’influenza. Basandomi sulla mia esperienza personale direi che potremmo sottomettere il pianeta in meno di una settimana.

-Non è quanto hai sempre desiderato ?

-Manca…qualcosa. Controllare gli altri non basta, dovremo agire adesso. Con alleanze ed accordi segreti con tutta questa gente e pure qualcuno in più, oltre alle mie e alle tue non indifferenti risorse originali... non mi rimane che un dubbio. Come fare

a conquistare il mondo, ora ?

 

Frost lancia contro la propria avversaria un raggio energetico centinaia di volte più potente di quello di prima, ma è come se le stesse lanciando addosso dell’acqua.

-Le energie della Pietra di Ka non funzionano contro di me, Frost. Hai perso.

-Vorrà dire che userò qualcos’altro !

Sia Rick che Marlo sono paralizzati, diventando il negativo di sé stessi per qualche istante. Poi, stremati, tornano normali.

-Mai letto la Bibbia, Jones ?

-Ho visto I Dieci Comandamenti, o forse era Ben Hur – risponde con il fiatone. Frost ha ancora le Nega-Bande in mano.

-Un giorno, alla corte di Ramses II giunse un uomo per chiedere la liberazione degli ebrei. Le abilità del mago di corte si dimostrarono inferiori a quelle dell’ebreo, e fu esiliato. Nel deserto trovò un tempio vecchio di millenni, che custodiva la Pietra di Ka. Fu accudito dalla donna che ora possiede tua moglie ed incastonò la pietra sulla sua fronte…così nacque la Sfinge. Poi, pochi anni fa, comprese come usare il vero potere della Pietra e morì in uno scontro con Galactus. Ti va di continuare la storia, puttanella egiziana ?-

“Marlo” stringe i pugni ed il suo sguardo è tutt’altro che rassicurante. Mentre continua la storia, Rick si chiede che senso abbia tutto questo. Se Frost aveva davvero bisogno delle Nega-Bande, perché non le ha ancora indossate ? Se ha davvero tutto quel potere, perché non lo sta utilizzando ? E perché nessuno in strada si è accorto della caduta di Marlo ?

 

-In circostanze troppo complesse per essere spiegate, presi io il potere del mio amato. Grazie allo Scettro di Horus risvegliai i massimi poteri della Pietra di Ka…capaci di alterare a piacimento la realtà. Ma fallii nel mio intento di creare un mondo degno di noi, e persi quelle energie. Tentai di recuperarle e di resuscitare il mio amato, ma smarrii la via. Finii in quel vicolo, priva di energie, e Frost prese quello che era rimasto del potere.

-Cioè la tua tanto vantata conoscenza assoluta ed una bella serie di poteri.

-Tu non hai…idea di quello che mi successe. La mia mente si espanse, toccando tutte le menti del pianeta ed anche oltre. Un flusso ininiterrotto di informazioni, di cui potevo gestire solo una minima frazione. Se fossi stato in grado di controllare la conoscenza assoluta avrei anche avuto accesso al potere di ristrutturare la realtà a mio piacimento.-

 

“Rifletti, Rick, e fregatene se continua a parlare. Non sta usando le Nega-Bande. Se ha tutto quel potere potrebbe ucciderci all’istante, è bastato capovolgerci in quel modo per un secondo per metterci K.O. Se lo facesse di continuo non avremmo scampo. A meno che…non possa farlo ! Ora, riflettiamo un secondo sui poteri che ha usato finora, lasciando da parte quelli di alterazione della realtà. Ha posseduto dei corpi, ha lanciato scariche di energia, è diventato super-forte ed intangibile, si è teleportato e penso abbia anche poteri ipnotici. Tutto alla portata della Sfinge, probabilmente. Non gli ho mai visto fare altro se non per un solo istante”

-Tu non hai solo i poteri della Sfinge, non è così ?

-Cosa ?

-Non ci casco più, Frost. E’ chiaro che vuoi qualcosa da me, ma non si tratta delle Nega-Bande. Le tieni ancora in mano. Non si tratta nemmeno di Genis, visto che lo tieni immobilizzato a terra. Credo abbia a che fare con questa assurdità dell’attrattore strano. Per me, tu sapevi tutto fin dall’inizio. E’ questo che continui a dire, no ? Di conoscere tutto. Beh, non serve sapere tutto, genio… io mi sono sempre basato sull’istinto.

-Parole interessanti. Ti rendi conto che potrei disintegrarti con il più casuale dei pensieri, ora come ora ?

-No, credo che tu non possa farlo o non sarei più qui. Credo che tu non sia così forte come vuoi farmi credere, o così intelligente. La Sfinge è ancora qui, no ? Scommetto che non è finita dentro Marlo per caso. L’hai posseduta una volta [4], e credo tu abbia trasferito lì dentro la Sfinge di tua spontanea volontà. Mi sembrava strano che Marlo avesse convinto così facilmente Ego…è stato anche merito della Sfinge, non è così ? Voi due siete alleati.

-Davvero ? Guarda cosa faccio ai miei alleati, allora !

Sposta il braccio sinistro e la mano si conficca nella testa di Marlo. Quando la tira fuori, dal corpo di Marlo fuoriesce una donna con delle vesti dorate ed un volto chiaramente egiziano.

-Porta i miei saluti a Seth, sgualdrina !

Il negativo della Sfinge esplode, lasciando solo un mucchietto di ceneri fumanti. Marlo, a terra, si massaggia la testa e si guarda intorno, confusa.

-Ancora convinto, Jones ?

-Più di prima. E’ stato un pessimo spettacolo. Ora ne sono sicuro: non hai altro che un po’ di ipnotismo, di super-forza e lanci qualche petardo energetico. Avrai anche la conoscenza assoluta, ma scommetto che ti servivi di Ego perché speravi ti aiutasse a gestirla con il suo cervello.

- Negli ultimi due anni ho fatto patti con entità che fanno marcire la terra su cui camminano, ho visto dentro ed attraverso gli occhi di ogni essere umano, ed ho ricattato l’intera realtà con il potere che ho rubato. Non pretendere di comprendermi, Jones!

-Sei patetico, Frost. Credi di impressionarmi ?

Sulla fronte di Frost si gonfiano alcune vene, ed inizia a digrignare i denti. Rick sorride, guardando furtivamente alle spalle di Frost.

-Credi che non mi sia accorto che la gemma sulla tua fronte è scomparsa ? Che ti avvicini sempre al buco nel muro ma che non lo tocchi mai ? E soprattutto…che sul tuo vestito non c’è più il campo stellato della Coscienza Cosmica ?

Frost sembra molto nervoso. Qualcosa l’ha afferrato per una gamba. Si volta e vede Genis che, a fatica, si sta rialzando.

-Questo è impossibile ! La tua mente dovrebbe essere sovraccarica di input sensoriali ! La tua Coscienza Cosmica dovrebbe essere fuori controllo ! Dovresti…

-Frost…ne ho abbastanza…di te.

Il pugno destro di Genis brilla come non mai, mentre gli assesta un gancio con tutta la sua forza; il rumore è assordante. Frost non fa in tempo a muoversi prima del sinistro, poi di un altro destro ed un altro sinistro. Genis lo colpisce ripetutamente, senza dargli la minima possibilità di contrattaccare. O così pensa. Un suo destro finisce dritto contro la mano di Frost. Inizia a stringere sempre di più, rischiando seriamente di rompere qualche ossa Kree.

La testa è ancora di profilo dopo l’ultimo pugno; Frost la gira lentamente: non ha un livido.

-Hai finito ?

Genis non vede neanche arrivare il sinistro di Frost, che gli fa attraversare quattro muri. Sfonda anche il muro esterno del palazzo e continua a volare all’indietro: passa da parte a parte dodici palazzi, rallentando solo minimamente. Supera i confini di Los Angeles e va a schiantarsi sulle colline di Hollywood, alzando una gran nuvola di polvere. Si rialza barcollante e con un gran mal di testa.

 

-Vuoi veramente sapere qual è il mio potere, Jones ? Molto bene. Per sfuggire all’agonia che la conoscenza assoluta mi procurava, mi concentrai sulla Pietra di Ka. Qualunque siano le sue origini…mistiche, aliene o tecnologiche… non è altro che un ricettore di energia. Ma possiede dei meccanismi di difesa, per evitare che qualcuno la sfrutti eccessivamente. Per questo ho avuto solo una minima parte del suo potere, e questo continua a resistermi. Quindi ho cercato la più potente fonte energetica di questo tipo, e mi sono ritrovato in una palude in Florida…

-Il Crocevia di Tutte le Realtà.

-Esatto. Vedi, il Crocevia è il punto di incontro di tutte le energie interdimensionali, a cui anche la Pietra di Ka è in grado di accedere. Scoprii che il fulcro del Crocevia deve necessariamente trovarsi in un essere vivente, e rintracciai l’attuale incarnazione. Una ragazzina di nome Kelly, in grado di fare qualunque cosa. L’ho uccisa. [5]

-Quindi…tu saresti il fulcro del Crocevia ?

-Sì. Ma anche questo potere mi sfuggiva…ironia della sorte, solo se avessi dominato la conoscenza assoluta avrei potuto controllarlo. Sarei diventato onnisciente ed onnipotente. Avevo bisogno di un modo per dominare queste energie… ne trovai tre. Ego, che però mi è sfuggito a causa dell’interferenza di Epoch. La Barra di Controllo Cosmico di Annihilus, su cui però i miei poteri non funzionavano. Ed infine…le Nega-Bande. [6]

-Ecco perché hai usato Graviton per spingere Genis ad usare tutto il loro potere…sapevi degli Eterni Kree e del vero potere delle Nega-Bande. [7]

-Esatto. Come avete scoperto, esse possono sincronizzarsi con qualsiasi tipo di energia…compresa l’energia magica della Sfinge, e quelle dimensionali del Nesso.

-Capisco. Credo che ora tu ci abbia detto tutto quello che volevamo sapere. Benvenuto al mio Piano B, Frost.

Una macchia rossa e nera attraversa la stanza, schiantandosi contro Frost. Rick afferra al volo le Nega-Bande che gli sono sfuggite e le indossa, mentre Marlo cerca di allontanarsi il più possibile.

 

Genis e Rick lanciano potenti colpi energetici contro Frost, che per la prima volta inizia a sentirli. Si difende come meglio può, ma non riesce a deviare tutta l’energia. I mobili dell’appartamento vengono spazzati via, ma non ci sono danni significativi.

-Hai commesso il tuo ultimo errore, Frost – lo schernisce Genis – Ti sei concentrato troppo su Rick, senza considerare me. Non hai pensato che se posso controllare la Coscienza Cosmica posso farlo anche con la conoscenza assoluta ? Invece di essere stordito dalle troppe informazioni, l’ho semplicemente spenta.Tu non l’hai mai fatto perché non volevi rinunciarci, e così non hai mai imparato a dosarla. Ho parlato telepaticamente con Rick durante tutto il tuo discorso…una facoltà che mi hai dato tu stesso.

Sotto i colpi incrociati, Frost si ritrova nello stesso stato in cui aveva ridotto Genis poco prima. Inizia a diventare il negativo di se stesso, mentre miliardi di linee bianche e nere convergono su di lui.

-Vuoi che continui ? Sinceramente non sopporto più la tua voce, quindi non voglio lasciarti il tempo di parlare. Non hai detto tutta la verità, prima…le Nega-Bande erano solo una parte del tuo Piano B. Non credo neanche a quello che hai detto sul buco nel muro. Hai creato tu l’accumulo di attrazione, non è così ? La conoscenza assoluta ed il potere di questa Kelly ti fanno perdere il contatto con la realtà, così hai bisogno di un punto fisso.

-Per questo hai portato qui Ego, no ? Perché se il Piano A avesse avuto successo, avresti avuto il buco a disposizione. Scommetto anche che se avessi preso la Barra di Controllo Cosmico l’avresti portata qui. La Sfinge cos’era, il Piano D ?

-Non hai usato le Nega-Bande perché non erano sufficienti. Avevi bisogno anche delle mie, ma dovevi prima scaricare su di me la conoscenza assoluta. Ecco perché i Celestiali ci hanno separato, probabilmente: per dividere la tua attenzione e farti fallire. Com’è sapere che non sei intelligente come pensavi, Frost ?

Frost urla di dolore, ed il potere che fuoriesce da di lui aumenta in misura spaventosa…senza fare nessun danno.

-Ehm…Rick, so che questo va contro la posa da duri che abbiamo avuto finora, ma…adesso che si fa ?

-Non lo so…credevo che a questo punto sarebbe già scomparso !

-Rick, il muro ! – urla Marlo, per superare il rumore del vento che si sta sollevando. Il buco nel muro ora non dà più sulla strada, ma su un caleidoscopio di colori ed immagini. Il vento si fa insostenibile, fino a strappare Rick e Marlo da terra.

Genis, a malapena in grado di restare in piedi, li afferra. Anche Frost è risucchiato, ma afferra la gamba di Rick.

-Ehi, lasciami andare ! Non capisci quando hai perso ?

-Io avrò perso, ma voi non avete vinto. Ho praticamente violentato la realtà per avere l’opportunità di diventare un dio, ed ora si sta ribellando. Il varco ha assorbito tutte le mie energie da quando mi trovo qui, per questo sono diventato sempre più debole e non potevo esercitare il mio potere oltre questo appartamento…dovevamo essere sincronizzati. Credevi parlassi tanto per vantarmi ? Aspettavo il momento giusto !!!

-E adesso !?

-E adesso la realtà collasserà nel varco. Il Crocevia reclama la sua parte mancante, che si trova dentro di me.

-Allora non resta che farti andare là dentro per sistemare tutto – Rick inizia a mirare Frost con una delle Bande.

-Non otterreste altro che a farlo esplodere. Se fosse bastato entrarci per avere il potere, non credete che l’avrei fatto subito ?

Genis è allo stremo delle forze, e le Nega-Bande non bastano più a tenerlo lontano dal varco. Cerca di mettere in salvo Marlo lanciandola il più lontano possibile, mentre Rick dà un calcio a Frost facendogli perdere la presa un attimo prima di lui.

Frost precipita nel varco per primo, dissolvendosi come una macchia d’inchiostro. Genis e Rick cadono insieme, e davanti al varco tentano di proteggersi con le braccia, facendo sbattere accidentalmente le Nega-Bande.

Quando toccano il varco, questo esplode. Marlo sente un fortissimo contraccolpo, come un tifone concentrato sul suo volto, e perde conoscenza un attimo dopo aver visto l’appartamento esplodere.

 

-Ti senti meglio adesso ?

Marlo apre gli occhi con fatica, guardando il marito che le sorride. Si alza di scatto e lo abbraccia con tutte le sue forze.

-RICK ! Ma l’esplosione…Frost…il varco…

Si guarda intorno. E’ seduta sul divano, e l’appartamento non mostra il benché minimo danno. Il buco nel muro è invariato.

-Non dirmelo. Era tutto un sogno ?

-Magari ! Sono rimasto più confuso solo un paio di volte in vita mia. Ti dirò che ho capito solo un decimo di quello che è successo… insomma, per una volta la parte di Marv tocca a me.

-A proposito, dov’è Genis ?

-Beh, abbastanza prevedibilmente…

Fa due passi indietro e sbatte delicatamente le Nega-Bande. Non succede niente. Con un’espressione di leggero disappunto le sbatte ancora una volta. Un vortice di energia lo avvolge, lasciando il posto a Capitan Marvel.

-Come…

-Non lo so di preciso. Posso solo immaginare che, finiti nel varco, siamo stati vaporizzati. I nostri atomi devono essersi legati ancora una volta, per fortuna nell’istante in cui abbiamo sbattuto le Nega-Bande. Ci hanno tenuto insieme e, in qualche modo… devono averci fuso nuovamente. O più semplicemente, forse è stata colpa delle energie dimensionali in gioco.

-Per me non poteva durare e basta…sarebbe significato una vita normale.

-Andiamo Rick, eravamo scontenti tutti e due del modo in cui era avvenuta la separazione. Almeno ora sappiamo che è possibile separarci, e magari la prossima volta ci comporteremo da adulti una volta fatto.

-E Frost ?

-Dubito sentiremo parlare ancora di lui. Non può essere sopravvissuto ad una totale disintegrazione, no ?

-Se avessi un dollaro per tutte le volte che ho sentito discorsi del genere…- risponde Rick dalla Zona Negativa.

-Aspettate…se il varco è esploso, come mai il buco nel muro c’è ancora ? Frost forse aveva ragione, forse è davvero impossibile ripararlo.

-Non lo so, Marlo. Sinceramente, se ho capito qualcosa da tutta questa confusione è che a volte non vale la pena sapere tutto.

 

Una risata segue l’affermazione, ma nessuno dei tre può sentirla. Un uomo sulla trentina, in giacca e cravatta nera, li osserva.

-Esattamente come sapevo vi sareste comportati. Avevate ragione su tutto, se non su un solo piccolo dettaglio: io volevo finisse così. Sono finito in mezzo ai vostri atomi, fondendomi con il varco ma senza precipitare in esso. Se uno di voi è sulla Terra e l’altro nella Zona Negativa, io sto esattamente nel mezzo. Non sono in grado di influenzare niente al di fuori di questo spazio…sono un semplice fantasma. Ma ho ottenuto l’onnipotenza, anche se il prezzo è stato gran parte della mia conoscenza assoluta. Un giorno troverò il modo di tornare alla realtà, è inevitabile. Del resto, ho tutto il tempo che voglio per pensare-

Frost attraversa il muro e scende tranquillamente per strada, invisibile ed intangibile. Sorride.

-Adoro i piani ben riusciti.

 

FINE ?

 

 

 

Note

Finale della saga di Frost, che ci ha accompagnato (con vari interludi) fin dal #2. Ci lascia per un po’, ma come avrete capito è un personaggio da cui è molto difficile liberarsi definitivamente. Abbiamo scoperto la sua origine, e se molti avranno capito il suo collegamento con la Sfinge fin dal #6 credo che nessuno avesse capito che Frost possedeva anche i poteri di Kelly. Quindi Frost non era solo quasi onnisciente, ma aveva anche il potenziale per l’onnipotenza…Rick e Genis sono stati molto fortunati ad uscirne vivi ! A proposito: se in questo numero abbiamo visto all’opera prevalentemente Rick, nel prossimo numero la vera star sarà Genis…come gli assicura il titolo della serie. Vi lascio con una domanda: chi ha vinto ?

 

 

 

 

[1] Rispettivamente su: Thor Marvel Italia #21, lo Speciale: La Guerra dei Mondi, ed i numeri 8 e 12 di questa testata

 

[2] Per ulteriori informazioni sulla Sfinge, date un’occhiata a Fantastici Quattro Speciale #1-2 oppure qui ; tutti i dati essenziali sono comunque nell’episodio

 

[3] Quando dice “eventi troppo complicati” non esagera affatto. Vedere Silver Surfer (Play Press) #43-44 per credere

 

[4] nel #7

 

[5] Vista nella serie USA di Capitan Marvel, ma mai apparsa in questa. Come incarnazione del Nesso, Kelly era praticamente onnipotente ed in grado di spostare a piacimento oggetti e persone da una realtà all’altra. E’ stata anche la causa del trasferimento di Rick e Genis dalla Zona Negativa al Microverso. Essendo stata uccisa (ma sarà poi vero?) da Frost, i due sono ancora nella Zona. E l’Hyssta combattuto da Capitan Marvel in Thor #16 allora, che rientra nella nostra continuity ? Non era stato creato da Kelly ?  Colpa di Frost o altro ancora ? Per ora non si sa…

 

[6] Ecco elencati i piani di Frost: il Piano A è stato il fulcro del crossover “Di dei e d’altro”, mentre il Piano C si è visto nel numero 8 di Villains.

 

[7] Rispettivamente nei numeri 5 e 9

 

 

CAPITAN MARVEL #14

ROUTINE IN MEZZO AL NIENTE

 

Le luci nella stanza sono soffuse. Solo pochi neon fluorescenti separano l’interno della nave dall’esterno; la superficie è completamente scura, troppo lontana dal sole per essere visibile. In piedi di fronte ad una paratia trasparente, un uomo sta osservando il firmamento, le mani dietro la schiena.

Il suo abbigliamento racconta parecchio del suo passato: una giacca militare dell’armata di frontiera Kree, quello che resta del mantello di un generale Shi’ar attorno al collo, una cintura con il simbolo della Fratellanza Badoon, pantaloni di una divisa Skrull, guanti della casta guerriera degli Aakon e decine di altri piccoli trofei.

Quattro mani a tre dita gli accarezzano le spalle, senza che lui si muova minimamente.

-Non sono bellissime ?

-Uh ?

-Le stelle. Sembrano uguali da qualunque sistema stellare le guardi, non ti fanno pensare alla magnificenza dell’universo ?

-Stronzate, io vedo solo puntini bianchi utili per tracciare rotte. Vedi di riprendere servizio, arriveremo alla preda al prossimo Salto.

-Dopo stanotte posso sperare in una promozione ?

-No. Ora datti una mossa, o ti scarico sulla prima colonia della Covata che troviamo.

-Sì, Capit…Predatore – “Stronzo” è quello che avrebbe preferito rispondere, se avesse tenuto di meno alla propria vita.

 

Nello stesso momento a Los Angeles, California, sono le due di notte. Genis ha esplorato la Zona Negativa per tutto il giorno, sia per lasciare a Rick un po’ di tempo per riabituarsi alla loro rinnovata fusione di corpi, sia per cercare di tracciare una vaga mappa della zona in cui si trovano a scambiarsi le molecole.

Anche se si è in grado di viaggiare alla velocità della luce non è un compito semplice, specialmente se ti trovi in una dimensione le cui leggi fisiche sono diverse da quelle della tua realtà. Certo di essere stanco morto alla fine dell’esplorazione, e certo che il momento di tranquillità nella sua vita non sarebbe durato a lungo, si era indaffarato anche a trovare un pianeta abbastamza confortevole da passarci la notte senza preoccuparsi di mostri cannibali.

Nonostante questo, e nonostante sia mezzo addormentato, trova strana la comodità del letto in cui… letto ? Da quando in qua ci sono i letti su un pianeta disabitato della Zona Negativa ? Il suo primo istinto è quello di attivare la Coscienza Cosmica, così da diventare cosciente di ogni singolo dettaglio lo circondi. Ma dopo aver avuto a che fare con le emicranie procurategli da Frost non è proprio il caso. Si limita ad allungare una mano per tastare il terreno ed il suo tatto gli fa comprendere all’istante due cose: primo, che non è solo; secondo, che è in compagnia femminile.

-Hhhmmmrick…

-Marlo ?

La visione dell’espressione della moglie del suo (anche se non lo ammetterebbe mai) migliore amico e soprattutto il suo urlo gli fanno anche capire di essere nei guai.

-C-che ci fai qui !?

-Ehm…beh, ecco, io…RIIIIICK !!!

-Che cavolo Marv, neanche quando dormo posso…ehi, o qualcuno ha fatto pesanti cambiamenti all’arredamento mentre dormivo, oppure devo aver mangiato davvero pesante ieri sera ! Qui sembra di essere nello stomaco dell’Uomo Cosa, dove cavolo mi hai portato !?

-Si direbbe il pianeta dove sono atterrato ma… dovrei esserci io nella Zona Negativa !

-Già, e soprattutto a letto con mia moglie dovrei starci io !

-Che è successo ? Hai per caso sbattuto le Nega-Bande nel sonno ?

-Lo sai che quando ci scambiamo di posto c’è una specie di esplosione, e visto che non abbiamo incenerito Marlo dubito sia successo.

-Scusate se vi interrompo, ma…vista l’ora, non sarebbe più semplice se vi scambiaste ancora e ne parlassimo domani ?

-Concordo.

Genis sbatte le Nega-Bande, ma non c’è nessun effetto. Riprova altre due volte, senza ottenere più di un rumore metallico.

-Ho come l’impressione che la fusione dei nostri atomi nella battaglia con Frost sia stata meno provvidenziale del previsto…

-Forse è solo un problema di energia accumulata dalle Bande, o qualcosa del genere. Meglio non sforzarle troppo e riprovare domani.

-Domani !?

-Problemi a dormire in una palude extradimensionale, Rick ?

-No, mi preoccupa un po’ di più saperti a letto con Marlo. Dovrebbe esserci un divano prenotato a nome tuo, però.

-Rick, come ti è saltato in testa !? Non ho soldi terrestri, come pensi che possa pagarlo ?

-Sigh…lascia perdere.

 

L’apparentemente innocuo rumore di una porta automatica che si apre mette improvvisamente fine al vociare in più lingue della plancia. In molti deglutiscono, o fanno quello che la loro anatomia permette loro.

-Situazione ?

-Pronti Salto ultimo, Predatore – risponde il secondo in comando, con una voce quasi incomprensibile perché non abituata alla lingua Kree, e ancora meno alla sua grammatica.

-Che informazioni abbiamo su questo pianeta ?

-Molte trovato informazioni per banche dati che piratato, ma molto non dettagliate. Sembra un fase in pianeta dopo-industriale, non con interstellari tecnologia viaggi o un status preciso.

-Ricordo di essere passato di qui un paio di volte, credo fosse per usare un cancello iperspaziale Shi’ar…non è segnato per altro sulle mappe, che ci fa nella banca dati un granello di polvere così ?

-Sembra oggetto per decine dispute di territoriali ed operazioni in spionaggio… - continua a leggere le informazioni in memoria – Conteso in Grande Guerra Kree-Skrull, nel Terze Incursioni Badoon, nel Coorti Celestiali, posto in controllo Xandar…controllo postazione Skrull, incursioni Phalanx…

-Insomma, siamo gli unici a non aver mai tentato di conquistare questo pianetucolo !?

-Esso estremamente segnalato pericoloso, Predatore.

-Ottimo. Stabiliamo un Salto a settemila kentrams di distanza dalla superficie e scarichiamogli quel raggio di antiprotoni concentrati che abbiamo preso dopo lo sterminio della colonia di Rigel.

-Predatore, ricordo che di tale distanza suolo al radere un quarto del superficie del pianeta ! Non resteranno da niente predare!

-Voglio vedere quanto sono pericolosi questi primitivi.

 

Un’ora dopo, a metà strada tra l’orbita della Terra e quella di Marte. Una massa biologica relativamente modesta viaggia poco più lenta della luce.

-Voglio uccidere Frost.

-Capisco il proposito, Rick, ma sarà un po’ difficile dato che è morto.

-Dietro le quinte.

-Cosa ?

-I super-criminali non muoiono, Marv. Restano dietro le quinte.

-E dove sarebbero, esattamente ?

-Girovagare per una palude cosmica alle tre di notte è nulla in confronto a dover parlare con te, Marv.

-Scherzavo.

-Appunto. Senti, non è che mi dispiaccia saperti lontano dal letto di mia moglie ma…perché sei nello spazio invece che sul mio divano ?

-A parte il fatto che dormire in una palude cosmica sarebbe più comodo…senza offesa…quando fai due passi ti limiti a farli in una stanza o esci in strada ? Volare su un pianeta è divertente, ma non è minimamente paragonabile al volo nello spazio.

-Ti rendi conto che se ci scambiassimo all’improvviso un’altra volta io morirei assiderato ?

-Uh…

-No, non te ne rendi conto.

-Immagino di essermi abituato tanto alla nostra situazione da darla per scontato. Hai ragione, sarà meglio tornare indietro.

-Bravo. Senti, sei riuscito a capire perché non abbiamo trovato un solo pianeta abitato da queste parti ?

-Ancora no. Ho visitato ormai più di cinquanta sistemi solari, ma neanche uno con vita animale. E’ decisamente strano…o almeno, lo sarebbe in questa dimensione. Non ho molta esperienza sulla densità di popolazione della Zona Negativa !

-Capisco, però…

-Uh-oh.

-Ecco, lo sapevo. Un “uh-oh”.

-Un’astronave è appena entrata in questo sistema solare, a qualche miliardo di chilometri da qui.

-E’ troppo sperare che sia amichevole, suppongo.

-A questa distanza non saprei dire. Dammi un paio di minuti e lo scopriremo.

-E si diverte pure…

La luce che lo circonda aumenta notevolmente, e Capitan Marvel accelera fino alla velocità della luce. Pochi minuti dopo, all’avvicinarsi della fonte di energia registrata dalle Nega-Bande, rallenta fino a fermarsi.

La nave è scura, usurata dalle micrometeoriti che si incontrano nei viaggi stellari; a prima vista è larga centinaia di metri, ma lo scafo è stato chiaramente modificato nel corso degli anni, aggiungendo nuove parti o sostituendo quelle danneggiate. In altre parole, è l’equivalente spaziale di una vecchia macchina sporca tenuta insieme con sputo e gomma da masticare, ma di un modello non più in circolazione.

-La riconosci ?

-Sì. E’ una nave dei pirati di frontiera, la feccia dell’universo.

-Grandioso. Almeno la prossima volta non sminuirai il mio divano…

 

-Organismo biologico in avvicinamento, alti livelli di energia, sistema di sopravvivenza sconosciuto.

-Chissenefrega, Drexam. Sparagli e basta. Vedremo che si può recuperare.

Piccoli cannoni eseguono velocemente il puntamento, lanciando plasma ad alta energia contro Genis, che riesce ad evitare i colpi con estrema facilità grazie alla Coscienza Cosmica.

-A questo punto dovrei chiederti “Chi sono i pirati di frontiera?”, suppongo.

-In effetti non ne so molto nemmeno io. So che sono come i pirati spaziali, solo che questi interrompono tutti i contatti delle colonie con il governo centrale, fanno fuoco indiscriminato su tutto e poi frugano tra le macerie.

-Guarda che non ti ho fatto la domanda.

-Non ti interessa sapere chi sono e perché sono qui ?

-Sono le tre di notte e sto in una palude, Marv. Al momento ho altre priorità.

-Odio dirlo ma sono d’accordo. Vedrò di liberarmene alla svelta…

Una serie di colpi fotonici ben dosati mette fuori uso i cannoni. Per rispondere vengono azionate altre armi, ma non sono state progettate per colpire bersagli così ravvicinati e soprattutto con la manovrabilità di Capitan Marvel.

Nella plancia, la postura del Predatore cambia drasticamente. Se prima era seduto mollemente sulla poltrona di comando, ora è balzato in avanti e stringe i pugni, seguendo con estremo interesse la battaglia attraverso gli schermi.

-Incredibile. Un solo uomo in grado di tenere testa ad una nave spaziale. Non è la prima volta che lo vedo ma…c’è qualcosa di molto interessante questa volta. Cosa dicono gli scanner ?

-Quarti Kree due, che stesso Terrestre. Legge dopo non di con fotoni non.

-Drexam, uccidilo e spiegami la situazione, in modo comprensibile questa volta.

-Uccidere chi ? Quello fuori dalla nave ?

-Quando vuoi un lavoro fatto bene…

Indica distrattamente il suo secondo in comando, colpito mezzo secondo dopo da una scarica di energia che gli trapassa il cervello. Abituato alla procedura, Drexam ne sposta il corpo dalla postazione che occupava e si mette al lavoro.

-E’ un mezzo Kree, per metà umano. Non possiamo leggere oltre per l’interferenza fotonica generata dagli strumenti che ha ai polsi.

-Non abbiamo niente di serio con cui attaccarlo ?

-Niente che non possa schivare con la stessa velocità.

-Fenomenale. Se non detestassi avere altri Kree in giro lo metterei subito nell’equipaggio.

-Apriamo un canale di comunicazione ?

-No, ne ho abbastanza di questa routine. Vado fuori io.

Si alza dalla poltrona di comando, togliendosi il mantello dal collo e qualche altro trofeo. L’equipaggio si è voltato per guardarlo, alcuni pregustano già il divertimento.

-Può usare la paratia 7.

-Bene. Non ci metterò più di cinque minuti, tenete pronto il raggio protonico.

 

Fuori dalla nave, nel frattempo, le poche armi ancora in funzione smettono di tenere occupato Genis.

-Che è successo ? Si sono arresi ?

-Non credo…si sono leggermente allontanati, ma mi è sembrato di vedere qualcosa uscire. Eccolo là…sembrerebbe un uomo.

-E’ identico a un essere umano. Fantastico, questo ci lascia con solo una dozzina di razze possibili.

Si avvicina lentamente, senza che sia visibile un mezzo; a parte una piccola ricetrasmittente sulla giacca non ha nessun congegno addosso, nemmeno un sistema di sopravvivenza per lo spazio esterno. Non respira neanche. Quando è ad una cinquantina di metri parla tramite onde radio.

*Che nome vuoi sulla lapide ?

-Simpatico.

-Sono Capitan Marvel. Se lasciate immediatamente il sistema vedrò di chiudere un occhio.

*“Capitano”…detesto i gradi.

-E io detesto quelli che si vantano per niente. Andiamo, voglio proprio vedere che trucco hai intenzione di-

<BOOM>

Un fortissimo colpo concussivo gli investe la faccia, come una folata di vento. Per un istante la Coscienza Cosmica, venuta meno la guida della sua mente, gli trasmette immagini casuali della scena. Non appena cerca di sintonizzarsi meglio…

<BOOM>

-Per Hala, che diavolo-

<BOOM>

Spara un colpo alla cieca e poi si allontana verso l’alto, riacquistando un minimo di prospettiva.

-Ehi, mister Coscienza Cosmica, si può sapere che stai combinando !?

-Non l’ho neanche visto arrivare !

Un flusso di energia gialla si scarica sulla sua posizione, ma questa volta riesce ad anticiparlo e a bloccarlo con uno scudo di forza. Dopo essere rimbalzato, il flusso si concentra in un punto e si ritrasforma nel Predatore.

-Vediamo cosa ne pensi di questo !!!

Le Nega-Bande brillano di una luce accecante, prima di rilasciare uno dei colpi più potenti a disposizione di Genis. Il raggio concentrato attraversa il Predatore, che non si scompone. Non nel senso emozionale, almeno: ora ha un grosso buco nel petto. Attorno a lui iniziano a muoversi dei piccoli frammenti di polvere lasciati dallo scontro, che si raggruppano nel buco fino a riempirlo. Dieci secondi dopo essere stato quasi dimezzato è di nuovo integro.

*Non male. Tocca a me adesso- risponde con un mezzo sorriso, sbattendo una mano contro l’altra con violenza.

<BOOM>

Questa volta il colpo è almeno venti volte più potente, e lo scudo delle Nega-Bande non è più sufficiente a deviare il colpo. Riesce comunque a minimizzare i danni, procurandosi solo qualche scottatura ed un rinculo di qualche chilometro. Le ferite maggiori sono al suo orgoglio.

Il Predatore è già davanti a lui a sferrare un pugno, ma Genis riesce a bloccargli la mano. Non si aspetta però che esploda, così il campo di forza non è al massimo. Questa volta non riesce ad evitare un’ustione di secondo grado al palmo della mano destra.

-Aaargh !

­-Marv !!! Tutto bene ?

Il fumo e le particelle sparse attorno al braccio di Genis tornano indietro, ricomponendo la mano del Predatore.

-Ma di che sei fatto !?

*Spero vivamente che ci sia qualche divertimento migliore di questo sul pianeta

Le Bande raccolgono altra energia, ma il Predatore gli immobilizza la sinistra e dalla sua mano fuoriescono delle scariche elettriche che colpiscono la testa di Genis.

-Che stai…facendo…

*Scompenso un po’ l’attività elettrica del tuo cervello. Più divertente di una lobotomia, non trovi ?

Tutto inizia a girare, e nemmeno la tanto vantata Coscienza Cosmica è utile se il tuo cervello non è in grado di ricevere correttamente le informazioni. Restano così per qualche secondo, poi la corrente cessa.

-M-mi…arrendo…

-Sei diventato pazzo, Marv !?

*Saggia decisione. Mi prenderò quei bracciali come trofeo minore, credo. “Marvel” hai detto, vero ?

Si trasforma completamente in energia davanti agli occhi di Genis, preparandosi a colpirlo; all’ultimo istante il mezzo Kree para il colpo con le Nega-Bande, che iniziano ad assorbirlo.

-Capitan Marvel, per essere precisi.

-Ottima strategia, Marv, anche se un po’ azzardata.

-Non ero esattamente nelle condizioni di fare piani complicati. Adesso lo rispedisco alla sua nave…

Rilasciare l’energia assorbita in un unico raggio dovrebbe essere semplice; invece, l’energia esce in modo disordinato e riprende subito forma umanoide.

*Sì, penso proprio che mi terrò i bracciali…se saranno ancora interi. “Marvel”…non sembra un nome Kree.

-E’ Genis-Vell.

*Sei abbastanza in gamba e lontano da casa. Ho giusto qualche posto libero sulla mia nave.

-Sei tu il capitano ?

*Non hai mai sentito parlare di Ti-Mell, il Predatore ?

-Solo una volta, nel sistema Phlodex.

-Volete anche mettervi a bere il the !? Credevo steste combattendo, non facendo conversazione !

*Ti interessa il posto oppure no ?

-Indovina.

Un raggio fotonico gli colpisce una spalla, bruciando qualche tessuto epidermico, che si ricompone in un attimo.

*D'accordo. Puoi fare fuoco, Drexam.

*Ma signore, siete sulla linea di tiro !

*Appunto.

 

La Coscienza Cosmica mostra a Genis l’arma che esce dal ventre della nave, e allo stesso tempo il Predatore che trasforma le braccia in energia per tenerlo fermo. Non c’è tempo per altro: dal cannone esce un fiume bianco, un flusso di anti-materia capace di spazzare via qualunque cosa dal suo cammino.

Il corpo del Predatore si scioglie come neve al sole, ed anche lo scudo fotonico di Capitan Marvel inizia a cedere. Poi, ancora una volta, qualcosa di antico si risveglia nelle Nega-Bande. Il flusso che è già alle sue spalle viene risucchiato, così come l’energia restante del colpo: diverse migliaia di megatoni si riversano all’interno dei due bracciali, bloccata con estrema fatica.

-Bella mossa, Marv…è solo la terza o quarta volta che devi usare le Bande in questo modo.

-Non…ho mai…contenuto…un’energia così grande…non riesco…a trattenerla…devo…

Alza le braccia verso l’alto, per rilasciare tutto ciò che è riuscito ad assorbire. E’ pronto a lasciarla andare, quando dei raggi laser lo deconcentrano. Si gira verso la nave pirata che gli ha appena sparato…e rilascia involontariamente tutto quanto.

La nave è investita dal potentissimo raggio energetico, venendo disintegrata quasi all’istante. La distruzione provocata è niente in confronto al resto dell’energia, che procede velocemente verso i confini del sistema solare.

-Credo che tu abbia combinato un gran casino, Marv !!!

-E’ stato…è stato un incidente, Rick. Non avrebbero dovuto distrarmi all’ultimo secondo.

-Quello che non capisco è perché ti hanno sparato alle spalle del proprio capitano.

-Me lo sono chiesto anche-

<BOOM>

Il colpo gli investe la testa, disorientandolo al punto da rendere inutile la Coscienza Cosmica. Così non è in grado di contrastare la tempesta di esplosioni che lo circonda, e nemmeno la massa che gli si getta contro trascinandolo per milioni di miglia.

*Quella era la mia nave, bastardo !

-Sì, davvero un gran casino.

 

I due corpi proseguono la loro corsa in mezzo al niente, avvolti da una nuvola di energia che si riempie dei colpi di entrambi.

La Coscienza Cosmica è ormai fuori controllo, dopo tutti i soprusi subiti da Frost e le volte in cui Genis ha tentato di usarla quando non era al massimo della concentrazione.

-Marv, che ti prende ? Perché non hai ancora assorbito la sua energia ?

-Non è mai la stessa energia…e varia continuamente intensità e frequenza, non è così semplice… E credo che al momento sia ancora per metà solido…

*Con chi stai parlando ?

-Andiamo Marv, sistema in fretta questo Capitan Timely o come diavolo si chiama e torniamo a casa.

-Ci sto provando !

*Hai delle armi niente male, per aver fermato il raggio antiprotonico.

-Aspetta un secondo, che fine ha fatto la rabbia per la morte del tuo equipaggio ?

*Mi interessano di più quelle armi.

-Almeno i pirati spaziali hanno un minimo di dignità, Capitan Timely.

*Non chiamarmi Capitano !!!

<BOOM>

-Aaaargghh ! Ma come fai, per Kronos !?

*Mai collegato un’Arma Universale, uno Psico-Magnetrone ed un acceleratore genetico Skrull ?

-Ma non è – ouch !

*Quella nave era un cimelio personale lo sai ? L’ho rubata ad uno degli amanti di mia madre !

-Tua madre ?

*Una puttana di un porto spaziale. Probabilmente conosceva tua madre.

Il sinistro di Genis si conficca nel corpo del Predatore, solido solo per metà, e poi rilascia un colpo energetico sufficiente a discorporarlo.

-Prova un po’ a ripeterlo, “Capitano” !

*Con piacere – risponde quello che resta di lui, che incurante di aver perso il petto si ricostruisce senza sforzo apparente.

Nei minuti successivi Genis è tempestato di pugni e di esplosioni dei più vari tipi di energia, riuscendo a fermarne soltanto un paio.

*Non fai più tanto lo spiritoso, mezzosangue !? Non mi serve una nave spaziale per ammazzare un pivello come te !

-Marv, che stai facendo ? Perché hai smesso di difenderti !?

-Non sei l’unico a fare piani – gli risponde sottovoce, poco prima di prendersi un pugno sul naso.

*Mi stai annoiando. Tanto vale prendersi questi.

Il Predatore afferra le Nega-Bande, ancora per metà in forma energetica. Genis sorride.

-Benvenuto nel sistema solare, fesso.

Le Bande si illuminano, intrappolando il Predatore in una rete energetica. Poi si illuminano ancora di più, fino ad essere accecanti…ed iniziano ad assorbirne la forma energetica, ad una velocità sempre maggiore.

-Questo potere di assorbimento funziona solo con energie altissime, e mi ci devo prima sintonizzare. Quando ho smesso di difendermi hai continuato ad usare le stesse frequenze; è bastato un contatto diretto per fregarti.

-Ottima strategia, Marv…ma devo ricordarti che l’hai assorbito anche prima.

-Già, ma prima non l’avevo scompensato con altre energie. Scommetto che questa volta non sarà in grado di contrattaccare !

L’energia del Predatore esce violentemente dalle Bande, raggruppandosi in un unico punto e tornando alla forma umanoide.

*Che nome hai detto di volere sulla lapide ?

Il braccio destro si trasforma in un’energia biancastra, trasparente, ma ancora della forma di un braccio pronto a dare un pugno. Genis si mette in posizione per pararlo.

-Non hai ancora capito di dover lasciar perdere, vero ? Bene, riprovaci.

Il pugno attraversa prima le braccia di Genis e poi il petto, poi si ferma all’altezza di cuore. E Genis inizia ad urlare sempre più forte, il dolore diventa insopportabile.

-Marv !!! Che ti succede, Marv !?

*Altissime energie, eh ? Bene, eccoti una dose di radiazioni a bassa velocità. Fa male, vero ?

Digrignando i denti, Genis sposta le braccia ma le Nega-Bande passano attraverso il braccio del Predatore come se fosse fatto d’acqua.

 

-Andiamo Marv, sono sicuro che puoi fare qualcosa !!! Non puoi restare-

Il corpo di Capitan Marvel viene circondato da un vortice di energia, costringendo il Predatore a ritrarre il braccio. Quando l’ha fatto tornare normale, guarda con estrema perplessità Rick Jones fluttuare nello spazio.

Il terrestre trattiene per istinto il respiro. Solo dopo qualche secondo si rende conto di essere circondato da un sottilissimo alone di luce e di poter respirare tranquillamente.

-Ma che cavolo…

*Tu chi sei ? Che fine ha fatto Vell ?

-Non lo – “Aspetta, rifletti un secondo. Se Marv non ha ancora detto niente vuol dire che è svenuto, quindi anche se lo portassi qui non avrebbe scampo. Ed io ne ho ancora meno contro un tizio del genere…Quindi…”

-Dove sono ? E tu chi sei ?

*Che fine ha fatto il Kree ?

-Kree ?

*Il mezzosangue non è poi così stupido come pensavo…ha trovato il modo di svignarsela e di portarti qui. Forse lo farò secondo in comando della prossima nave che ruberò.

Si trasforma di nuovo in energia, scomparendo all’orizzonte in un batter d’occhio. Rick si guarda intorno: non c’è assolutamente niente, in nessuna direzione. Lui indossa solo i pantaloni di un pigiama e le Nega-Bande.

-Ooookay, non è esattamente la migliore delle situazioni. E non sono neanche capace di volare. Però…

Carica le Bande di energia, rilasciando il colpo fotonico più potente che è in grado di generare. Riesce ad avere un po’ di spinta e ad usarlo come propulsione, anche se non con una grande velocità.

-Perfetto ! No aspetta, che sto dicendo !? Non so neanche da che parte devo andare !!! Si vede il Sole ma… e se la Terra fosse dall’altra parte ? Come faccio a sapere se ci passo di fianco per qualche milione di miglia ? Marv, questa volta mi serve decisamente una mano ! Marv ? Marv ? Andiamo Marv, rispondi…Merda.

Dopo aver provato ancora a contattare Genis, ed incapace di usare le Nega-Bande come mezzo di comunicazione, non gli resta che individuare la posizione del Sole e di sparare nella direzione opposta.

 

Lontano. Il Predatore è già a diverse migliaia di chilometri, che attraversa il sistema solare come un fulmine.

*Dovrò rimandare il saccheggio di questa “Terra”, senza nave spaziale…non potrei portare via niente. E anche se quel vecchio mi è stato molto utile dandomi questo potere, non posso viaggiare più veloce della luce. Ma mi pare che da queste parti passino diverse navi…dovrò solo trovarne una adatta. Poi rintraccerò Vell e…”Vell”… Sono sicuro di aver già sentito questo nome. Ora che ci penso…in punto di morte quella puttana ha detto che il soldato di fanteria che l’aveva messa incinta si chiamava… Aveva detto “Mell”, giusto ? Oppure era “Vell” ? Non che mi sia utile. Ci saranno stati milioni di soldati di nome Mar, nella fanteria Kree…

 

CONTINUA…

 

Note

Episodio chiaramente di transizione, per prendere un po’ di respiro dopo la fine dei piani di Frost. Messo in pausa il Supervisore (che sarà cruciale nei prossimi due numeri), pieno spazio al Predatore, apparso per la prima e unica volta nel #12…dove, per mancanza di spazio, era un po’ stereotipato. Spero di essere riuscito a renderlo abbastanza unico, perché come avrete capito dal finale avrà un ruolo cruciale in futuro !

Per concludere, la sezione “Diamo a Shooter quel che è di Shooter”, Rick perso nello spazio senza punti di riferimento per la direzione è preso dai primissimi episodi di Starbrand.

 

CAPITAN MARVEL #15

COSA FATTA…

 

Da qualche parte. Dita sottili accarezzano gentilmente l’acqua gelida, sincronizzate con il respiro. La figura femminile si avvicina al piccolo specchio d’acqua, in cui soltanto lei vede muoversi delle immagini.

-Dei del cielo ed eroi del passato, mai una visione così criptica mi avete mostrato. Vedo il figlio mai nato parlar col vecchio adirato, il volto in metallo incontrar chi

l’eletto costrinse in stallo; il piano perverso di colui che l’anima vendette nei secoli bui, il ritorno del grande corruttore ed il male pronto a strappare un cuore. Dei del cielo a cui son destinata, potrà la nera fine esser evitata ? Come può questa vision esser interpretata…-

Una porta automatica si apre. L’uomo oltre la soglia ha in mano una spada di luce, che illumina debolmente il corpo nudo della veggente.

-…se sarò sempre disturbata ?

-Non è il momento per predire il futuro, Delfi; abbiamo una situazione movimentata là fuori.

-Il nemico non oserà agire contro di me, Ulisse.

-Vuoi dire che hai già…

-…predetto l’esito dello scontro, sì.

-E chi…

-…vincerà ? Nessuno dei due.

-Vuoi finire tu la discussione ?

-Mi sarà chiesto se i ragazzi faranno ritorno in tempo, ed io risponderò che dovremo pazientare ancora per poco.

-Sicura che non ti serva della protezione… - l’uomo allarga il colletto della tuta da battaglia con l’indice per respirare meglio – …personale, qui dentro ?

La donna non risponde, tornando a scrutare l’acqua. La porta si richiude, ed un piccolo beep preannuncia una voce elettronica.

-Del, non per metterti fretta, ma sei sicura che i ragazzi faranno ritorno in tempo ?

-Dobbiamo pazientare ancora per poco.

 

Nello stesso momento, nella Zona Negativa. Le dita di Genis affondano nell’orrido ecosistema alieno, aggrappandosi per potersi rialzare. Solo il dolore che prova al petto gli impedisce di svenire, e ritrova a poco a poco la forza per respirare ancora. E’ talmente stremato da non riuscire nemmeno ad azionare di nuovo la Coscienza Cosmica. Il suo primo pensiero va a Rick, con cui si collega immediatamente.

-Rick ? – la voce è più roca di quanto vorrebbe.

-MARV !!! Accidenti, non hai idea di quanto sia contento di sentire la tua voce. A proposito di voce…

-Faccio fatica a respirare, figurati a parlare. Dove sei ?

-A qualche migliaia di miglia da dove ero prima, quindi ancora in mezzo al niente. Sai da che parte è la Terra ?

-Non lo so, vai verso il sole. Per quanto tempo sono rimasto svenuto ?

-Vorrei saperlo, ma non ho qui con me un orologio.

-Aspetta, lo so io…ho sincronizzato…le Bande con il vostro tempo. Dunque…sarebbero le cinque e quaranta.

-Vediamo, abbiamo lasciato la Terra alle due, incontrato i pirati spaziali alle tre ed il Predatore ti ha messo K.O una mezz’ora dopo. Quindi fanno un paio d’ore che cerco di tornare a casa.

-Il Predatore ! Che fine ha fatto ?

-Ha creduto che tu fossi scappato ed è volato via. Come ti senti ?

-Come se un pirata mi avessero conficcato un pugno di energia direttamente nel cuore e fossi rimasto svenuto nella melma aliena per due ore.

-Ah sì, conosco la sensazione. Vado bene da questa parte ?

-A prima vista direi di sì. Hai provato a sbattere le Nega-Bande ?

-Sì, ma niente da fare. Lo scambio non funziona, o meglio non è sotto il nostro controllo. Per te quanto ci vorrà prima di arrivare a casa ?

-Riesci ad andare più veloce di così ?

­-No.

-Potrebbero volerci anche due anni.

 

Los Angeles, California. Il sole sta per sorgere, e la città è quasi pronta ad iniziare un nuovo giorno. Per le strade non c’è quasi nessuno, quindi nessuno nota due persone con pesanti giacche invernali e passamontagna. Uno dei due sta consultando una cartina, mentre l’altro solleva leggermente il travestimento per avere un po’ d’aria.

-Ma che fai, sei impazzita !? – intima l’altro.

-Dai, fa un caldo infernale con questa roba !

-Credi che non lo sappia ? Però non possiamo farci riconoscere !

-Lou, non sono neanche le sei. Chi vuoi che faccia caso se siamo-

-Aspetta, forse siamo arrivati.

Guardano verso l’alto e tirano un sospiro di sollievo quando leggono l’insegna GOLDEN ORANGE COMICS.

-Ce l’abbiamo fatta, Jessie ! Due settimane di viaggio, sempre a nasconderci e a-

-Lou…

-Lasciami finire. Per gli altri era una missione disperata, ma io sapevo di potercela-

-Lou…

-Sai, se non fosse stato per te probabilmente avrei lasciato perdere da-

-Lou…

-Che c’è !?

La ragazza indica un piccolo cartello appeso alla porta e solleva le spalle. C’è scritto “Orario: 9.30-13.30, 15.00-19.00”

I due si guardano negli occhi, poi guardano se c’è qualcuno nei paraggi. Nemmeno una persona. Si tolgono i passamontagna, facendo un ampio respiro e facendosi aria con le mani.

-Sei sicuro che nessuno si preoccuperà, vedendo due ragazzi con la pelle verde ?

-Siamo a Los Angeles. Chi vuoi che se ne accorga ?

 

Spazio. Il flusso di energia diretto verso le spalle di Rick diminuisce sensibilmente, fino ad esaurirsi.

-No, non adesso…andiamo…

Il campo di forza scompare, lasciandolo in balia del freddo, dell’assenza di pressione e di aria.

“Chissà per cosa morirò prima” pensa, prima di essere accecato. Quando riapre gli occhi, è di nuovo nella palude aliena della Zona Negativa.

-Marv ! Fammi indovinare, sei nello spazio ?

-Sì ! Tutto a posto ?

-Diciamo di sì. Hai notato ? Nessuna esplosione energetica, come le altre volte…mi chiedo se…l’ora. Presto Marv, ho bisogno di sapere che ore sono !

-Le sei, perché ?

-Voglio tenerne nota. Il primo scambio è stato alle due, il secondo alle tre e mezza e questo alle sei. Quindi prima un intervallo di un’ora e mezza, poi di due ore e mezza.

-E questo che vuol dire ?

-Forse niente. Ho la pesante sensazione che il prossimo avverrà fra tre ore e mezza.

-Mi interessa di più sapere come mai l’ultimo scambio è avvenuto subito dopo l’attacco del Predatore.

-Giusto. In quel caso…uno scambio alle due e uno alle sei. Quattro ore. Non ci resta che aspettare le dieci e vedere che succede. Perché per le dieci saremo a casa, giusto !?

-Sono ancora debole e non mi fido ad attivare la Coscienza Cosmica, ma ritrovare la strada da qui è molto più semplice. Anzi, ho già tracciato la rotta. Non ci metterò molto.

 

Da qualche parte. Si fa chiamare il Supervisore, ma pochi finora ne hanno sentito parlare. Ora si è alzato dalla sedia fluttuante di cui non ha più bisogno, e si sente pienamente guarito.

-Quel presuntuoso si pentirà di avermi ignorato, e di aver ignorato le mie informazioni sul Kenya. “Protocolli Richards”…ha ! Sapevo di quel progetto da mesi, se avessi voluto avrei potuto rubare tutto molto prima di lui ! Sono stanco di stare dietro le quinte ed aspettare. Stanco di essere considerato dagli altri “geni criminali” come un perdente. Stanco di leccarmi le ferite mentre quel buffone che mi sono scelto per alleato manda all’aria i miei piani. Computer, status del piano !

-Procedure contenitive in atto. Strumenti di osservazione a pieno regime. Software veggente in funzione.

-Farò sembrare il Pensatore Pazzo un indovino del luna-park. Generatore principale ?

-In stand-by. Fissione del nucleo sotto controllo.

-Nave madre ?

-Dormiente.

-Centro di Resurrezione ?

-Deus ex Machina inattivo. Campo di Forza Ennesimo operativo al 100%.

-E’ tutto pronto. Aspetto solo te, Rick.

 

Los Angeles, le nove di mattina. Capitan Marvel atterra sul tetto dell’appartamento di Rick Jones lasciando una scia luminosa dietro di se.

-Accidenti, è stata più dura del previsto. Ho perso tantissima energia fotonica nello scontro, e faccio fatica ad accumularne di nuova.

-Coscienza Cosmica ?

-Preferisco evitare. Ci ho provato, ed ho ricevuto solo l’equivalente mentale di un riverbero. Ora che si fa ?

-Propongo di rintracciare Marlo e di spiegarle perché siamo rimasti nello spazio tutta la notte.

-Non penso sia la prima volta che ti capita una cosa del genere.

-Da quando sono sposato sì. E visto che dopo sarebbe meglio farti esaminare da Reed Richards o chi per lui, meglio salutarla prima.

-Perché non Mentore invece ?

-Perché New York è qualche miliardo di chilometri più vicina di Titano.

-Sai che Mentore ha molti più dati su di me e le Nega-Bande di Richards. Non sarà che non ti piace andare su Titano ?

-Non per offendere, Marv…tutta brava gente, ma non ho avuto belle esperienze da quelle parti.

-D’accordo, vada per New York.

-Perfetto. Marlo dovrebbe essere alla fumetteria, adesso.

-Uh…dov’è ?

-Ci sarai stato venti volte…a sud.

-D’accordo.

-Marv, quello è l’est !!! Ma insomma, che ti prende ?Hai preso un pugno anche in testa ?

-Non sono più abituato a volare senza Coscienza Cosmica…

-Sigh…e va bene…prendi la strada davanti a te e seguila. Poi gira a sinistra, destra, destra, sinistra-

-Aspetta, aspetta…dove dovevo girare la seconda volta ?

-Dammi la forza…

 

Golden Orange Comics. 9.40

Al ha appena aperto la fumetteria, senza fare caso ai due ragazzi dalla pelle verde che si sono rimessi il passamontagna quando l’hanno visto.

“Saranno reduci da una convention di Star Trek ed avranno sbagliato il trucco” pensa.

-Mi scusi… per caso qui lavora una certa Marlo Chandler ?

-Già. Altri membri dell’Hulk Fan Club ?

-Non esattamente…senta, sa a che ora dovrebbe passare ? E’piuttosto urgente !

-Tra un po’ dovrebbe arrivare. In ogni caso siete un bel po’ in anticipo, gli albi nuovi mi arriveranno solo nel pomeriggio.

-Non siamo qui per i fumetti.

-Quanto costa questo ? – chiede la ragazza appoggiando sul banco il numero 1 di Extreme Millie the Model.

-Ma che fai, abbiamo una missione ! Non abbiamo tempo per queste…ehi, che vuol dire quel poster ?

-Ah, quello ? E’ la pubblicità del “U PAY!”.

-Che sarebbe ?

-La serie non vendeva abbastanza, allora la rilanciano da uno insieme ad altre due nuove serie. L’autore della prima si è abbassato lo stipendio, con la differenza ci pagano gli scrittori delle serie nuove.

-E perché si chiama “U PAY” ?

-Perché visto che non compravate la serie, adesso dovete pagare leggendo le altre due.

-Ancora con questa storia, Al ? Tanto lo sanno tutti che ti compravi cinque numeri per volta ! – la voce è quella di Marlo, che è appena entrata.

-Sei Marlo, vero ? Ti ho vista quando eri morta – dice il ragazzo mentre si toglie il passamontagna. La ragazza fa lo stesso.

-Chi sono questi due, Al ?

-Beh, hanno la pelle verde e dicono di averti vista morta. Per me li hai incontrati al tuo matrimonio.

 

-Non è possibile. Quaranta minuti per fare tre isolati ! E volando, pure !!!

-Senti, non è colpa mia se i terrestri fanno strade così contorte !

-Io sono stato nella capitale Kree, sapientone, e lì era anche peggio. Ora muoviti ad entrare.

-Ma davvero i terrestri leggono questa roba ? – chiede mentre entra e si guarda intorno.

“Giuro che se non spostano le convention mi trasferisco a San Diego” – pensa Al scuotendo la testa.

-C’è Marlo ?

-Cos’è, una specie di iniziazione ? Comunque è di sopra.

Avvicinandosi alle scale, Genis si ferma davanti ad uno scaffale e prende in mano l’ultimo Ultimate Marvel Guy.

-Quanto costa questo ?

-Maaarv…

-Okay, lasciamo perdere.

Salite le scale, trova Marlo a parlare con due ragazzi dalla pelle verde con dei costumi viola.

-Mi sono perso qualcosa ?

 

Dopo una lunga spiegazione…

-Okay, ricapitoliamo. “Testa Calda” e “Ninfetta”, due sopravvissuti di una città distrutta da una bomba gamma del Capo, nemico di Hulk e vecchia conoscenza di Rick.

-Che mi ha resuscitata – precisa Marlo.

-Resuscitata ? Sul serio ?

-Già.

-Andiamo, sarai stata in coma o qualcosa del genere…

-No no, ero proprio morta stecchita.

-Animazione sospesa ?

-Sono pure stata all’obitorio.

-E come ha fatto a…?

-Con un prete ai raggi gamma ed una super-macchina.

-Poi ti faccio un riassunto più dettagliato, Marv…adesso chiedigli che ci fanno qui !

-Giusto. Perché siete qui ?

-E’ una lunga storia.

-Ci sono abituato.

-Beh…dopo la morte del Capo ci ha guidato Omnibus, un’altra sua creazione. Poi è morto anche lui – a questo punto Ninfetta distoglie lo sguardo, per allontanare un pessimo ricordo – e siamo stati presi in ostaggio dai Trojani.

-I Trojani !? Siete stati in contatto con i Trojani !?

-Li conosci ?

-Di fama. Sono un impero piccolo ma particolarmente tenace. Come mai vi teneva in ostaggio ?

-Ehm…

-D’accordo, sotto con l’altra lunga storia.

-Il figlio del loro capo era stato ucciso da Hulk. Voleva usarci per vendetta, ma è stato sconfitto ed andandosene ha bombardato il Rifugio…la nostra base sotto i ghiacci artici. Eravamo in ginocchio, molti di noi erano gravemente feriti. E’ stato allora che il Supervisore ci ha contattati.

-Chi ?

-Non sappiamo chi sia – continua la ragazza – ma si è impadronito di tutta la tecnologia del Capo che era rimasta, ed ha contattato il Pantheon.

-Ecco, me lo sentivo. Adesso le cose diventeranno parecchio complicate.

-Il…Pantheon ?

-Un’organizzazione di semidei particolarmente arroganti. Bruce…cioè Hulk…ne ha fatto parte, e lo ha anche guidato.

-Sarebbe questo il vostro problema ? Vi siete ribellati al Pantheon ?

-No, loro ci hanno aiutato a sopravvivere. Fino a quando non abbiamo scoperto… - Ninfetta è restia a continuare.

-Cosa ?

-Il Deus ex Machina, la macchina per la resurrezione, è ancora intatta. Insieme alle tecnologie più terrificanti del Capo. Il Supervisore ha alzato un potentissimo campo di forza impedendoci di accedere a quella sezione e ad altre. Poi, un mese fa, i Trojani sono tornati.

-Vogliono la tecnologia del Capo – conclude il discorso Testa Calda – e vogliono sterminare sia noi che i membri del Pantheon. Abbiamo saputo del legame tra Rick Jones e Capitan Marvel, e l’abbiamo rintracciato.

-Non per declinare l’offerta, ma non vi sembra piuttosto un lavoro per Hulk ?

-Jones era molto più facile da rintracciare e…ehm…da convincere. E poi, Jones aveva un legame mentale col Capo. Orchessa spera che questo possa consentirgli l’accesso alla zona protetta. Oppure, potrebbe essere Marlo ad essere ammessa, dopo essere stata resuscitata dal DeM.

-Potrebbe essere una buona idea, Marv.

-Uh ? Pensavo mi avresti detto che è una trappola !

-Può darsi. Però il Capo aveva ogni tipo di super-tecnologia, magari troveremo qualcosa di utile per la nostra situazione. E poi…odio ammetterlo, ma sono in debito con questa gente.

-Con gli ex sgherri del Capo o con il Pantheon ?

-Con entrambi. Ed ho anche le mie buone ragioni per mandare entrambi a quel paese, e non voglio perdermi l’occasione.

-E sia. Siamo pronti a partire, Testa Calda.

-Perfetto.

Alza la manica del costume, rivelando un complesso meccanismo da polso sul braccio sinistro.

-Abbiamo ancora un po’ della tecnologia del Capo, compreso il sistema di teletrasporto. Ma abbiamo energia per una volta sola; non potevamo…ecco… rischiare che tu non accettassi, così abbiamo tenuto l’opzione per il ritorno.

-Non mi piace minimamente, ma apprezzo la sincerità. Però vorrei che Marlo restasse qui.

-Neanche per idea !!! Insomma, qui si parla della macchina che mi ha riportato in vita. Credo di avere tutto il diritto di esserci !

-Beh…

-E’ una pessima idea, Marv ! Vedrai, la prenderanno in ostaggio o-

-Non abbiamo altro tempo da perdere. Andiamo tutti.

Testa Calda preme un pulsante e i quattro iniziano a brillare. C’è solo il tempo per Ninfetta per afferrare il suo fumetto e la stanza è vuota.

 

Essere teletrasportati è un’esperienza disorientante. Per un singolo istante, il corpo smette di esistere e la mente si ritrova senza un appiglio fisico. Quando ci si ricompone, non si ha più la minima parvenza di orientamento. Quando poi si passa da un luogo ben conosciuto ad uno in cui non solo non si è mai stati, ma si fa fatica a capire cosa sta succedendo, è veramente complicato.

-Eccoci arrivati, finalmente – dice Testa Calda tirando un sospiro di sollievo.

Genis si guarda intorno, non riconoscendo il posto. E’ un’ampia stanza le cui pareti sono levigate e quasi sterili. Ci sono decine di soldati, con un’armatura bianca ed un simbolo rosso sul petto, una specie di mano stilizzata. Un uomo biondo in doppiopetto nero ed un enorme mostro peloso verde si voltano verso di lui, non più interessati alla finestra. Anche Marlo non riconosce il posto, ma ha una pesante sensazione di dejà vu.

-Così ce l’avete fatta. Avevo scommesso venti dollari sulla vostra morte – dice il biondo facendo una smorfia, ed allungando al mostro una banconota.

-Molto spiritoso, Paride.

-Quindi tu saresti Genis-Vell, è esatto ?

Con una certa perplessità, Genis gli stringe la mano.

-Preferisco il nome Capitan Marvel.

-Posso chiamarti Marvel ?

-No.

-Come dicevo, Marvel, sono molto felice di vederti. C’è Jones lì dentro, vero ? Mi senti, Jones ?

-Ti sento, figlio di-

-Ti sente. Dove ci troviamo, esattamente ?

-Circolo Polare Artico, a metà strada tra il Canada e il Polo Nord. Fuori dalla struttura la temperatura è parecchio sotto lo zero; spendiamo una fortuna in condizionatori.

-Possiamo fargli fare il giro turistico più tardi – lo blocca il mostro, che parla con una voce femminile quasi umana – la battaglia non sta andando benissimo.

-Tu saresti…

-Diane ,  ma il mio nome di battaglia era Orchessa.

-Me la ricordo dall’ultima volta che sono stato qui, ma non andava oltre i ruggiti e i monosillabi.

-Rick mi dice che sei diversa da come si ricorda.

-Ci credo. Sono una dei sopravvissuti alla bomba ai raggi gamma del Capo, che mi aveva trasformato in un mostro assetato di sangue. Credo abbia a che fare col fatto che prima facevo l’avvocato.

-Sì, i nostri ESPer hanno fatto un bel lavoro con lei, e adesso è a capo dei cittadini di questo Rifugio. Quanto a me, sono l’attuale capo del Pantheon.

-Parlavate di una battaglia…

-Se tu e l’affascinante miss Chandler volete seguirmi…

Si volta per tornare alla finestra, facendo un cenno a Genis perché si avvicini. Gli parla sottovoce:

-A dire la verità, questi scherzi della natura mi fanno proprio schifo.

Gli strizza l’occhio, e Genis deve contenersi molto per evitare di procurargli un occhio nero. Non ha una grande simpatia per gli uomini in giacca e cravatta nere.

-Ecco la battaglia. Trojani contro Pantheon ed ex adepti del Capo.

La vista che si estende sotto i loro occhi fa gelare il sangue. Un’intera città rasa al suolo, mentre energumeni in armatura si battono contro soldati grandi la metà di loro. Anche a quella distanza, si riconoscono le armi energetiche dei veri semidei del Pantheon, l’enorme e corazzato Aiace e la forma mostruosa di Roccia.

I super-esseri resistono bene, ma i soldati sono sempre meno.

-A prima vista state perdendo.

-Già. Dopo la distruzione del Monte, la nostra base ancestrale, avevamo poche risorse. Abbiamo saccheggiato quelle del Capo, ma erano davvero in pessime condizioni. Ora abbiamo scoperto che i Trojani hanno richiesto rinforzi, ed anche parecchi. Riuscite a vedere in fondo alla caverna artificiale ?

Aguzzando la vista, non è difficile vedere dei laser tagliare la superficie ghiacciata e penetrare nel Rifugio.

-Persino Hulk non riusciva a distruggere quelle mura ! Hanno proprio tirato fuori l’artiglieria pesante !

-E’ un’astronave, vero ? Come sono arrivati fino a qui senza essere notati dalle forze militari terrestri ?

-Mi sorprendi, Marvel. Ogni buon alieno dovrebbe sapere che i Trojani hanno la migliore tecnologia di occultamento della loro galassia.

-E tu come lo sai ?

-Il Pantheon ha parecchi trascorsi con quella razza. E non tutti buoni.

-Voglio saperne di più su questa faccenda, ma non è il momento più adatto. Sono perfettamente in grado di gestire questa –

Marlo distoglie lo sguardo per la luce, mentre Paride non fa una piega…quasi come se se lo aspettasse.

-Dannazione ! Certo che avete un tempismo eccezionale, voialtri ! – si lamenta Rick Jones, che ha appena ripreso il posto del mezzo Kree.

 

La prima cosa che tenta di fare è sbattere di nuovo le Nega-Bande, ma non ha il minimo successo.

-Perfetto, davvero perfetto. Le dieci in punto. Ne deduco che Marv non farà ritorno prima di altre quattro ore.

-Prendila dal lato buono, Rick…almeno ora sappiamo come funzionano questi scambi.

-Il problema è che tra quattro ore le Bande potrebbero essere tutto ciò che rimane di questo-

Attorno a Rick si forma lentamente un campo di forza energetico, un quadrato di luci intermittenti che brillano sempre di più.

-Rick, stai scomparendo di nuovo ! – urla Marlo, correndo verso di lui. Orchessa la blocca, cercando di non farle del male.

-Stai calma, ce l’aspettavamo. Quello è il teletrasporto del Supervisore.

-Ma che ci troveranno mai di divertente a scombinarmi di continuo le molecole… - si lamenta Rick, prima che il campo di forza scompaia.

-Che è successo ? Dove sono gli altri ?

-Aah, adesso ti fai sentire !!!

-E’ difficile trovare un argomento quando da un momento all’altro non sai più in che dimensione sei.

­-Ed io che speravo di essermi lasciato alle spalle i piani complicati. Sono successe tante di quelle cose e così in fretta che…ehi, io questo posto l’ho già visto. Siamo proprio nella base del Capo, ma credevo fosse stata distrutta.

-Ricostruirla è stato un gioco da ragazzi.

Rick si volta, dando energia alle Nega-Bande e lanciando un colpo distruttivo. L’energia passa attraverso l’ampio abito bianco del vecchio con la barba, colpendo il muro.

-Ehi, io ti ho già visto. Tu sei quel tizio del Pantheon…com’era… Argamenno ?

-Agamennone – la voce quasi baritonale risuona per le ampie stanze, dando quasi l’impressione di trovarsi veramente di fronte ad un uomo entrato nella storia invece che di fronte al suo ologramma.

-Devo intuire che sei tu questo Supervisore ?

-Sono semplicemente un suo alleato. E’ grazie a lui se ho potuto trovare una nuova casa per i miei figli, i membri del Pantheon.

-Secondo Bruce sei stato tu a causare la distruzione dell’ultima.

-A proposito del dottor Banner, mi è dispiaciuto venire a conoscenza della morte di sua moglie.

-Poche chiacchiere, vecchia cornacchia. Che sta succedendo qui !?

Per un attimo Genis rabbrividisce. Non aveva mai sentito un tale astio nella voce di Rick.

-Il Supervisore ti spiegherà ogni cosa. Da questa parte.

Si incammina e passa attraverso la porta d’acciaio spessa quaranta centimetri, che si apre automaticamente. Rick lo segue.

-Ammetto di non conoscere neanche una delle persone coinvolte in questa storia, Rick, quindi mi fiderò di te per una volta. Ma sei sicuro che dargli retta sia la cosa migliore ?

-Ho un mucchio di questioni in sospeso con questa gente. Ed ho tutta l’intenzione di sistemarle.

La stanza adiacente ospita il Deus ex Machina, dove Rick ha visto Marlo tornare in vita ed il Capo venire ucciso dai suoi stessi piani. C’è un’aria spettrale nella sala, e le vetrate simili a quelle di una chiesa rinforzano l’idea.

Infine, Agamennone passa attraverso una porta che l’ultima volta non c’era. Quando si apre, Rick entra in una sala grande tre volte la precedente, piena zeppa di monitor. Al centro, una sedia metallica fluttua a venti centimetri dal suolo. Lo schienale è molto alto e non si vede la persona che digita qualcosa nei terminali.

-E’ qui – annuncia Agamennone, senza lasciar trapelare la minima emozione.

-Quindi saresti tu il famigerato Supervisore ?

-Precisamente. Sei cambiato molto dall’ultima volta, Rick.

-Accidenti, speravo che il lifting non si notasse.

-Non riconosci la mia voce ?

-Non saprei…Jim Shooter ?

-Allora lo conosci ?

-Stai zitto, Marv !

-No, lascia che parli. Voglio sentire ogni singola parola. E’ da tempo che desideravo incontrarti, Genis-Vell.

-Senti, piantala con gli indovinelli e dimmi chi sei, anzi soprattutto dimmi perché hai rubato la tecnologia del Capo !

-Rubato ? Dev’esserci un equivoco, Rick. Come posso aver rubato quella tecnologia…

La sedia si volta lentamente, in modo teatrale. Senza accorgersene, Rick trattiene il fiato. E si irrigidisce quando lo vede.

-…se sono stato io a crearla ?

L’uomo sorride sotto i suoi lunghi baffi finemente curati, mentre grosse orride vene pulsano su un cranio grande tre volte quello umano. Rick fissa quegli occhi verdi, fissi su di lui. E fa un passo indietro.

-No…non è possibile ! Tu sei morto !!!

-Che succede, Rick !? Chi è questo tizio ?

-Il Supervisore…è il Capo !

-Dovrei farmi credere morto più spesso. Queste rimpatriate sono esilaranti.

 

 

CONTINUA…

 

Note

Episodio pieno di ritorni, tutti provenienti dalla decennale gestione di Hulk di Peter David, riprendendo eventi chiave nella vita di Rick e Marlo (anche se il numero scorso dovrebbe avervi fatto intuire che il passato di Genis sarà altrettanto importante).

Premettendo che saprete molto di loro, specialmente i loro legami con Rick, nei prossimi numeri, qualche link utile per avere informazioni sulla “Squadra Speciale” e sul Pantheon, che avranno un ruolo decisivo nei prossimi numeri, quindi non fatevi ingannare dalla loro labile presenza in questo.

Infine, passiamo alla grande rivelazione di questo numero, ossia il ritorno del più grande nemico di Hulk (che non sia lui stesso). Di tutti i ritorni il suo sarà in assoluto il più importante, quindi per ora non mi dilungo su come mai sia ancora vivo e sui suoi piani. Mi limito a darvi un ottimo link per scoprire tutto il possibile su di lui: www.geocities.com/Area51/Saturn/1824/leader.html

Ultima nota: forse è passato in secondo piano, ma questo numero segna anche la prima apparizione di Al e del Golden Orange Comics su questa serie ! A proposito, gli albi citati vi ricordano niente ?

 

 

CAPITAN MARVEL #16

EVERYBODY WANTS TO RULE THE WORLD

 

 

-Vediamo se ho capito bene – inizia Marlo, dopo aver dato le spalle alla finestra che mostra una sanguinosa battaglia – Siamo sotto i ghiacci del Circolo Polare Artico, nell’ex base del Capo dove mi ha riportata in vita prima di morire. Quei bestioni in armatura spaziale sono degli alieni…

-Trojani – termina la frase l’uomo biondo, mentre si controlla le unghie incurante del fatto che i suoi uomini stanno morendo.

-Che combattono contro un qualcosa chiamato Pantheon e le forze del Capo, per rubare la sua tecnologia da un certo Supervisore.

-Ma non c’è un po’ troppa gente implicata in questa faccenda !?

-Tra poco non ci sarà più nessuno, se Capitan Marvel non si dà una mossa – conclude il gigantesco mostro verde.

 

Diversi metri più in basso…

-Dev’essere un trucco…tu sei morto ! – urla Rick Jones, indietreggiando fino a passare attraverso la forma olografica di Agamennone. Il Supervisore, o sarebbe più appropriato dire il Capo, sorride.

-Un’affermazione che va contro l’evidenza. Ti sembro morto, Jones ?

-E fai pure lo spiritoso…

-Sono sempre stato dell’idea che non c’è niente come l’umorismo per mantenere un cervello bene allenato. E credimi, quando parlo di cervelli io-

Rick ora sta puntando una delle Nega-Bande sulla sua testa, iniziando ad accumulare energia.

-Credi che me ne sia dimenticato ?

-Prego ?

-Credi che mi sia dimenticato di Middletown !? Credi che mi sia dimenticato della morte di cinquemila innocenti ?

-Rick, posso capire che tu sia in collera ma-

-Chiudi il becco, Marv ! Tu non sai niente di questa faccenda !

-So che senza il nostro aiuto, il Pantheon sarà trucidato dai Trojani. Se c’è veramente un campo di forza impenetrabile a separarci dalla battaglia, lui è l’unico che possa farci uscire.

-Ti consiglio di dare retta a Genis, Rick. Sei nel cuore della mia base, credi che non abbia miliardi di sistemi di sicurezza qui dentro ?

-Come hai fatto a sentire quello che ha detto Marv ? E’ in un’altra dimensione !

-Nello stesso modo in cui riesci a sentirlo tu…o hai dimenticato il nostro legame mentale ?

-Il nostro che ?

-Come dimenticano in fretta. Posso sapere quello che tu sai e vedere attraverso i tuoi occhi, te ne sei scordato ? Un ricordo di quando salvai la tua vita liberandoti dalla tua condizione di Hulk estemporaneo.

-Ricordo la faccenda in un modo un po’ diverso.

-Questo è irrilevante.

-Anche il motivo per cui mi hai portato qui lo è ?

-I miei motivi, i miei progetti e i miei piani sono ben oltre la tua limitata comprensione. Tuttavia, credo che vi siate meritati una spiegazione sulla mia apparente resurrezione.

-Apparente !?

-Sì, perché in realtà non sono mai morto.

-D’accordo, sotto col riassunto. Tanto sei troppo megalomane per evitare di farmelo.

-Giudicami come meglio credi. La verità è che eravate talmente ansiosi di sapermi morto da non aver notato le enormi contraddizioni che hanno caratterizzato gli eventi. Ritorna con la mente a quel giorno, Rick. In un atto di suprema codardia, il dottor Banner mi espose al fuoco di Redentore. A proposito, come sta Thunderbolt Ross ? Mi è dispiaciuto sapere della morte di sua figlia. E ancora di più non poter vedere la disperazione negli occhi di suo marito…

-Bastardo !

-Rick, fermo !

Il pugno di Rick viene bloccato dalla mano del Capo, che inizia a stringerla con una forza molto superiore a quella del suo gracile corpo.

-Non indosso questa micro-corazza per vanità. Non sarà all’altezza del mio vecchio peggior nemico, ma per mettermi al sicuro da te sì. Posso comprendere una certa dose di inimicizia, quindi non ti punirò per questo affronto. Ti ricordo però che non sono famoso per la mia pazienza.

-Già, sei famoso per essere totalmente privo di scrupoli.

-Lo considero un complimento. Ma torniamo alla mia lunga strada per tornare alla vita. Non pago di avere crivellato il mio corpo con centinaia di proiettili, il fato ha anche fatto crollare l’intera struttura su di noi, distruggendo il Deus ex Machina ed uccidendo il mio prezioso Soul Man. Ci vollero giorni per rimuovere tutte le macerie. All’insaputa di tutti, i miei androidi recuperarono il mio corpo e scoprirono che ero ancora in vita.

-Come ?

-Il mio cervello è come un gigantesco tumore. Assorbe ogni singola energia del mio corpo per poter crescere e svilupparsi, ed è per questo che la mia prestanza fisica è limitata. Inutile dire che tutti i tentativi per ricevere la forza smisurata che potenzia altri esseri colpiti dai raggi gamma sono stati del tutto vani. Per mia fortuna: alla mia “morte”, tutte le energie vennero dirottate al cervello che poté sopravvivere più a lungo. Gli androidi mi prelevarono e mi misero in stasi. Senza il Deus ex Machina, tuttavia, non c’era modo per curare ferite così profonde, e si trattava di un lavoro troppo complesso perché potesse essere eseguito dagli androidi. Così tramite i miei poteri mentali cercai un corpo da, per così dire, possedere. Tentai con Omnibus, ma quella mia pallida copia fallì miseramente su tutti i fronti. Continuai ad osservare ed osservare, in cerca dell’alleato adatto, fino a quando trovai…lui.

-Agamennone ? A proposito, anche tu dovevi essere morto !

-Credevi seriamente che un immortale potesse essere fermato da un’esplosione ed una caduta nelle acque artiche ? Sappi che cinquant’anni fa finsi la mia morte nello stesso identico modo.

-Allora perché non ti sei ripreso il Pantheon ?

-Perché mai avrei dovuto ? – sorride l’ologramma – Avevano smesso di essere anche vagamente interessanti. Posso sempre ricostruirlo tra qualche millennio, in fondo.

-Proprio due anime gemelle.

-Agamennone seguì le mie istruzioni e ricostruì la macchina per la resurrezione, con cui curai le mie ferite. Ci vollero mesi e mesi per ritornare ad una completa mobilità, così restai nascosto dal mondo nel posto più impensabile…quello in cui ero morto.

-Visto che ti diverti tanto a spiegare, dimmi che hai intenzione di fare e soprattutto perché non dovrei sbatterti in un pozzo senza fondo una volta respinto l’attacco.

-Su questo ci possiamo sempre accordare in seguito. Ora il tuo compito è di respingere la nave madre dei Trojani. Senza obiezioni.

-Devi lavorare parecchio sul tuo tempismo, Capo. Non riesco a scambiarmi di posto con Marv, e sembra che non potrò farlo per le prossime quattro ore.

-Ah, questa è la tua colpa più grave, Rick. Hai dimenticato che il Capo ha sempre una soluzione pronta.

 

Ai limiti del Rifugio. L’astronave madre apre un portello, facendo uscire centinaia di soldati che caricano urlando contro quello che resta delle difese del Capo. Sotto la loro spessa e complicata armatura metallica, che nasconde le loro fattezze quasi scimmiesche, fremono per la battaglia.

Gli ultimi soldati umani del Pantheon muoiono sotto i loro raggi laser. Solo i semidei restano a combattere, circondati su ogni lato.

-Sarebbe più semplice se non puzzassero così tanto – commenta l’uomo con la barba rossa, intento a tagliare a metà un soldato Trojano con la sua spada di luce, mentre con lo scudo para i colpi di energia.

-Dopo ore di combattimento ininterrotto, Ulisse, probabilmente pensano lo stesso di noi.

Ettore fa roteare la sua mazza chiodata di energia, colpendo alle teste i quattro Trojani che lo accerchiavano. Un quinto sta prendendo la mira, alle sue spalle.

Una ragazza dai lunghi capelli d’argento salta sulla linea di tiro, e l’energia scompare dentro il suo corpo per poi essere rilasciata dalle mani.

-Fossi in te mi concentrerei un po’ di più sulla battaglia che non sul tuo corpo, Ettore. A quello posso sempre pensare io, dopo.

-Cassie !

-Andiamo, gente…stiamo per morire, almeno facciamolo con il sorriso sulle labbra !

-E’ in casi come questi – risponde Atalanta, scoccando quattro frecce di energia che colpiscono altrettanti soldati con traiettorie impossibili – in cui mi mancano i tempi in cui avevamo Hulk tra le nostre fila.

-Qualcuno se la cava benissimo anche senza.

Ulisse indica il massiccio Aiace, che sta caricando sui soldati con il suo enorme peso; quando colpisce i soldati, l’armatura che lo aiuta a sostenere il suo stesso peso fa uno strano rumore metallico. I soldati Trojani, troppo impegnati a fare voli di quindici metri con le ossa rotte dopo il colpo non lo notano.

-Stubidi omini di ladda ! Non brovade a fare del male ad Adalanda !

-Bel lavoro, ma ci superano almeno di cinquemila a uno.

Roccia modella il suo rivestimento in gigantesche mani, che afferrano e stritolano gli alieni; dei frammenti vengono sparati contro gli alieni attorno ad Aiace.

-Ehi ! Podevo gavarmela senza il duo aiudo, Roggia !

-Anche le conversazioni con Hulk erano più interessanti…

 

Il rumore del campo di battaglia arriva lontano, fino alla sezione degli ospiti d’onore.

-Ora basta. Io vado giù ad aiutarli.

-Non essere stupida, Orchessa. Non hai la minima possibilità.

-Ti ho detto di chiamarmi Diane, Paride. Hai altre idee ?

-Scusate – interviene Marlo – Ma non c’erano centinaia di persone che vivevano qui ? Sono…

-Ancora vivi – risponde Testa Calda – Sono al sicuro. Il Capo aveva costruito una zona a prova di esplosione nucleare, li abbiamo portati lì.

-Dovremmo raggiungerli, allora. Voglio dire, che succede se si accorgono che non gli servono tremila soldati per sconfiggere quello che resta del Pantheon, e decidono di mandarne un centinaio qui ?

-Ha ragione, Orchessa. Perché non ci dici dove si trova questa zona protetta, così possiamo ripararci dal fuoco nemico ? – dice Paride, incrociando le braccia dietro la schiena.

-D’accordo. Si trovano-

Marlo afferra il braccio sinistro di Paride e lo tiene fermo.

-Non provarci !

-Che ti prende, Marlo ? Lo stress si è fatto eccessivo ?

-Stavi per premere un pulsante sull’orologio. Ti ho visto.

-E allora ?

-E allora non si regola l’ora mentre decidi come salvarti la vita. Fammi vedere…

Prima che Marlo possa controllare, Paride ritrae il braccio e si libera dalla presa. E’ molto più forte di quanto non sembri.

-Uomini, pronti a sparare alla signora Jones al mio comando.

Perplessi, i dieci soldati del Pantheon rimasti a guardia del loro capo prendono in mano le loro armi e prendono la mira.

-Si allontani, signorina !

-Ah, la cortesia dei milit – la grossa mano pelosa di Orchessa lo afferra per il collo, non con tanta forza da strangolarlo ma abbastanza per impedirgli di muoversi.

-Una reazione decisamente esagerata la tua, Paride. Ma non per chi ha qualcosa da nascondere !

-Uomini…fuoco ! – ordina con un filo di voce. Le sicure dei fucili laser vengono tolte e Marlo chiude gli occhi.

 

Molti metri più sotto, Rick stringe con forza il piano d’appoggio dell’analizzatore del Capo, pur di restare calmo. L’idea di essere stato di nuovo costretto ad avere a che fare con quel manipolatore gli fa ribollire il sangue.

-Desolato per la scomodità, Rick, ma quella strumentazione è stata creata per poter analizzare esseri irradiati dai raggi gamma…che, come ben sai, hanno una decisamente fastidiosa tendenza all’ipertrofia.

-Sì, sì, come ti pare. Fai solo in fretta, d’accordo ?

-Stai calmo, Rick.

-Facile parlare, per te. Tu non hai nessun genio criminale ad analizzare i tuoi atomi mentre tua moglie è a un passo da un’orda di alieni assassini.

-Marlo sa cavarsela e lo sai benissimo. Se l’è cavata con Ego, può sicuramente cavarsela anche con i Trojani.

-Sarei più tranquillo se tu non ripetessi ossessivamente il concetto.

-Hhhmmm. Parecchio interessante – commenta il Capo, osservando due diagrammi che illustrano i risultati delle analisi di Rick e Genis.

-Salta le interminabili spiegazioni scientifiche e dicci direttamente cosa puoi fare.

-Con calma, Rick, abbiamo abbastanza tempo. E pensare a voce alta è il miglior modo di riflettere.

-Dicono tutti così, e poi illustrano i propri piani di conquista del mondo quando non c’è nessuno.

-Sembra che la vostra struttura atomica abbia subito un forte scompenso dimensionale. Siete stati sottoposti ad uno spostamento di fase, ultimamente ?

-Non ti avevo detto di saltare le spiegazioni ?

-Siamo stati disintegrati, di recente…può centrare qualcosa ?

-Siamo stati-

-Ti ho già detto che posso sentire le parole del Capitano, Rick, Continua pure, Genis-Vell.

-Nella battaglia con Frost siamo caduti in un nesso dimensionale, o qualcosa del genere, e siamo stati disintegrati. Sono state le Nega-Bande a tenerci assieme…credo. Tra l’altro eravamo stati separati, all’epoca..

-Potrebbe essere una spiegazione. I vostri sono “atomi mancanti”… esistono in un continuo stato di fluttuazione, ed è per questo che non è possibile separarli senza distruggerli…per quanto ne so al momento, almeno. Se il legame è stato reciso e poi ripristinato in modo del tutto casuale, è ovvio che i vostri atomi non possono fare altro che fluttuare in un continuo stato di fluttuazione quantica, scambiandosi di posto ad ogni inversione del flusso probabilistico.

-Sì certo, pensavo proprio fosse qualcosa del genere. O quello o qualcosa che ho mangiato.

-E’ reversibile ?

-Non con i miei mezzi attuali. Tuttavia posso intervenire sull’intervallo degli scambi, e ripristinare lo scambio tramite le Nega-Bande. Con un intervallo di cinquant’anni sarà come se tutto fosse tornato come prima: basterà sbattere le Nega-Bande per scambiarvi di posto, e non dovrete preoccuparvi di eventuali scambi involontari e intempestivi.

-Da quando sai così tante cose sulle Bande ? E come farai a…?

-Non volevi che evitassi le spiegazioni scientifiche ? Ho semplicemente tenuto d’occhio il primo Capitan Marvel ed analizzato le Nega-Bande nel periodo in cui era fuso con te. Prevedevo di impossessarmene, ma ho avuto altre priorità e quando fui pronto eravate già stati separati. Non tutti i piani per la conquista del mondo riescono col buco.

-Che aspetti ? Se puoi farci tornare come prima, fallo ! Non possiamo perdere altro tempo !

-Marv, lascia che parli io con-

Quattro tentacoli metallici escono dal ripiano, bloccando Rick a braccia e gambe.

-Mi dispiace per questo, Rick, ma se tu cadessi a causa del dolore dovremmo rifare tutto da capo. Tra parentesi, la battuta è involontaria.

-Aspetta un momento ! Come faccio a sapere che questo non mi ridurrà a un mucchietto di cenere ?

-Se avessi veramente avuto questo in mente, non avrei ricomposto le tue molecole alla fine del teletrasporto.

Le dita sottili del Capo tirano una leva, azionando delle forti luci colorate che colpiscono Rick, che contrae i muscoli per resistere al dolore.

-Sai, Agamennone, ho sempre adorato i congegni che prevedono una leva per l’attivazione finale. Voglio dire, un computer è certamente più efficiente, ma vuoi mettere lo stile della leva fatidica ?

Rick stringe i denti, sentendo le Nega-Bande diventare sempre più calde, ed avverte un formicolio familiare su tutto il corpo.

“Devo resistere” pensa per farsi forza “così Marv potrà prendere a calci il suo didietro verde”

Avvolto dall’energia negativa, Rick chiude gli occhi e si sente scomparire.

 

-Puoi riaprire gli occhi adesso – dice una voce femminile.

Quando lo fa, Marlo vede scomparire la barriera di energia prodotta da Ninfetta. I soldati del Pantheon sono a terra, e su ogni armatura c’è un piccolo buco fumante. Lo stesso fumo che esce dalle dita di Testa Calda, che soffia sugli indici come se fossero pistole che hanno appena sparato.

-Avresti dovuto mandare a morire anche noi – è il commento del ragazzo.

-Sapete, non mi sono mai piaciuti quelli con la pelle verde.

Con una velocità inaspettata, Paride estrae dalla tasca interna della giacca una specie di pistola in miniatura, e la usa contro Orchessa. Il colpo di energia le provoca molto dolore, facendole perdere la concentrazione e la presa. Paride afferra Marlo per un braccio e la stringe a sé, puntando l’arma sulla sua testa.

-Quando si occupa una posizione come la mia non si può certo girare disarmati. Non temete per la vostra orrida compagna, l’arma di riserva dell’assolutamente non compianto Giasone non è mortale.

-Non serve avere un’arma se non la sai usare – dice Marlo prima di colpire Paride con una gomitata allo stomaco. Un colpo energetico di Testa Calda gli fa volare via l’arma dalle mani, giusto in tempo perché Ninfetta lo imprigioni.

Marlo recupera la pistola da terra e la mette in tasca.

-Allora, vogliamo parlare di cosa sta veramente succedendo da queste parti ?

 

Dopo aver visto la sconfitta di centinaia di loro compagni, i Trojani hanno abbandonato la forza bruta e si sono concentrati sui fucili ad energia.

Roccia è il primo a cadere, una volta trovata la frequenza giusta per frantumare il suo rivestimento di roccia sintetica. Anche Aiace è allo stremo delle forze ed in teoria sarebbe dovuto cadere da tempo, ma è troppo stupido per capirlo e continua a combattere.

Accerchiati, Ulisse e Cassiopea usano lo scudo e l’assorbimento energetico per proteggere i loro compagni di squadra, nonché parenti.

-Non so per quanto potrò andare avanti a produrre frecce – confessa Atalanta – Sono al limite delle forze.

-Tu sei l’unico a poter volare, Ettore…dovresti andartene e cercare aiuto.

-Il mio posto è nel Pantheon, Ulisse.

-Non dirmi che ti fidi ancora di Paride…

-Credevo mi conoscessi meglio. Non lo faccio certo per lui, ma per quei pochi innocenti per cui il Capo ha fatto qualcosa di buono.

-Devi sempre avere quel muso lungo, Ettore ? Pensa piuttosto a quando saremo a letto insieme.

-Cassie, stiamo per morire !!! E per l’ultima volta…sono gay !

-Posso almeno morire pensando quello che mi pare ?

-D’accordo. Quando riusciremo a vincere contro migliaia di soldati alieni assetati di sangue verrò a letto con te.

-Uh…Atalanta…non è che…

-Scordatelo, Ulisse.

Gli ultimi semidei del Pantheon si separano per l’ultimo attacco disperato. Sia loro che i soldati Trojani si fermano un istante, quando sentono la terra tremare.

-Ettore ? – chiede Ulisse.

-Sì ?

-Credo sia il tuo giorno fortunato.

Il terreno esplode sotto la forza di un raggio fotonico. Capitan Marvel esce dal sottosuolo, carico di energia, ed inizia a colpire all’impazzata qualsiasi alieno si trovi nei paraggi. Dopo un primo momento di indecisione, i soldati si disinteressano al Pantheon per sparare al bersaglio più appariscente.

Inutile dire che il Pantheon non ha la minima intenzione di farsi rubare completamente la scena, ed iniziano ad attaccare gli alieni mancati da Capitan Marvel.

-Guarda che ho tutta l’intenzione di farti onorare la promessa ! – dice Cassiopea mentre assorbe raggi laser e li rimanda al mittente.

-Oh, cavolo. Ma perché i rinforzi arrivano sempre al momento meno opportuno ?

 

A distanza di sicurezza, Marlo esamina l’orologio di Paride.

-Avevo ragione, stavi premendo un pulsante nascosto.

-Stai attenta, cara. E’ un Rolex.

-Davvero ? Allora sarebbe un peccato se si rompesse. Puoi tenerlo tu per me, Diane ?

-Con piacere.

Il prezioso orologio d’oro si sbriciola facilmente sotto la forte pressione esercitata dai muscoli potenziati dai raggi gamma di Orchessa.

-Ora, ti dispiace dirci cosa avevi intenzione di fare ? Sei alleato con gli alieni ?

-Non esattamente. Sai, c’è un problema con i prigionieri nei campi di forza. Hanno tutto il tempo di fare quello che vogliono…

Paride mette una mano in un’altra tasca della giacca, estraendone un minuscolo congegno nero.

-Fermo !

-Mi dispiace, Mar, ma devo fare rapporto al mio Supervisore. Posso chiamarti Mar, vero ?

Il campo di forza si abbassa, ma Paride fa in tempo a premere il pulsante con il sorriso sulle labbra. Dalla sua mano parte una scarica elettrica che percorre tutto il suo corpo, che inizia a diventare trasparente. Quando inizia a provare dolore, il suo sorriso scompare per lasciare spazio ad un’espressione di terrore.

Torna ad essere completamente visibile, mentre cade a terra fumante.

-Quel…figlio di… Non dite ad Ulisse… che sono morto…da idiota…d’accordo ?

Resta così, con un’espressione a metà tra il divertito ed il disilluso, per qualche secondo. Poi inizia ad emettere sempre più scintille, e Marlo indietreggia spaventata.

Paride muore trasformandosi in uno spettro di luce che si innalza al cielo, svanendo come un fuoco d’artificio.

E’ così che muoiono i membri del Pantheon. Non è molto più gradevole di altri metodi, comunque.

 

Nella ex base del Capo, in quella che un tempo era una città sotto i ghiacci ed ora è una distesa di macerie sotto i ghiacci, le sorti della battaglia sono state decisamente risollevate. Per quanto siano dei guerrieri formidabili, una volta presi di sorpresa i Trojani non hanno la minima chance di difendersi dai potenti colpi fotonici delle Nega-Bande. L’appoggio del Pantheon contribuisce a mettere fuori gioco i soldati che Capitan Marvel ha mancato.

-Ottimo lavoro, Marv.

-Questione di probabilità, Rick. Prima o poi dovevo vincere anche io senza troppi problemi.

-Bene, allora sbrigati a concludere prima che il Supervisore si metta in testa di scappare o che la tua frase ti porti una sfortuna non indifferente.

-Aspetta. Perché l’hai chiamato Supervisore ?

­-Come ?

-Finora lo hai sempre chiamato C… c…

-Che hai, ti sei bloccato ?

-Rick, ho una bruttissima sensazione. Tu riesci a dire chi è il Supervisore ?

-Certo, è il…i-il…oh, merda. Quel figlio di puttana !

-Intuisco che abbia anche poteri telepatici o ipnotici, considerando quel… quel… per Pama, non riesco neanche a descriverlo !!!

-Lo sapevo…per la miseria, lo sapevo che non dovevamo fidarci di lui ! Questo è un dannatissimo blocco mentale !

-Non preoccuparti. Fammi solo attivare la Coscienza Cosmica: metterò o.k i Trojani in un colpo solo e respingerò qualunque trucco abbia tentato con la mia mente.

-Comunque sarebbe “mettere k.o.”

-Non credo che loro sappiano la differenza, Rick.

Sul volto di Genis appare un campo stellato, mettendolo a conoscenza di ogni minimo dettaglio dell’ambiente circostante. Quindi è completamente consapevole di avere un capogiro e di precipitare a terra, dove sei soldati Trojani gli puntano dei fucili alla testa.

-Forse te ne sei accorto, ma eri meno eroico di quanto avresti dovuto. Buon atterraggio, però.

-Laggiate sdare faggia sdellada !

Due pugni grandi il triplo di uno normale spazzano via gli assalitori, giusto in tempo perché Genis spenga la Coscienza Cosmica.

-Sdai bene ?

-Più o meno sì…

-Aiage.

-I soldati ?

-Si sdanno ridirando.

-Non che mi dispiaccia, ma non mi sembra molto da loro.

-Ghi è guel dizio ghe esce dall’asdronav-

Un raggio di energia proveniente investe in pieno Aiace, scagliandolo a terra nonostante la sua mole.

-Ma cosa-

Anche senza Coscienza Cosmica, Genis ha il buon senso di azionare uno scudo fotonico quando vede arrivare un’altra scarica. Lo scudo tiene a fatica.

Dall’astronave sta scendendo un alieno alto ben più di due metri, con una specie di fucile modellato attorno alla mano sinistra ed un’aria di arroganza illimitata.

-Avrei dovuto ordinare ai miei sudditi di radere al suolo questa tenuta. Mi ha causato fin troppi guai…ora mi toccherà portare a termine l’ordine da solo.

-Rick, chi è questo tizio ?

-Credo sia Armageddon, il loro capo. E credimi, o quel nome se l’è guadagnato o ha fatto una gran fatica per esserne all’altezza.

-Ma i pazzi megalomani alla conquista del mondo non attaccavano uno alla volta ?

-Che vuoi che ti dica ? Di questi tempi, tutti vogliono conquistare il mondo. Io abito a Las Vegas, quindi dovrei saperne qualcosa.

 

Decine di metri più sotto, la forma olografica di Agamennone osserva le sorti della battaglia su uno schermo.

-Ecco qualcuno che avrei preferito non rivedere. Spero che il tuo burattino ce la faccia… Sei sicuro che lui e Jones non riveleranno la tua identità ?

-Uh ? Oh sì certo, assolutamente – risponde distrattamente il Capo, impegnato ad osservare attentamente gli schemi che mostrano i dati ottenuti su Genis.

-Non vuoi vedere se Armageddon distruggerà o meno la tua base ?

-No, il quarto membro del nostro bizzarro quadrunvirato mi ha assicurato che non ha possibilità di vittoria, ed il mio software veggente l’ha confermato. Per quanto non sia stato chiaro su quanti danni riceveranno i miei presenti, specialmente Capitan Marvel.

-Il “nostro quadrunvirato” è appena diventato un triunvirato. Paride è morto.

-Davvero ? Ma guarda un po’.

-Non è una grande perdita. Non è mai stato tra i miei discendenti preferiti…troppo simile a me e difficilmente manipolabile.

-Uh-uh.

-Per quale motivo sei così distratto, Supervisore ? Si tratta del tuo piano, in fondo.

-Credo di aver scoperto qualcosa di assolutamente insospettabile. Qualcosa che può velocizzare i nostri piani almeno di dieci volte, se giochiamo bene le nostre carte.

-Un dettaglio sfuggito al tuo misterioso alleato ?

-E’ più probabile che l’abbia volutamente tralasciato. Secondo questi dati, Capitan Marvel è stato recentemente sottoposto ad una forte dose di radiazioni a bassa velocità, all’altezza del cuore. Molto, molto interessante…

-Che cosa vuol dire ?

-Le radiazioni hanno superato tutte le difese delle Nega-Bande, forse a causa dello scompenso quantico. Il corpo di Genis sintetizza energia fotonica, e questo in qualche modo ha impedito alle radiazioni di uscire dal suo corpo. Le radiazioni hanno provocato una inarrestabile crescita anomale delle cellule del suo pericardio, assorbendo sempre più energia fisica e debilitando il suo sistema.

-In altre parole…

-E’ un tumore. Potrebbe trattarsi di cancro. Stupendo. Ora come volgiamo la cosa a nostro vantaggio ?

 

 

CAPITAN MARVEL #17

VARIAZIONI SUL TEMA

Un tie-in di Inferno2

 

Il pessimista si lamenta del vento.

L’ottimista aspetta che cambi.

Il capo issa le vele.

 “Developing the Leader Within You

John Maxwell

 

 

Mi chiamo Richard M. Jones, ma di solito mi chiamano Rick. Oppure “quello tizio che si mette sempre nelle situazioni più assurde”. Perché ?

Al momento sono nella Zona Negativa e guardo un alieno le cui molecole sono fuse con le mie combattere un alieno che una volta ha combattuto contro un altro mio amico, che… aah, lasciate stare. E’ complicato. Dicevo, questo alieno ha attaccato la base di un vecchio nemico di un mio vecchio amico che… no, lasciate stare anche questo. E’ ancora più complicato. Comunque, sono qui perché il Capo mi ha incastrato, e ora non posso dire ai nostri alleati, semidei che sarebbero alleati del mio nemico ma che sono miei amici… ehm… lasciamo perdere. Siamo in un mare di guai e basta, contenti ?

 

Mi chiamo Genis-Vell, ma di solito mi chiamano Capitan Marvel. Oppure “il figlio del tizio che è morto”, visto che non sono il primo Capitan Marvel.

Al momento sono nella ex base del Capo, invasa dagli alieni Trojani, e sto combattendo contro il loro capo Armageddon. Non chiedetemi perché, dovrei chiedere a Rick… si mette sempre nelle situazioni più assurde. Comunque, quando un alieno di oltre due metri mi spara contro un raggio di plasma concentrato e urla ai quattro venti di volermi uccidere, generalmente la sua biografia mi interessa poco.

 

La velocità e la Coscienza Cosmica permettono a Genis di evitare la maggior parte dei colpi di Armageddon, e di parare gli altri. Il re alieno calpesta il possente corpo di Aiace, privo di conoscenza dopo un singolo colpo.

-Suggerimenti, Rick ?

-Non lo so… fargli cadere addosso un palazzo, forse ?

-Non ne vedo qui attorno. Almeno, nessuno che non sia già caduto…

-Fatti da parte, mezzo Kree… non sei tu il mio bersaglio.

-Sai, questa faccenda del mezzo Kree sta diventando davvero monotona.

Armageddon risponde con il suo colpo più potente, una scarica di energia che dovrebbe rivoltare l’energia del nemico contro il suo possessore. Genis non è impressionato.

-Controlli l’energia, vero ? Anch’io.

Le Nega-Bande risplendono di antiche energie, e ancora una volta riflettono l’attacco, potenziandolo. Armageddon viene investito dalla propria energia triplicata, e tutti i sistemi di sicurezza del (suo) mondo non possono evitare il sovraccarico. Nonostante questo, è pur sempre al livello di Hulk in quanto a forza bruta-o almeno così crede- e parte alla carica.

-Non ti permetterò di togliermi la tecnologia che può resuscitare mio figlio !!!

-Cosa !?

-Marv, presta un po’ di attenzione ! Sta per-

L’ammonimento dalla Zona Negativa non arriva abbastanza tempestivamente, e Genis viene spedito contro il tetto artificiale della città devastata.

 

Mi chiamo Marlo Chandler Jones, ma di solito mi chiamano Marlo. Oppure “la moglie di Rick”. Veramente mi hanno chiamata anche in altri modi, ma la maggior parte di quelli che l’hanno fatto ora cantano da tenori. No aspetta, da soprano. Comunque, sono nella ex base del Capo, più che altro per vedere i macchinari con cui una volta mi ha resuscitata. E se pensate che sia la peggiore idea che mi sia mai venuta, si vede che non mi conoscete. Però ci va vicina.

C’è una grande battaglia a qualche metro da qui, ed uno dei cattivi… che doveva essere il capo dei buoni, ma poi… aah, lasciate stare. Paride è appena morto davanti a me, e l’unica cosa tra me e degli alieni assetati di sangue sono tre ex sgherri del Capo. Ho avuto idee migliori. Anche peggiori, sicuramente, ma al momento non me ne viene in mente nessuna.

 

Orchessa stende un telo sui resti fumanti di Paride, per niente commossa dalla sua scomparsa. Certo, il fatto che non ci siano più condotti lacrimali nel suo corpo bestiale mutato dai raggi gamma, non può che aiutare.

-Nemmeno lui si meritava una cosa del genere – singhiozza Ninfetta.

-Oh, andiamo… c’è veramente qualcuno che si dispiace per la sua morte ? – interviene Testa Calda, ignorando il pianto della sua ragazza – Voglio dire, ci aveva venduti tutti al Supervisore.

-Lou !!!

-Beh in effetti non ha tutti i torti… - tenta di inserirsi Marlo. Più che altro per evitare di ripensare alla scena…anche se praticamente non lo conosci, vedere qualcuno fritto da un bel po’ di elettricità davanti ai tuoi occhi non è un bello spettacolo.

-Orchessa…

-Diane – sottolinea la mostruosità verde, a sottolineare la lucidità mentale raggiunta da poco.

-Credo sia ora di abbandonare questo posto. Portiamo in salvo gli ultimi abitanti della città, e ricostruiamo tutto da un’altra parte. Tutto questo non ha niente a che fare con il sogno del Capo !

Marlo ha la pensante sensazione che il Capo avesse installato nei suoi seguaci un’idea molto singolare riguardo il suo operato. Però le aveva salvato la vita, no ? Quindi forse in fondo, molto in fondo, qualcosa di buono c’era.

-Su una cosa ha ragione… se ci sono veramente dei civili da qualche parte in questa base, dobbiamo portarli fuori prima che crolli tutto quanto.

“Anche i soldati del Pantheon che stavano per spararmi, purtroppo” constata mentalmente, vedendo le uniforme bianche ammassate in un angolo.

-Non è ancora detto. E se Capitan Marvel vincesse ?

La risposta fu un forte riverbero, come se un corpo schermato da energia fotonica si fosse appena scontrato forzatamente contro la gigantesca cupola che faceva da cielo al mondo sotterraneo del Capo. Più semplicemente, un forte “BONG”.

-Dicevamo, questi rifugi ?

 

A qualche milione di chilometri, in un’orbita attorno a Saturno per essere precisi, un fascio di luce rallenta sempre di più, fino ad assumere forma umanoide.

*Ho sentito delle interferenze provenire da questo punto, prima. Non vedo segni di civilizzazione da queste parti…una qualche strana attività del pianeta, forse ? Ne ho già visti di parecchi con anelli del genere. Proviamo qualcos’altro…

L’essere luminoso scompare dalla vista, ma in realtà è ancora lì. Se qualcuno ne fosse in grado, vedrebbe una forte concentrazione di onde radio dalla curiosa forma umana. E poi le vedrebbe schizzare in una direzione precisa, ossia un grosso satellite dall’atmosfera arancione.

Le spesse nubi di idrocarburi lo rallentano, ma quando passa ad essere composto di raggi gamma l’attraversa in pochi secondi. Si ferma un istante per osservare il paesaggio. Non ne è minimamente impressionato e nonostante tutto lasci supporre che si tratti di un satellite privo di vita, non si lascia ingannare.

I raggi gamma aumentano di intensità penetrando nel sottosuolo, dove trovano una barriera impenetrabile. I neutrini si fanno strada tra gli atomi della barriera, ma occorre uno sforzo non indifferente per superare anche questa precauzione.

Le particelle schizzano in tutte le direzioni, per poi cambiare ancora di stato e riassemblarsi in un corpo. Ai pochi spettatori presenti sembra che un uomo si sia appena ricomposto dal nulla, atomo per atomo. Se non fosse per quel “dal nulla”, in effetti, avrebbero ragione.

“Questa è stata dura anche per me” pensa amaramente mentre si alza con fatica. Si guarda in giro: è chiaramente un ambiente artificiale, anche se talmente curato da sembrare quasi uno spazio aperto.

Ci sono tre autoctoni. Due maschi e una femmina. Sembrano umanoidi standard, del tutto simili ai Kree rosa.

-Tu ! Dove sono ? – chiede con tono perentorio ad uno dei tre, il più vicino.

Gli risponde in una lingua che non conosce, abbastanza sorpreso. Il traduttore universale è acceso ? In effetti potrebbe benissimo essere guasto, dopo tutte le transizioni di fase che ha effettuato. Persino lui è stanco, era da tempo che non stava per tanto tempo in una forma energetica.

-Questo è Titano. Si sente bene ? – chiede lo straniero parlando in un Kree senza accenti. Non sono poi così isolati, allora.

-Non sono affari tuoi. Questo posto ha una banca dati centrale, o qualcosa del genere ?

-Ovviamente – risponde la femmina, indicando quello che sembra la versione futuribile di una cabina telefonica – può usare quel terminale d’accesso per entrare in contatto con ISAAC.

-Siete sempre così…permissivi, con gli estranei ?

-Lei non è un estraneo – si intromette l’altro maschio – Se lo fosse stato, o se fosse una minaccia, ISAAC non l’avrebbe fatta passare. Un messaggio mentale ci ha avvisato dell’arrivo di un… cittadino – usa la parola Kree con incertezza, non esistendo un corrispondente adatto – assolutamente non pericoloso.

“Stupidi e dipendenti da della tecnologia difettosa” pensa mentre cammina verso il terminale “Dovrebbe essere facile depredarli”.

 

Mi chiamo Samuel Sterns, ma di solito mi chiamano il Capo, o ultimamente Supervisore. Oppure “il bastardo che ha ucciso 5000 persone con una bomba gamma”.

In questo momento sto giocando. Una piccola noiosa partita a scacchi. Ho già mangiato tutte le pedine avversarie, al costo di quasi altrettante delle mie. Presto anche torri, cavalli e alfieri saranno eliminati dalla scacchiera, relegati al ruolo marginale che hanno sempre rifiutato di avere.

Di fianco a me, ad osservare il procedere di questa partita, c’è l’ologramma di Agamennone. Non lasciatevi ingannare dal suo attuale aspetto di vecchietto con la barba bianca, e nemmeno dal suo vero aspetto di adolescente se vi capitasse di incontrarlo. La sua capacità di manipolare gli altri è poco al di sotto della mia, così come le sue risorse, ma ha dalla sua parte un’esperienza di diverse migliaia di anni. Il tipo di giocatore da tenere d’occhio, insomma.

A degli occhi inesperti potrebbe sembrare una partita confusionaria, con tutti i pezzi sparsi per il piano di gioco, ma ai miei è tutto perfettamente ordinato.

Non appena sono tornato in vita, per così dire, ho iniziato a stilare una lista di persone che potessero essere un ostacolo per i miei piani di dominio mondiale. E’ una lista eccezionalmente lunga, e per ognuno ho dovuto programmare un modo per l’eliminazione dal gioco. Per molti è stato facile.

Il mio software veggente lasciava nella lista Agamennone, il Pantheon, i Trojani e Rick Jones. Sfortunatamente il dottor Banner è rimasto fuori dalla partita. Sarebbe stato estremamente interessante, ma così sono le vie della conquista…tortuose e lontane dai luoghi a cui si è abituati.

Agamennone, ovviamente, non sa quello che sta per succedere. Solo il mio quarto alleato, possa egli bruciare in mille inferni, ha questo privilegio. Pochi istanti e la mossa finale verrà messa in atto…ironicamente…da qualcuno che non sa assolutamente niente di cosa succede sotto questi ghiacci.

Cinque… quattro… tre… due… uno… Ecco. L’Inferno si scatena.

 

C’è un pulsante, nel cervello. Per fortuna nessuno ha ancora capito bene dove, ma c’è. C’è scritto “Non pensarci neanche”. Ci sono ottime ragioni per mettere un avvertimento: una volta premuto, tutte le porte vengono aperte e non c’è più nessuna barriera nella mente. Se pensate che sia una buona cosa, non conoscete la mente umana così come pensate. Alcune cose vengono rinchiuse e separate da tutto il resto perché devono esserlo.

Se pensate che sia comunque meglio conoscere tutto, indiscriminatamente, non premete quel maledetto pulsante.

Sfortunatamente, al momento la decisione non sta nei proprietari dei cervelli, perché tutti i pulsanti hanno deciso di premersi da soli. Più precisamente qualcuno ha deciso per loro, ma non è il caso di discuterne adesso. Un po’ di rispetto per l’inferno.

L’unico ad essere preparato è il Capo. Con un cervello grosso quanto un’anguria, pensereste che ci possano stare molte porte chiuse nella sua testa. Sarebbe anche così, se non le avesse aperte da anni, insieme a molte altre. Se cercate qualcuno in cui scatenare l’inferno, provate con qualcun altro: lui se lo gode da tempo.

L’altro a non avere grossi problemi è Rick. Il che potrebbe avere a che fare con il fatto che è ad un universo di distanza. Tutti gli altri sentono il “CLICK”.

Agamennone è tra i più colpiti. Pensate a quante porte chiudete nella vostra mente durante la vostra vita pateticamente corta, e moltiplicatelo per diecimila. Abbastanza per fargli perdere la concentrazione necessaria a mantenere il suo ologramma…e la poca sanità mentale rimasta.

Orchessa è più a suo agio con il cambiamento. Non è passato molto da quando era uno scimmione verde capace di esprimersi solo a grugniti, ed ha già superato quella fase…uno dei pochi vantaggi dell’alleanza con il Pantheon, se non l’unico.

Testa Calda e Ninfetta, prevedibilmente, reagiscono allo stesso modo: una profonda avversione per quella che è diventata la loro vita. Colpiti dalla tragedia di Middletown e trasformati in mostri gamma, per obbedire al responsabile di tutto quanto. Hanno sempre saputo che il responsabile era lui. Ma come fai ad odiare la tua unica speranza di una parvenza di vita ? Ora lo sanno, e non è poi così male come pensavano.

Marlo… Marlo può sembrare la classica bella ragazza svampita, senza grosse preoccupazioni. Generalmente è così, ha faticato molto per essere come è ora (niente battute sull’argomento, grazie). Ha faticato molto per smettere di chiedersi perché le fosse stato concesso di tornare in vita, mentre Betty… forse la migliore amica che abbia mai avuto, quasi una sorella… è morta per cause forse ancora più inutili delle sue. Ha smesso da tempo di preoccuparsi di questo, o così credeva… il discorso si è solo spostato dietro una delle porte blindate della sua coscienza.

Per i membri del Pantheon non cambia molto. Sono sempre stati molto emotivi, come razza. Certo, Cassie potrebbe dare fondo alla sua attrazione fisica per Ettore, che potrebbe arrabbiarsi con Ulisse per tutte le liti sulla sua omosessualità, che potrebbe arrabbiarsi con Atalanta per aver portato Ulisse alla morte… potrebbe andare avanti all’infinito, vite immortali dedicate all’odio reciproco e all’incomprensione. Ma sono leggende, in fondo… semidei, forse, ma pur sempre leggende. E le leggende sono già così tragiche e senza senso che non ne vale davvero la pena.

Tutte queste persone, bene o male, sono in grado di venire a patti con il proprio lato oscuro. Dire che ne usciranno senza conseguenze è esagerato, ma neanche troppo lontano dalla verità. Ci sono, tuttavia, altri due.

Armageddon… perché il pulsante è in tutte le menti dell’universo, oltre ogni pretesa di superiorità… Armageddon vorrebbe radere al suolo l’intero pianeta per aver causato la morte di suo figlio Trauma, vorrebbe trovare Hulk e strappargli il cuore con le sue stesse mani… ma vorrebbe anche rimproverare il figlio per essere stato stupido, stupido e debole. Razze diverse ragionano in modi diversi, ma tutte impazziscono allo stesso modo.

Il che ci porta a Genis. L’eccezione alla regola. L’unico che, impazzendo, può incontrare le ultime due persone che si sarebbe mai aspettato di incontrare.

Uno dei due è Genis stesso. E’ come osservare una scena da milioni di chilometri, ma allo stesso tempo essere nell’inquadratura. L’altro…

-Così, questo è mio figlio – commenta l’apparizione, circondata di luce idealizzante.

 

Molto lontano.

Il terminale non ha un solo tasto, e neanche comunicatori vocali sembra. Solo un piccolo schermo.

-Come funziona quest’affare ?

-Prego selezionare interfaccia desiderata – risponde in Kree standard una voce metallica.

-Audiovisiva.

Sullo schermo appare un volto metallico, una testa senza corpo.

-Unità in attesa di istruzioni.

-Cosa sei ?

-Terminale d’accesso ad ISAAC: Integrated Anti-Anionic Computer.

-Sei il computer principale di questo pianeta ?

-Sì. Comunque tecnicamente non si tratta di un pianeta, ma di un satellite.

-Fammi vedere le risorse del pianeta.

-Definire “risorse”.

-Armi, navi spaziali, tecnologia in genere.

-Spiacente, ma il grado di accesso consentitole non è sufficientemente alto.

-Hhhhmmm. Perché ho un grado di accesso ?

-Tutti i cittadini di Titano ne possiedono uno.

-Io non sono un cittadino.

-Lei è in errore, signore.

-Scommetto che non sai neanche chi sono.

-Unità non programmata per il gioco d’azzardo. In ogni caso, se lo fosse, questa unità vincerebbe la scommessa.

-Mostrami il percorso più veloce per arrivare al tuo sistema centrale.

Sullo schermo appare una mappa, con una striscia rossa che indica il cammino da seguire: una linea retta che arriva dall’altra parte del satellite.

-No. Il percorso più veloce in linea retta.

-Il percorso più veloce in linea retta è già indicato.

-Intendo letteralmente. Passando attraverso il terreno.

La mappa lascia il posto ad una rappresentazione grafica di Titano, con una linea che lo divide in due passando poco distante dal nucleo. L’uomanoide scompare in un lampo di luce, per riapparire a destinazione una minuscola frazione di secondo dopo, davanti ad un edificio leggermente più grande degli altri.

“Non posso entrare sotto forma di neutrini… i campi di forza li sanno fare bene, qui. Non che sia un grosso problema”.

Non c’è nessuno davanti alle due grandi porte metalliche, e nessun altro in giro.

“Bene. Non sono più abituato ad agire in incognito, o senza un equipaggio. Devo stare attento, l’ultima cosa che voglio è che qualcuno chiami un Accusatore che vuole mettere le mani sulla mia taglia”.

Alza una manica della sua giacca militare, stringendo il pugno. Davanti a lui appare un ologramma, un robot in tunica nera con la stessa faccia vista nel terminale.

-Mi dispiace, ma il suo grado è sempre troppo basso e questa è un’area riservata. Se desidera informazioni può utilizzare uno dei terminali d’accesso.

-Hai delle armi per fermarmi ?

-Sono impossibilitato a ferire in qualsiasi modo un cittadino. Tuttavia, questi sono venti centimetri di para-omnium temprato. Le consiglio di non usare la forza nel tentativo di entrare, potrebbe ferirsi.

-Ma non mi dire.

L’avambraccio diventa luminoso, emanando una forte luce gialla. Poi il braccio stesso diventa di luce, più precisamente di energia. Colpisce la parete con un pugno, scardinandola e facendola sbattere contro un muro con un  rumore assordante. Per qualche secondo rimane senza un braccio, poi l’energia torna indietro per riformarlo.

-Atomi a memoria di forma. Molto interessante, lo aggiungerò alla mia banca dati.

-Faresti meglio a farti controllare, computer. E’ la prima volta che mi classificano come “non pericoloso”.

-Confermato. Il Consiglio degli Accusatori Kree ha emesso novantaquattro condanne a morte ed una taglia di ottocento miliardi di crediti per Ti-Mell, detto “il Predatore”. Per la Guardia Imperiale Shi’ar è al nono posto tra i pirati più pericolosi, è stato dichiarato tre volte nemico dell’Impero Skrull, la Fratellanza Badoon offre una luna in cambio della sua cattura, su Rigel-

-E nonostante tutto questo, qui sono classificato come cittadino non pericoloso, senza esserci mai stato.

-E’ esatto.

-Posso sapere per quale motivo ?

-Sì. Ogni figlio di un cittadino di Titano viene considerato un cittadino, se tale condizione non viene revocata per gravi motivi.

-Di che accidenti stai parlando ?

 

Genis alza la testa, ancora scosso per il colpo sia fisico che mentale. In tutto c’è un riflesso stellare, segno che sta usando la Coscienza Cosmica in un modo che non sapeva essere possibile. Prima di concentrarsi sull’ambiente circostante, nota chi gli ha parlato. Per ovvie ragioni non aveva riconosciuto la voce.

-Pa…padre !?

Un calcio lo zittisce, facendogli perdere quel poco equilibrio che aveva appena riconquistato. Non solo in senso stretto.

-Sono… molto deluso, Genis.

-Uh…Riiick ? Ti prego, dimmi che questo è un classico piano da super-criminale…

-Patetico. Ai vecchi tempi ero io a dare consigli a Rick, mentre ora tu non sei altro che un burattino nelle sue mani.

-Non puoi essere mio padre.

-Per molte culture non lo sarei. Non sei neanche stato concepito naturalmente, sei solo una… cosa creata da Elysius partendo dal mio DNA.

-Secondo le leggi di Titano-

-Io non sono mai stato un titano, Genis. Ne un terrestre, né un Kree. Da tempo ho rifiutato di rientrare in categorie così ristrette…come tu, invece, ti ostini a fare.

-Che vuoi dire ?

-Credi che per mio figlio volessi una vita simile alla mia !? Lontano dalla mia gente, senza una vita mia, costretto a vagabondare tra le stelle in cerca di atti eroici ?

-Io non sono così. Sto solo…cercando di essere alla tua altezza…

-Allora lasciami dire che non stai facendo un buon lavoro. Mi stai idolatrando, Genis, mi metti su un piedistallo così alto da sminuire qualunque tuo traguardo. E così… proprio come me, finirai per essere ricordato per la tua morte.

-Questo non è vero ! Sei considerato il più grande eroe del pianeta !

-Sai che non è vero. Oh sì, ho una certa reputazione tra gli eroi. Ma, a parte qualche epica battaglia contro Thanos, cosa ricordano della mia vita ?

Genis non risponde. Non sa se perché non vuole ferire il padre, perché non lo sa…o forse perché è vero.

-Io sono morto, Genis, e tu devi vivere la tua vita. Non la mia. Per quanta te ne resta.

-Come…

-Coscienza Cosmica, Genis. Totale consapevolezza dell’universo attorno a te…a noi. Dentro di noi. Lo hai capito subito, ma lo hai relegato nella volta più sicura della tua mente e ti seri gettato nella prima mischia che ti è capitata a tiro, pur di dimenticarlo. Ti capisco. Io feci lo stesso.

-Hai ragione. L’ho sentito prima, per un attimo… il tumore nel mio cuore. La Fine Nera.

-Non è ancora detto. Non sei senza speranza, non ancora. Se inizierai a vivere la tua vita, almeno.

-Cosa devo fare, padre ?

-Se lo sapessi anche io sarei vivo, non ti sembra ?

-Ma-

-Sshh. Un po’ di rispetto per l’inferno, figlio mio. Non so bene come tu possa uscire dal tuo incubo personale. Confrontando quello che l’ha creato, forse, non lo so. A volte scendere a patti con il diavolo è l’unica strada per la redenzione. Comunque, nell’immediato, c’è una cosa che potresti fare.

Genis vorrebbe chiedere altro, ma l’apparizione stringe i pugni e incrocia le braccia, sorridendo con gli occhi di chi ha trovato la pace.

-Salutami Rick e tuo fratello.

Le Nega-Bande vengono a contatto l’una con l’altra, rilasciando una luce accecante. Genis è costretto a distogliere gli occhi, e quando li riapre al posto del padre c’è il gigantesco Armageddon pronto a prenderlo a pugni, pieno di rabbia fino a scoppiare.

-Questo è per il tuo bene, figlio mio !!!

Il pugno del re alieno colpisce il palmo della mano di Genis, che non si muove. Onde d’urto si diffondono per centinaia di metri, quasi visibili.

-Tu. Non. Sei. Mio. PADRE !

Il colpo è così veloce che nessuno potrebbe vederlo arrivare. Il pugno di Genis, crepitante di energia fotonica, manda in frantumi gran parte della dentatura di Armageddon, che crolla a terra privo di coscienza… non più adirato, finalmente.

-GRANDE, Marv !!! Tutto okay ? Non mi sembravi tanto a posto, prima.

-Ho…visto mio padre, Rick…ho incontrato Mar-Vell…

-Uh…Marv…sai, questo tizio credeva tu fossi suo figlio Trauma…ha fatto tutto un discorso allucinato…

-Non era allucinato !!!

-…

-Dici che era un’allucinazione ?

-Dunque, vediamo… poteva essere il tuo subconscio a parlarti, o qualcosa del genere. Ti ha detto qualcosa in particolare ?

-Sì, mi ha detto… mi ha…

-Beh ?

-Mi ha detto cosa posso fare nell’immediato.

Sorridendo, Genis sbatte le Nega-Bande tra di loro…e scompare in un vortice di energia, diretto alla Zona Negativa. Ora c’è Rick al suo posto.

-Geniale, Marv, davvero geniale. Ora cosa pensi di- CLICK

 

Molto, molto lontano.

Ti-Mell osserva i dati che ISAAC gli ha appena fornito.

-Una civiltà di Eterni. Le odio veramente… non ho il tempo per mettermi a conquistarla.

-Ricerca informazioni richieste terminata. Si desidera visionarle ?

-No. Salvamele su un terminale portatile, me le porto dietro. Sei sicuro che questo tizio sia mio padre ? Non puoi esserti sbagliato ?

-C’è una possibilità dello 0,000000000000001 per mille che l’analisi genetica sia errata. Salvataggio delle informazioni su terminale portatile completata.

-Perfetto. Ho accesso alle astronavi ?

-Sì.

-Preparami la più veloce che avete ed indicami la strada per arrivarci. Puoi disattivare i dispositivi di rintracciamento ?

-No. Grado d’accesso non sufficiente.

-Non fa niente. C’è un’astronave Kree entro cinque anni-luce ?

-Sì. Desidera ulteriori informazioni in materia ?

-No, ma inserisci le sue coordinate nell’astronave.

-Eseguito.

-Immagino di non avere un grado d’accesso abbastanza alto per farti cancellare tutti i dati che hai preso su di me.

-Congettura esatta.

-Non importa – risponde afferrando il piccolissimo terminale – Sai, è la prima volta che non devo smontare un computer pezzo per pezzo per sapere quello che voglio.

-La ringrazio per la premura, signore. Arrivederci.

 

Le porte si aprono. CLICK. Il senso di colpa per aver causato la nascita di Hulk, e la rovina di Bruce. CLICK. Non abbastanza in gamba da essere la spalla di Capitan America. CLICK. Fallimento totale come cantante. CLICK. Hai ucciso il sovrano del Trans-Sabal. Mille altre porte su mille altri inferni si aprono a questo pensiero. CLICK. Mar-Vell muore di cancro. Tu non gli sei stato abbastanza vicino. CLICK. Middletown. Bomba Gamma. Cinquemila vittime. CLICK. Betty muore. CLICK. CLICK CLICK CLICK. CLICK.

Davanti a te, un ragazzino che non dimostra più di sedici anni indossa un guanto progettato per esseri di altri mondi, con mani tre volte più grandi delle sue.

Lo guardi negli occhi. Non hanno più niente di umano. Assomiglia a te, molto tempo fa… prima delle porte. E’ Agamennone, nella sua vera forma.

Un immortale senza il minimo scrupolo, probabilmente pazzo, pronto ad ucciderti perché, tanto, prima o poi moriresti comunque.

Le porte continuano ad aprirsi. Non la smettono mai. Che facciano pure.

Un calcio gli toglie il guanto, e lui ti risponde con oscenità proferite per l’ultima volta da chi ora è meno che polvere. E’ solo un piccolo ragazzino senz’anima, pensi mentre con un pugno ti toglie il fiato. Non era molto forte, ma ha colpito nel punto giusto. E’ tutto qui, no ? Come diceva Cap… non ha importanza quanto sia forte il nemico, se riesci a trovare il suo punto debole. Ma non hai mai trovato quello di Cap… decenni di esperienza alle spalle. Ora affronti chi ne ha a centinaia.

-Fatti avanti, Jones… posso ucciderti in migliaia di modi.

Lasci perdere la posizione d’attacco e alzi le mani. Marv ti dice qualcosa, ma non lo stai a sentire. E’ una cosa tra te e te stesso, ora.

-Non voglio combattere. Lo scontro è finito, i tuoi discendenti hanno vinto.

-Io sono il mio unico discendente !!! Tu non sai cosa significa…vedere tutto quanto che invecchia, e arrugginisce, e diventa polvere e solo tu resisti… solo tu sei immutabile.

-Dai i numeri anche tu, oltre al tuo amico scimmione ?

Così. Umorismo, la prima e l’ultima difesa dei terrorizzati intelligenti.

-Non lo senti ? Il lato oscuro si è diffuso su tutta la Terra.

-George Lucas farà i salti di gioia per il merchandising, allora.

-Tu non hai paura del lato oscuro, Jones ?

-No. Mi serve troppo per averne paura. Tu, invece, hai così paura della tua vita da distruggere tutto quanto periodicamente.

Carica a testa bassa contro di te, la furia negli occhi e l’idiozia nel cervello. Prima regola per sopravvivere ad uno scontro con chi è più forte di te, Cap… mai, mai, mai e poi mai attaccare a testa bassa. Grazie, Cap.

L’attacco di Agamennone sarebbe schivabile anche da un cieco sordomuto. Ci vogliono almeno cinque kata con tutta la tua forza per metterlo al tappeto, è resistente ma alla fine ci va. L’esperienza non conta. Sapere chi sei è tutto. Tu sei Rick Jones e ne hai viste troppe per farti sorprendere da te stesso.

 

Molto, molto, molto lontano.

Mentore passa a fianco di due dei suoi figli, che stanno riparando la porta. Si fermano solo un istante per salutarlo, senza troppe formalità, come è consuetudine su Titano. Una piccola scala in discesa lo porta davanti alla vera forma di ISAAC, un grande supercomputer con uno schermo che mostra un volto metallico.

-Cosa è successo qui, ISAAC ?

-Non comprendo la domanda, Mentore.

-Chi ha causato tutti questo danni, e come ha potuto farlo senza che gli allarmi scattassero ?

-Non c’era bisogno di dare l’allarme, Mentore. Un Titano ha richiesto informazioni da parte mia.

-Sono stato informato di una visita fuori programma, ISAAC, ma era stato classificato non ostile.

-E’ esatto, Mentore.

-Di chi si trattava ?

-Ti-Mell.

-Ho già sentito questo nome. Non è un pirata di frontiera ?

-E’ esatto, Mentore.

-Non è un Titano.

-Errore. Codice d’accesso e cittadinanza conferiti in data odierna, in seguito a scanner genetico. Il DNA è compatibile con quello paterno, in memoria, appartenuto a Mar-Vell.

-Mar-Vell è… aveva un altro figlio ?

In pochi possono dire di aver visto Mentore sorpreso, e molti sono convinti che sia quasi impossibile che qualcosa possa avere un effetto così sorprendente, ma si ricrederebbero se fossero presenti.

-Non in memoria, ma compatibile con analisi genetica.

-ISAAC, credo che la tua programmazione abbia bisogno di essere aggiornata. Ma prima… contatta Genis-Vell sulla Terra, e digli di raggiungerci il più presto possibile.

 

La battaglia è finita da quasi un’ora. I Trojani se ne sono andati alla prima occasione, trascinando Armageddon sulla sua astronave. Difficilmente si accanirà ancora contro questo pianeta…se non impazzirà di nuovo, almeno.

Il Pantheon conta le sue vittime, sorprendentemente poche. Anche i soldati semplici sono duri a morire. Ettore fa un discorso per invitare gli ex cittadini del Capo (Rick e Genis ingoiano amaro, il blocco mentale ancora presente) a rifarsi una vita insieme a loro, in una nuova base. Ulisse non fa neanche un commento sarcastico su di lui. Dopo Agamennone (preso in custodia dai suoi discendenti), dopo Hulk, dopo Paride, forse toccherà a lui guidare i semidei nel nuovo secolo.

Roccia e Orchessa si uniscono a loro, nel tentativo di tagliare i ponti con il passato. Ninfetta e Testa Calda parlano a lungo con Marlo, in disparte. Lei sembra abbastanza scossa e Rick non vede l’ora di parlarle…ma prima ci sono importanti questioni da chiarire.

Il laboratorio sotterraneo del Supervisore, che solo due persone al mondo ora sanno essere il Capo. Due persone che, nello stesso corpo, glielo stanno rinfacciando.

-Mi stavo giusto chiedendo quando sareste tornati a farmi visita.

-E’ finita, cervellone – dice Genis per intimorirlo, mentre si avvicina con cautela - Non hai più alleati o altre battaglie in cui mandarmi.

-Questo è vero… ma c’è ancora altro. Scambio.

Senza che i gioielli spaziali entrino in contatto, c’è un vortice di energia e Rick torna in questo universo.

-Come diavolo…

-Ho un paio di brutte notizie da darti, Rick…

Lo schermo alle sue spalle mostra uno schema della fisiologia di Genis. Molte freccie con delle scritte tecniche puntano sul cuore.

-Cosa vuol dire ?

Il Capo glielo spiega con un’espressione falsamente triste sul volto. Rick è shockato. CLICK. Il Capo continua a parlare, definendo meglio la diagnosi e cambiando espressione…in un sorriso. Spiega come possa curare Genis, e quale sia il prezzo che pretende.

-No…no ! Non pensarci nemmeno !

-Perché non ci rifletti nella Zona Negativa, mentre io spiego tutto al tuo amico ? Scambio.

Altro vortice. Altro schema. Altre espressioni, meno sorprese. Stesso prezzo. Stessa reazione.

-Sei completamente pazzo. Cosa ti fa pensare che non scopra io come usare il tuo Deus ex Machina, e mandi all’aria il tuo piano ?

-Gli impianti ipnotici che ho immesso nei vostri cervelli, durante la tua visita precedente. Impianti vi faranno dimenticare la mia proposta ma non il tumore, la mia identità ma non il vostro ruolo nello sconfiggere il Supervisore.

-Figlio di-

-Fusione.

All’ennesimo scambio con vortice di energia, la stanza inizia a crollare.

 

Una nave lascia l’orbita di Saturno, mentre sofisticati computer eseguono i calcoli necessari per il salto nell’Iperspazio.

Mi chiamo Ti-Mell, o così ho sempre pensato, e generalmente mi chiamano “il Predatore” o “il pirata con una taglia dannatamente grande sulla testa”.

Attualmente sto leggendo i dati che quel computer planetario mi ha gentilmente offerto. Salta fuori che il mio vero nome dovrebbe essere Ti-Vell, e che mio padre oltre a non sapere niente di me ha disertato per diventare uno dei nemici numero uno dell’Impero Kree. Dev’essere nei geni.

Genis-Vell, cioè il mezzo Titano che ha fatto saltare in aria la mia nave, sarebbe suo figlio e quindi, tecnicamente, il mio fratellastro. Probabilmente dovrebbe fregarmene qualcosa di tutto questo, invece non può interessarmi di meno. Magari lo ucciderò per questo, ma non è una faccenda personale, ho solo una reputazione da difendere.

 

A due ore dalla fine della battaglia. Il Pantheon ha già lasciato la base, e rimangono solo una manciata di veicoli per riportare a casa i civili.

Rick si avvicina a Marlo, che osserva i ghiacci polari da un piccolo schermo automatico.

-Tutto a posto ?

-Sì, credo di sì. E’ stato un bel colpo… tutte quelle emozioni che avevo represso, tutto quel senso di colpa per la morte di Betty… è bastato sapere della loro esistenza per comprenderle, e farle svanire.

-Sapevo che te la saresti cavata.

-Com’è andata con il Supervisore ? Alla fine chi era ?

-Uh…sai… il classico criminale generico, con grossi computer e nessun potere… Grossi piani, cervello piccolo… la stanza è crollata e lui è scomparso. Sicuramente pensa di averci fatto credere di essere morto.

-Sì, come se no – risponde lei con tono divertito. E’ la risposta che lui sperava e lei lo sa. Stanno per baciarsi quando una mano si appoggia sulla spalla.

-Rick ?

-Testa Calda ?

-Marlo non te l’ha detto ? Io e Jessie… veniamo con voi.

-A Los Angeles !?

-Sì…ne abbiamo abbastanza di questa vita assurda, e vogliamo ricominciare da capo.

-A Los Angeles !?

-Almeno non è il New Jersey.

-Penso sia una pessima idea, quindi di sicuro non posso fare niente per farne a meno. Tu che ne dici, Marv ?

-Come ?

-Ho fatto una battuta, Marv…tu dovresti essere la mia spalla comica, lo sai.

-Rick…sbatti le bande e torniamo a casa. Oggi non sono in vena di ridere, d’accordo ? Non trovo niente di divertente, stavolta.

 

Il laboratorio sotterraneo del Supervisore, che nessuno al mondo sa essere il Capo. Seduto sulla sua poltrona volante, la pesante testa appoggiata allo schienale per dare tregua ai muscoli del collo. In mano ha un bicchiere di cognac, per festeggiare. Ed ha buoni motivi per farlo.

-La mia apparecchiatura è più al sicuro che mai. Paride è morto, risparmiandomi parecchie seccature. Il Pantheon è senza risorse e non può più nuocermi. Armageddon non è più una minaccia. Agamennone è sotto controllo. Jones è inoffensivo e Capitan Marvel una pedina che attende che io decida la sua mossa. Niente male, per un giorno solo… niente male davvero. Come direbbe il mio misterioso alleato… “Adoro i piani ben riusciti”.-

Beve un sorso, sognando un mondo perfetto ai suoi piedi, dimentico di tutti coloro che un tempo lo affollavano senza alcun vero scopo. Un sogno che è tutt’altro che lontano dall’avverarsi.

-Quel Genis, che povero sciocco infantile. Ha attraversato l’Inferno, trionfando, e per questo si sente unico. Ma l’Inferno, come la vita, è uno solo. Tutto il resto sono solo variazioni sul tema.

 

CONTINUA…

 

 

Nel prossimo numero:

E’ il periodo di incontri inattesi e non sempre benvoluti, quando Ti-Vell incontra i figli di Yon-Rogg e un Accusatore diverso da quello che pensate. Rick e Genis invece devono fare due chiacchiere con Mentore, senza fargli capire di cosa stanno parlando !

 

 

Note

Nemmeno Rick poteva avvertire Genis dell’arrivo di un crossover globale ! Quindi, in un modo abbastanza inusuale, ecco Inferno2, ultima fatica di Marvel IT. Ho cercato di prenderla non troppo sul serio, pur mostrando conseguenze anche di non poco conto.

La saga del Supervisore finisce qui, ma ovviamente il Capo ha molti progetti in sospeso che porterà avanti lentamente, come è nel suo stile. Spero non vi dispiaccia il trattamento limitato che hanno ricevuto il Pantheon, gli ex sgherri del Capo e anche i Trojani, ma avrete capito che si trattava solo di pedine.

Testa Calda e Ninfetta resteranno nei paraggi ancora un po’ (per la fondamentale ragione che mi diverte scriverli), e anche Agamennone non ha smesso di apparire.

Per le implicazioni sul tumore di Genis e l’esistenza di un fratellastro, non vi resta che leggere i prossimi numeri !